Jamie Dornan e Dakota Johnson tornano nei ruoli di Christian Grey e Anastasia Steele in Cinquanta Sfumature di Rosso, il capitolo finale tratto dal bestseller e fenomeno mondiale “Cinquanta Sfumature”. Portando ad una scioccante conclusione gli eventi messi in moto nei famosissimi film del 2015 e del 2017 che hanno incassato quasi 950 milioni di dollari a livello mondiale.

Credendo di essersi lasciati alle spalle delle presenze oscure del loro passato, Christian ed Ana, novelli sposi, condividono un legame inossidabile e vivono una vita di lusso. Ma proprio quando lei entra pienamente nel ruolo della Signora Grey e lui si rilassa in una insolita stabilità, si presentano nuove minacce che potrebbero mettere a repentaglio un loro lieto fine, ancor prima che inizi la loro vita coniugale.

Tornano nuovamente a far parte del cast l’attrice premio Oscar Marcia Gay Harden e Andrew Airlie rispettivamente nei panni della dottoressa Grace Trevelyan e Carrick Grey, i genitori adottivi di Christian; Rita Ora nella parte di Mia, la sorella di Christian; Luke Grimes è Elliot, suo fratello; Jennifer Ehle è Carla, la madre di Ana e Callum Keith Rennie è Ray Steele, il patrigno di Ana ed ex marito di Carla; Eric Johnson nei panni di Jack Hyde, ex capo di Ana al Seattle Independent Publishing; Eloise Mumford nel ruolo di Kate, la migliore amica di Ana; Victor Rasuk nel ruolo di José Rodriguez, il migliore amico e confidente di Ana, e Max Martini nel ruolo di Taylor, l’assistente e tuttofare di Christian.

Riprendono i loro ruoli originali anche Bruce Altman nel ruolo di Jerry Roach, fondatore e presidente del SIP; Fay Masterson nei panni di Gail Jones, la governante di Christian; Robinne Lee nei panni di Ros Bailey, C.O.O. della Grey Enterprises Holdings; e Ashleigh Lathrop nei panni di Hannah, l’assistente di Ana al SIP. Si uniscono per la prima volta al cast Arielle Kebbel nel ruolo dell’architetto Gia Matteo; Brant Daugherty è Sawyer, la guardia del corpo di Ana; Gary Hudson nel ruolo di John Lincoln, l’ex marito di Elena; e Tyler Hoechlin nei panni di Boyce Fox, la nuova scoperta letteraria di Ana.

SPECIALE COSTUMI DI SCENA

Dato che “Cinquanta Sfumature di Rosso” segue gli eventi di Nero, gran parte del design era già stato creato ed allestito nel secondo film della trilogia. Tuttavia, il mondo di Christian e Ana è tutt’altro che statico, e i mutamenti subiti dai loro personaggi si riflettono anche nei loro ambienti e nei loro aspetti.

Dakota Johnson osserva: “All’inizio di Cinquanta Sfumature di Grigio ero una ragazza senza un filo di trucco, che non sapeva vestirsi decentemente. E’ piuttosto ingenua e non bada al suo aspetto. Verso la fine di Cinquanta Sfumature di Rosso, sono una giovane donna curata ed elegante che è il capo nella sua vita professionale e privata. Conosce il suo corpo e la sua sessualità. E’ schietta e sicura di sé; tutto ciò si riflette sul suo aspetto”.

La costumista Shay Cunliffe fa eco: “I film, e i mondi, sono letteralmente Nero e Rosso – due parole che da sole hanno impostato un nuovo tono, una nuova tavolozza colori per i personaggi. Durante il mio primo incontro con James Foley sul look dei due film, ha detto: ‘Beh, Nero è più scuro, e Rosso, è luminoso, estivo, libero’ Ci siamo focalizzati su quelle parole chiave molto semplici e siamo partiti da lì. Ana e Christian hanno entrambi una vita in evoluzione, in particolare Ana, nei due film, e questo ha influenzato molto il modo in cui ho scelto i suoi costumi”.

La set decorator Carolyn “Cal” Loucks aggiunge: “Questo è un momento felice. Ana si sente molto più sicura di sé – il film è ambientato in prossimità della primavera, a cominciare dal flashback del matrimonio. Quindi c’è molto di più di ciò che definirei ‘colori di beatitudine’”.

Alcuni dei personaggi, tuttavia, non sono stati impreziositi di beatitudine – coloro cioè addetti alla sicurezza della coppia: Taylor e Sawyer. Cunliffe afferma: “Ho rispecchiato la vita professionale di Taylor, Sawyer e il team di sicurezza, con dei vestiti eleganti, ma sobri: quindi niente di sgargiante, nulla che attiri l’attenzione. Sono tutti molto belli, muscolosi e palestrati. Così hanno un bell’aspetto, ma con abiti semplici, adatti a scortare un uomo d’affari miliardario e sua moglie”.

Daugherty ha apprezzato molto la quantità di input nella costruzione del suo personaggio: “Sawyer deve essere in grado di muoversi liberamente, combattere e proteggere, ed è sempre pieno di impegni. Jamie veste questi splendidi abiti cuciti su misura che è un sogno indossare, ma che non mi danno la libertà di movimento che vorrei”. L’attore è riuscito a mantenere un po’ di barba e ad avere una pettinatura sbarazzina: “Non volevo che sembrasse troppo rigido. Volevo avesse un aspetto più caldo: non doveva essere la caricatura di una persona”.

Sul lato più ampio del design, lo scenografo Nelson Coates ha continuato la sua supervisione del mondo in cui si svolge Cinquanta Sfumature di Rosso. Mentre le scene delle location reali sono avvenute durante le riprese principali, molte altre si sono tenute all’interno delle pareti dei soundstages dell’area di Vancouver (Canadian Motion Picture Park nella vicina Burnaby, e North Shore Studios, che ospitava l’attico).

Il lato più impegnativo di creare spazi funzionali per attori e troupe? “Dietro ogni set, c’era la propria postazione di lavoro, con tutti i disegni su cui abbiamo lavorato”, spiega Coates. “Gli artigiani sapevano esattamente cosa fare su ogni progetto o revisione. Ad esempio, quando un pezzo di metallo doveva essere piegato, veniva mostrato loro esattamente l’utilizzo. Ogni singolo dettaglio doveva essere pensato come se dovessimo costruire una vera e propria casa. Ci sono dei veri rilevatori di fumo collegati al sistema di allarme. È un ambiente molto sicuro, appositamente studiato. Ogni singolo elemento che appare sullo schermo è stato meticolosamente pensato, pianificato ed eseguito dalle incredibili squadre di cui disponevamo”.

Lo scenografo e il regista si sono focalizzati su come gli spazi personali di Christian e Ana sarebbero cambiati e diventati più a loro misura, con particolare attenzione, in Rosso, a come mutano gli spazi nel tempo quando le persone dispongono di parecchi soldi.

Un luogo che cambia molto dalla sua prima apparizione in Nero a Rosso è la stanza che diventa l’ufficio di Ana al SIP (che una volta occupava Jack Hyde, quando lavorava con lui). La set decorator Loucks sottolinea: “Abbiamo illuminato la stanza, sistemando dei divani grigio argento e una bella e solida scrivania. Dalle finestre entrava molta luce, e ogni giorno c’erano dei fiori freschi, dando un aspetto più giovanile, femminile, con toni verde acqua, blu, rosa e lavanda”.

Come il suo ambiente lavorativo, anche la carriera di Ana subisce un cambiamento, un’evoluzione. In precedenza, per la Cunliffe, Ana assomigliava più che altro ad una giovane donna alla sua prima esperienza lavorativa, con gonnelline corte, un impermeabile stretto, senza accessori dirigenziali. Ora, a distanza di pochi giorni dalla sua promozione, la costumista afferma: “Mostra uno splendido tubino. Abbiamo iniziato a vestirla come una donna manager. In Rosso, è la proprietaria della società, abbiamo quindi optato per un look di alto livello: un meraviglioso abito nero, semplice ma autorevole”. Tenendo presente che ‘il capo’ è ancora molto giovane, la costumista ha comunque scelto degli abiti consoni ad una donna di vent’anni.

Non c’è stata troppa pignoleria nelle scelte fatte per uno dei punti salienti sia del libro che del film, il matrimonio di Christian e Ana. Foley sapeva che doveva soddisfare le aspettative dei fan ed emanare eleganza: “Era qualcosa su cui riflettere molto, dato che Christian è un miliardario. Non ci sarebbe stato limite alla stravaganza. Ma abbiamo anche pensato che né Christian né Anastasia avrebbero voluto un matrimonio troppo appariscente. Abbiamo quindi optato per una cerimonia intima ma certamente lussuosa, senza badare a spese; abbiamo trovato un buon equilibrio”.

La Loucks ha visionato pile di periodici sui matrimoni, e ha scoperto che molti dei look che l’attraevano provenivano da “storie davvero esagerate a Dubai!” Evidenziando alcuni elementi chiave, ha rintracciato un venditore locale di Vancouver specializzato in matrimoni indiani. L’ambiente è stato quindi arredato con lanterne disegnate su misura, pieno di fiori di seta, dato che le riprese si sarebbero svolte nell’arco di tre giorni. Tutte le sete sono state verniciate a spruzzo, e gli alberi di glicine sono arrivati direttamente da un fornitore Indiano. Tra l’ordine e la consegna ci sono voluti all’incirca tre mesi.

La Cunliffe riguardo l’abito da sposa di Ana: “Ho avuto dei suggerimenti da Erika, che ci teneva molto ci fossero una fila di bottoni sulla parte posteriore del vestito. Volevo un aspetto vecchio stile ma rimodernato, come il personaggio di Ana stessa – senza tempo, di qualità, sensuale e dolce, senza essere stucchevole. Mi sono avvalsa della collaborazione di una stilista eccellente di abiti da sposa, Monique Lhuillier [che ha anche collaborato alla progettazione del vestito di Ana per il ballo in maschera in Nero]”. A Los Angeles le stiliste hanno ragionato sul personaggio di Ana, e la Cunliffe ha portato alcune foto di abiti vintage nate dalle sue ricerche. Nel disegno finale ovviamente è stato preso in considerazione il modello descritto da E. L. James nel romanzo.

La Lhuillier ha sottoposto all’attenzione della Cunliffe vari bozzetti, che ha visionato anche la stessa Johnson dando dei suggerimenti. Shay continua: “E’ stata una vera collaborazione. Poi, abbiamo rimandato tutto a Monique, e abbiamo ottenuto un abito da sposa perfetto. Era tutto ciò che avevo sognato. È stato un momento emozionante e l’abbiamo provato la sera prima del matrimonio: a Dakota stava perfettamente”.

Un punto importante di Rosso è la visita di gruppo che Christian organizza in risposta alla richiesta della sua nuova sposa, che non vede i suoi amici da tanto. Perciò, cosa farebbe un miliardario? Organizza una gita allo chalet dei Grey ad Aspen (un premio su cui Ana aveva fatto un’offerta, aggiudicandoselo, all’evento in maschera di beneficenza di Nero con i soldi che Christian le aveva dato). Quando Ana sale sul jet privato, viene accolta da Kate, Elliot, Mia e José (Victor Rasuk).

A rappresentare lo chalet dei Grey ad Aspen, in realtà, è stata utilizzata la casa della cantautrice canadese Sarah McLachlan a Whistler, completamente svuotata, fatta eccezione del pianoforte della McLachlan e alcuni pezzi della collezione d’arte personale della cantante.

La set decorator aggiunge sorridendo: “Ho arredato lo chalet con dei pezzi più in sintonia con il gusto dei Grey, quindi ci sono molti divani color crema pallido, ultra moderni, davanti a degli splendidi camini in pietra. La casa ha una meravigliosa vista panoramica sulle montagne. Durante la loro permanenza hanno fatto delle escursioni nei prati primaverili, ma trattandosi di una località sciistica, ho apposto delle pellicce ai piedi dei letti – rifacendomi all’idea già iniziata in Nero di arredare gli ambienti con elementi sensuali e piacevoli al tatto. C’era inoltre un lussuoso centro benessere con una vasca sensuale che si affaccia sulla montagna, e tonnellate di candele”. La casa vanta anche di un sontuoso bagno con una vasca riempita da acqua a cascata dal soffitto, con vista mozzafiato e da cartolina di entrambe le vette di Whistler e Blackcomb.

Un’altra sorpresa che Christian fa ad Ana è l’acquisto di quella che sarà la loro nuova casa – nella storia, è una villa piuttosto trascurata che avvistano durante una crociera nel Sound. In realtà, è la Cecil Green Park House, una dimora storica appartenente all’Università della British Columbia. La struttura del 1912 è stata progettata dall’architetto Samuel Maclure per Edward Davis, un importante avvocato della Canadian Pacific Railway. Data una successione di nomi da parte dei proprietari, la casa è stata ribattezzata con il suo attuale appellativo in onore del marito e della moglie che hanno donato la casa al college.

La scelta dell’edificio è stato anche un ulteriore esempio dell’uso da parte della produzione del “design narrativo”, dove tutto ciò che viene scelto fa parte della narrazione. Commenta la Loucks: “È interessante il fatto che l’attico – così come la Stanza Rossa – sono ambienti da cui questa coppia si sta allontanando. C’è una nuova fase nella loro vita. Ana vede tutto il potenziale della nuova casa, che è una casa per la famiglia. Christian le lascia fare le scelte, ed è una cosa che a lui piace”. Inoltre, è proprio qui che avviene il confronto tra Ana e Gia Matteo, e appare chiaro che Ana si sente finalmente ‘padrona’ del suo rapporto con Christian.

Ma come in ogni fiaba, tuttavia, c’è sempre una parte oscura. E il Jack Hyde che appare in Rosso è diverso dal direttore sicuro di sé che incontriamo per la prima volta in Nero. Le decisioni sul suo aspetto includevano “maltrattarlo” mostrando la sua caduta in disgrazia – essendo stato in prigione e poi rilasciato su cauzione, assume un aspetto che lo camuffa, incluso l’adozione di capi che lo fanno apparire come un tuttofare. La Cunliffe aggiunge: “Alla fine, è trascurato; non dorme da giorni ed è malridotto – un’enorme discesa dal suo aspetto elegante degli esordi”.

L’abbigliamento scelto per altri due nuovi personaggi – l’autore Fox e l’architetto Matteo – rispecchiano appieno la loro personalità. Per la Cunliffe: “Volevo che Boyce fosse diverso da Hyde, e diverso da Christian. Il suo capo principale è una giacca in pelle scamosciata un po’ rovinata, come se il ragazzo non avesse molti soldi, ma un suo stile. Per Gia, Arielle doveva assomigliare ad una Barbie, ma che sapeva il fatto suo!. Indossa abiti estremamente sofisticati, aderenti, per nulla inappropriati, perché è una persona mondana che mette la cosa giusta, ma sicuramente accattivante”.