Chanel Haute Couture autunno inverno 2022 – In occasione della sfilata Chanel, che ha svelato la nuova collezione Haute Couture, la Maison ha presentato anche il film diretto dall’artista contemporaneo francese Xavier Veilhan, con protagonista Vivienne Rohner, Charlotte Casiraghi, Sébastien Tellier e lo stesso artista. Al ritmo di “Mademoiselle”, una canzone appositamente composta dal musicista Sébastien Tellier, il film racconta la nuova collezione immaginata da Virginie Viard.

Chanel Haute Couture in Mouvement: il film

“Ho immaginato la sfilata Haute Couture autunno inverno 2022 2023 nella continuità della sfilata precedente, lasciando spazio alla sperimentazione”, afferma Virginie Viard. “Il gruppo di artisti che mi circondano è composto da Xavier Veilhan, Sébastien Tellier, Charlotte Casiraghi e a cui si aggiungono Pharrell Williams e la modella Vivienne Rohner”.

Chanel Haute Couture autunno inverno 2022: il fashion show

“In questa nuova collezione, ci sono tailleur, abiti lunghi come li immaginava Mademoiselle Chanel negli anni ’30: aderenti al corpo, anche se qui le spalle sono forti, e abiti plissettati come l’abito da sposa. E anche il pizzo è intarsiato, rielaborato, non ricamato, ma ridipinto. La tavolozza è composta da verde brillante, kaki, beige, rosa, molto nero e argento”.

Dalla collezione anniversario di Alta Gioielleria “1932”, che rende omaggio alla prima e unica collezione “Bijoux de Diamants” creata nel 1932 da Mademoiselle Chanel, Virginie Viard ha scelto di utilizzare le collane come “elementi celestiali perché si adattano alle pieghe”. Ai piedi, oltre alle décolleté con cinturino a T, ci sono stivali da cowboy che aggiungono un tocco alle gonne lunghe e intrecciano un legame con il centro ippico Étrier de Paris, il luogo scelto per ospitare la sfilata.

“Questi stivali riecheggiano anche la precedente sfilata Haute Couture che si era aperta con Charlotte Casiraghi a cavallo”, aggiunge Virginie Viard.

Spalle rotonde, schiene squadrate, ricami con forme e motivi geometrici sono un cenno agli anni Trenta, ma anche un richiamo agli anni ’70, che risuonano con il costruttivismo di un arredamento molto “grafico”. Una parola chiave a cui Karl Lagerfeld era particolarmente legato.

L’allestimento si ispira a un camouflage di illusioni ottiche, con il suo gioco di forme e strisce.

“Xavier Veilhan si è divertito a trasformare il set in un’installazione immersiva, tanto morbida quanto mutevole, alla quale partecipa anche la musica”.

Questa libertà si esprime ancora una volta attraverso il tweed, i grandi cappelli da uomo e le mantelle con tese molto larghe.

“Mi piace anche rompere l’approccio grafico con un look naturale. Gli abiti rimangono leggeri, femminili, pensati per essere indossati” conclude Virginie Viard.

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