Chicca Lualdi apre la fashion week milanese con la sfilata in programma da Archiproducts Milano, location dove nascono connessioni ed in cui architetti e designers trovano ispirazioni creative. Un appartamento, prima di tutto, dove accogliere con calore gli ospiti, in un contesto che vive del rapporto dialettico tra forme, volumi, luce e materia, abitato da pezzi ispirati ai capolavori di Gio Ponti, Ettore Sottsass, Bonalumi, Morandi reinventati dai big della progettazione di oggi.

La scelta di un’ambientazione speciale rimanda al percorso stilistico di Chicca Lualdi, partito dal design, vissuto e assaporato in famiglia fin da giovanissima, assimilato e assorbito a contatto con i grandi dell’architettura come Caccia Dominioni, Gregotti, Castiglioni, Frattini. È un tributo al nonno Bruno, pioniere dell’arredamento di interni, da cui ha appreso l’ossessione per il bello essenziale, il ben fatto senza troppi orpelli, il gusto per la funzionalità e la versatilità di un oggetto moderno.

Uno spazio pulito ma non freddo, sobrio ma accogliente è il palcoscenico ideale per la visione creativa di Chicca Lualdi, da sempre in armonia tra moda e design, lontana dagli eccessi, essenziale e mai minimal, priva di contrasti forzati e facili improvvisazioni.

Fresca e sofisticata, la collezione autunno inverno 2018 2019 elabora un lessico nuovo, dove la parola “moda” lascia il posto al vocabolo “stile”, il “lusso” fa un passo indietro a favore del “ricercato e ben fatto” e il termine “classy” supera il concetto di sexy.

Dalla riuscita alchimia di volumi, materiali e colori scaturiscono creazioni in cui si rincorrono geometrie ispirate all’architettura contemporanea, dove il rigore e l’essenzialità si stemperano alla luce di una femminilità moderna e understated. Capi disegnati per una Upper East Side woman raffinata e sofisticata, inserita attivamente nel contesto lavorativo della sua città, interprete di un’eleganza decontratta, chic e sporty al tempo stesso.

Uno stile pensato per il quotidiano con l’ambizione di capi senza tempo, i must haves del guardaroba diventano protagonisti: il cappotto sartoriale, la maglia in cashmere, il pantalone dal fit maschile. Una donna che ama i contrasti: il mix and match di volumi maschili e femminili, i tessuti regimental e i check accesi da tocchi di colore inconsueto o lavorazioni in visone a righe multicolor, i gessati addolciti dal plissé e la seta fluida che stempera gli outfit più rigorosi.

In primo piano la maglieria, che vede protagoniste le proposte in cashmere calde e disinvolte dai toni di colore decisi, frutto dell’inconsueta fusione del filato con pelliccia o tessuto. Non è da meno l’expertise sartoriale, che trova la massima espressione nei cappotti in tessuto double.

Equilibrio è la parola chiave di una proposta completa, che si misura con le logiche della quotidianità e del buon gusto, tesa ad affascinare e mai a stupire, a vestire e non a mascherare: una discesa in campo contro i diktat dell’ostentazione forzata.