Damiani e Venini Milano Design Week 2025: l’omaggio ad Alessandro Mendini
In occasione della Milano Design Week 2025, Damiani apre le porte della sua nuova boutique milanese con una mostra esclusiva, dedicata alle creazioni in vetro di Alessandro Mendini realizzate per Venini. Un’esposizione che intreccia design, artigianato e memoria visiva, portando al centro dell’attenzione una selezione di opere provenienti dall’archivio della storica Fornace veneziana.
Per la Milano Design Week 2025, Damiani presenta un percorso espositivo inedito all’interno della sua nuova boutique, ospitando una raccolta di opere firmate da Alessandro Mendini per Venini. Dal 1921, la storica fornace veneziana si distingue per la produzione di vetri artistici, frutto dell’incontro tra saperi artigianali e progettualità d’autore. Dal 2016 parte del Gruppo Damiani, Venini continua a custodire e interpretare un patrimonio culturale che si rinnova attraverso il dialogo con creativi e designer.
L’esposizione “Mendini per Venini”, in programma dall’8 al 13 aprile, rappresenta un’occasione per riscoprire il linguaggio visivo dell’architetto milanese, noto per il suo approccio giocoso e sperimentale, in grado di unire ironia e forma.
Alessandro Mendini: il vetro come superficie narrativa
Architetto e teorico, Alessandro Mendini ha collaborato con Venini dal 1987 fino al 2019, dando vita a una serie di opere che oggi fanno parte dell’identità stessa della Fornace. All’interno della mostra, il pubblico potrà osservare da vicino una selezione di oggetti realizzati in vetro soffiato, arricchiti da colori intensi, murrine e lavorazioni complesse, in cui la materia si presta a diventare racconto, simbolo, figura.
Completano l’allestimento alcuni disegni originali provenienti dall’Archivio Alessandro Mendini, che accompagnano le opere esposte con tracce grafiche della loro genesi.
Le opere in mostra: vetro, colore e immaginazione
- Collezione Berito – 1988: una serie di vasi in vetro soffiato a canne lattimo, in cui la sovrapposizione di strati opachi e trasparenti crea un effetto di profondità. I decori verticali colorati nelle tonalità tè, zaffiro e ciclamino conferiscono eleganza e luminosità.
- Collezioni Acco e Idalion – 1990: vasi dal disegno essenziale, arricchiti da un filo applicato a caldo. Proposti in colori delicati come pesca, rosa cipria, rosso e orizzonte, si distinguono per la loro purezza formale.
- Grande Brindisi (2000) e Grande Alzata (2022): due macro-coppe da tavola realizzate in vetro zaffiro e decorate con murrine zolfo. Con il loro equilibrio tra leggerezza e dettaglio, raccontano un gioco di proporzioni che richiama l’idea di un banchetto immaginario.
- Soldato di Vetro – 2001: una testa stilizzata in vetro opalino realizzata con la tecnica dell’incalmo, arricchita da orecchini in oro 18 carati. Proposta in due varianti cromatiche, è un esempio della capacità di unire scultura e artigianato con ironia e precisione.
- Giotto – 2005: scultura in vetro opalino che rappresenta un volto con tratti definiti e ali laterali in vetro multicolore applicate a mano. L’opera, prodotta in edizione limitata, evoca una figura al tempo stesso antica e contemporanea.
- Il Cavallino di Venini – 2007: nato dalla collaborazione tra Mendini e il maestro vetraio Pino Signoretto, questo cavallo stilizzato è composto da dodici bolle allungate in vetro soffiato, montate su una base in legno di rovere. Esposto nella variante ambra, è il risultato di un lavoro che intreccia leggerezza visiva e rigore esecutivo.
credit image by Press Office – photo by Damiani