Dior Donna autunno inverno 2020 – A Parigi sfila la collezione femminile prêt-à-porter di Dior per il prossimo autunno inverno 2020 2021. Un nuovo viaggio nella bellezza immaginato da Maria Grazia Chiuri.

Una nuova mappa estetica che parte dall’autobiografia, dall’autoritratto e dal racconto. Maria Grazia Chiuri associa luoghi, immagini, parole. Liberamente, con lo sguardo di oggi. Un viaggio in cui Maria Grazia Chiuri racconta le emozioni attraverso il diario personale della sua adolescenza. Due fotografie di sua madre la riportano a quel particolare periodo della vita.

Dior Donna autunno inverno 2020: il video della sfilata

Special guest: Cara Delevingne, Nina Dobrev, Demi Moore, Maya Hawke, Sigourney Weaver, Rachel Brosnahan, Andie MacDowell, Karlie Kloss, Carla Bruni, Alexa Chung, Olivia Palermo, Anais Demoustier, Rainey Qualley, Lous And The Yakuza, Mia Moretti, Amalie Gassmann, Sofia Sanchez de Betak, Caroline Issa, Romee Strijd, Camila Coelho, Liza Koshy, Elena Perminova, Amelia Windsor, Lucie de la Falaise, Elizabeth Von Guttman, Kozue Akimoto, Neelofa Mohd Noor, Isabella Ferrari, Bianca Brandolini, Bianca Jagger, Julia Roitfeld, Valerie Abou Chacra, Gala Gonzalez.

Le celebrity alla sfilata Dior

Tra le immagini che riemergono, anche quelle delle attrici che servivano da ispirazione alle clienti della sartoria della madre, come pure alla Direttrice Artistica, che ricorreva alla moda quale canale per far sentire la sua voce, ribellarsi, comunicare agli altri il modo in cui desiderava essere guardata. Seguono le fotografie del passato da lei rivisitate con gli occhi del presente: l’atelier di Germana Marucelli a Milano, progettato dall’artista Paolo Scheggi, lo scatto di Mila Schön realizzato da Ugo Mulas e infine i ritratti di Carla Accardi.

E’ un nuovo racconto in cui Maria Grazia Chiuri crea il suo piccolo dizionario della moda: i jeans, poi il motivo a quadri caro a Monsieur Dior.

“Amo particolarmente il motivo a quadri: conferisce uno stile giovanile, un tocco fantasioso elegante e informale al tempo stesso”.

I quadri si ritrovano, declinati in sbieco, in un completo di Marc Bohan, una mise alla quale è ispirata l’architettura delle gonne. Non mancano poi il caban e le gonne plissettate. I colli piccoli con cravatta. Il bianco e nero. Tutto parla di una collezione perfettamente equilibrata.

Un foulard a pois, ripreso dagli archivi Dior, è lo spunto creativo per abiti di diverse lunghezze che esplorano le infinite possibilità di declinazione del motivo stampato. Come scriveva Monsieur Dior, “sui pois e sui quadri si potrebbe dire la stessa cosa: conferiscono fascino, eleganza, stile informale e vanno sempre di moda”. Senza dimenticare le frange, elemento ornamentale che apporta movimento sulle gonne lunghe. La maglia è declinata su tutti gli indispensabili del guardaroba: pullover, giacche, gonne, pantaloni.

Lo spazio della sfilata è stato progettato in collaborazione con il collettivo francese Claire Fontaine, che ha esposto presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Il museo ospita oggi gli archivi di Carla Lonzi, figura carismatica che fu anche critica d’arte prima di impegnarsi nella causa femminista.

“Io dico io”, nome della mostra sostenuta da Dior dedicata all’arte italiana al femminile, diventa l’incipit di una serie di frasi con valore di manifesto. Evocare tali parole in inglese – “I Say I” – all’ingresso della sfilata crea le premesse per un potente racconto di autoaffermazione.

Parole che, oltre a simboleggiare un’individualità gaia, offrono uno spunto originale e collettivo di riflessione sulle caleidoscopiche sfaccettature della soggettività femminile, nonché sull’immenso progetto che la femminilità rappresenta.

credit image by Press Office – photo by Adrien Dirand, Laura Marie Cieplik & Getty Images