Dior Uomo autunno inverno 2023 – Il Tamigi e la Senna: l’antico flusso della storia in continua mutazione, bagnato dalle acque rigeneranti e ringiovanenti di questi fiumi. Un movimento che sorge nelle campagne e attraversa la città fino a sfociare nel mare, sempre diverso ma, al contempo, sempre lo stesso. I grandi fiumi di Londra e Parigi, con tutte le loro connotazioni e i loro contrasti, le loro luci e le loro ombre, si prestano tanto a motivo letterario per T. S. Eliot quanto a fonte d’ispirazione per Kim Jones, Direttore artistico delle collezioni Uomo Dior.

Dior Uomo autunno inverno 2023: il video del fashion show

In questa storia reale e letteraria, che si inerpica tra antichi paesaggi e moderne metropoli, confluiscono diverse epoche storiche. Qui, le acque vorticose e le correnti dei fiumi rispecchiano quelle della moda, all’interno della quale si inserisce anche questa nuova collezione autunno inverno 2023 2024 che mette in primo piano flusso, movimento, semplicità e fluidità, riflesso di quel dinamismo fortemente voluto da Yves Saint Laurent al momento della sua ascesa al timone di Dior all’età di 21 anni, lo stilista più giovane della storia.

“Il ciclo di vita di ogni casa di moda ruota attorno a rigenerazione e ringiovanimento, proprio come la moda stessa. C’è sempre un pezzetto di passato nel presente e nel futuro, e Dior non fa eccezione. Con questa collezione abbiamo voluto guardare al modo in cui la Maison si rigenerò dopo la morte di Monsieur Dior, e al processo di ringiovanimento attuato dal suo erede prescelto, Yves Saint Laurent, tracciando dei parallelismi con la letteratura attraverso l’immaginario e i temi presenti nel celebre poemetto La terra desolata di T. S. Eliot. Uno spazio in cui vecchio e nuovo si incontrano, in costante evoluzione” ha raccontato Kim Jones.

65 anni fa, il 30 gennaio 1958, Yves Saint Laurent presentò la sua collezione di debutto per Dior, e da allora il mondo della moda non fu mai più lo stesso. È proprio alla collezione primavera estate 1958 che Jones ha scelto di attingere per la sua linea Inverno, intrecciando fra di essi differenti guardaroba da uomo con una mescolanza di virilità e femminilità, e facendo incontrare le tradizioni e i materiali sartoriali britannici con quelli dell’haute couture.

L’intera collezione è intrisa di un senso di movimento, modernità, praticità e semplicità, una sorta di liberazione dagli eccessi che vira verso una fusione di casual e formale in ciascun singolo indumento. Le creazioni sono delicate, curvilinee e malleabili, mentre i tessuti, ibridi e cangianti, possono essere indossati in maniera personalizzata secondo l’azione di chi li porta. Tutto è pervaso da un senso di agilità, che tradisce la minuziosa precisione e la complessità celate dietro l’aspetto mai complicato della collezione.

Alcuni dei modelli tornano, in forma trasposta e trasformata, direttamente dagli archivi: ne è un esempio la maglia alla marinara del completo Paris di Yves Saint Laurent, che assume un taglio più morbido grazie al suo tessuto in cavalry, e si ripresenta anche sotto forma di una giacca da pesca allungata; oppure le spalle scoperte della linea Acacias, che si adattano con nonchalance all’abbigliamento sartoriale da uomo, come parte di un nuovo modello e completo in lana che ricorre più volte all’interno della collezione; o ancora, il cappotto Passe Partout, con il suo ampio collo rivisitato in tweed irlandese fiammato con l’aggiunta di maniche aperte con cerniera.

Allo stesso tempo, il tradizionale linguaggio della maglieria viene rivoluzionato attraverso un approccio scultoreo all’abbinamento e al drappeggio, oltre che una mescolanza di diverse sensibilità sartoriali. Per contro, l’eccellenza artigianale della Maison tocca vette finora inesplorate, attraverso nuove sorprendenti creazioni come scarpe e stivali con stampe 3D, oppure classiche giacche ispirate alla navigazione.

Nel frattempo, le borse si spogliano di elementi stravaganti per assumere una rigida struttura in pelle verniciata, caratterizzata in primo luogo da un’idea di discrezione, eleganza e precisione che richiama alla mente il desiderio di Yves Saint Laurent di spostarsi verso un moderno processo di semplificazione.

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