Downton Abbey film cinema – Il film evento Downton Abbey è stato presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma in cui gli amati Crawley e il loro intrepido staff si preparano per il momento più importante della loro vita. La visita reale del Re e della Regina di Inghilterra scatenerà scandalo, amore e intrigo che lasceranno in bilico il futuro di Downton. Scritto dal creatore della serie Julian Fellowes e interpretato dal cast originale.

Ritorniamo nella grande casa con gli ospiti più illustri che la famiglia Crawley avrebbe mai sperato di intrattenere, le loro Maestà Re Giorgio V e la Regina Maria. Con una sfavillante parata e una sontuosa cena da orchestrare, Mary, ora fermamente alle redini della proprietà, come capo di Downton affronta la più grande sfida del suo incarico. 

La levatura dei visitatori crea scompiglio anche ai piani inferiori e nella macchina di solito ben oliata cominciano a formarsi delle crepe. Mary implora il pensionato Carson di ritornare alla casa, solo per questa volta, per supervisionare questo evento così importante, ma non tutto va come previsto. Il leale staff di Downton deve fare tutto il possibile per assicurare il successo e perché il luogo che sono così fieri di chiamare casa si presenti nella sua luce migliore.

Il Re e la Regina portano con loro una dama di corte la cui storia si dimostrerà esplosiva per i Crawley e per il futuro di Downton. L’arrivo dei reali non è però un coup per tutti: da ex irlandese repubblicano, le simpatie politiche di Tom Branson lo mettono nei guai. Traendo ispirazione dalla presa di posizione da repubblicano di Branson, Daisy inizia la sua propria rivolta nelle cucine e quando Thomas è costretto a fare un passo indietro per il ritorno di Carson, le sue debolezze durante il tempo libero appena trovato portano disgrazia.

Le sorelle superano questi scombussolamenti dell’ultim’ora come possono, ma quando il Re offre al marito di Edith, Bertie, un’opportunità unica e irripetibile, questo scatena un conflitto tra loro. Quando Violet rivela delle notizie sorprendenti, diventa chiaro che Mary debba prendere delle decisioni importanti per lei stessa, per la sua famiglia e per Downton Abbey.

Downton Abbey film cinema: SPECIALE COSTUMI DI SCENA

A lavorare sui costumi di scena del film Anna Robbins, che quando è arrivata a bordo per la quinta stagione della serie ha dovuto mettersi in pari con il decennio. La Robbins ha studiato molto e ha fatto tantissime ricerche, è andata alla galleria di ritratti, al V&A, ha analizzato molti indumenti degli anni ’20 e ha cominciato a fare shopping alle fiere del vintage per vedere i tagli e i modelli. Si è immersa completamente.

Poi ha iniziato a lavorare per la fase in sartoria, dove ha cominciato a tagliare le stoffe, guardare i dettagli, fare i cartamodelli degli abiti. Da qui è iniziata la fase prova. Insieme a questo c’è il copione che deve essere scomposto in modo da sapere da un punto di vista prettamente pratico di quali costumi si hanno bisogno e dove.

Per Downton ce ne sono tanti e vari, perché la famiglia si cambia d’abito molto spesso. Il lavoro della Robbins è assicurarsi che ogni costume funzioni con gli altri costumi nella scena, che la scena sia coesa e che l’enfasi sia sulle persone giuste; e anche controbilanciare i meravigliosi ambienti dove tutto si fonde e diventa molto naturale per il pubblico da vedere.

Racconta Anna Robbins: “Una delle cose che ho pensato quando ci stavamo muovendo dalla serie televisiva al film è stata che avevo meno costumi con i quali raccontare una storia. Nel corso di nove episodi, avevo centinaia di costumi per dipingere un quadro e raccontare una storia, e sviluppare un arco per ogni personaggio. Dovevo colpire nel segno più concisamente con i costumi nel film. Però avevo più tempo per creare veramente le scene, fare attenzione ai colori e assicurarmi che i costumi funzionassero con l’arredo e lo stesso ambiente. Ho potuto scomporre il copione nei suoi diversi ambienti e concentrarmi sul far funzionare ogni scena individualmente. Ho anche creato molto più da zero e quindi sono stata in grado di andare alla vera radice di un costume, che è la stoffa con la quale è fatto. Abbiamo tinto le stoffe piuttosto che comprarle di un colore che esisteva già e così ho avuto ancora più controllo sul suo aspetto finale.”

“Un’altra considerazione è stata che i costumi sarebbero stati visti in una scala maggiore, letteralmente. Ho utilizzato molti pezzi vintage, autentici, e gli ho disegnato intorno, restaurandoli, personalizzandoli oppure ho usato delle stoffe vintage per fare qualcosa di nuovo. Tutte quelle stoffe, tutti i dettagli e tutto il mestiere doveva reggere all’esame accurato dello schermo gigante. Il controllo della qualità durante l’acquisto è stato molto più attento, io sono stata molto più selettiva. Si deve avere l’impatto e l’efficacia di un outfit intero, da capo a piedi, ma essere anche capace di perfezionare i dettagli e non permettere che soverchi la scena.”

“La sfida più grande è stata la dimensione del lavoro. C’è un enorme numero di attori e un enorme numero di costumi, per cui riuscire a creare tutti abbastanza velocemente ed essere pronti in tempo è stata un’impresa. Le sfide più difficili sono quelle più teoretiche, in cui volevo essere sicura di aver innalzato il livello di quello che avevo fatto prima, e l’asticella che mi ero posta per la serie televisiva era già piuttosto alta. Essere capace di arrivare e alzare quell’asticella, questa è stata una sfida. Si è trattato di essere ancora più attenti ai dettagli più minuscoli e assicurarsi di rendere tutto il più autentico possibile.”

La Robbins ci racconta anche la sua scoperta preferita: “Eravamo in uno dei miei posti preferiti al mercato di Portobello e c’era un tessuto vintage appena acquistato che non potevo neanche vedere perché la venditrice l’aveva promesso a qualcun altro. Quando me l’ha descritto mi ha fatto quasi piangere, sembrava semplicemente meraviglioso. La venditrice ha parlato con il collezionista che ha acconsentito a darlo a noi, cosa davvero incredibile. Era ancora avvolto nella sua originale carta cerata, con la sua originale etichetta parigina. L’abbiamo aperto per la prima volta dato che non era mai stato utilizzato. Era un tulle di seta meravigliosamente ricamato che abbiamo usato per l’abito da ballo di Violet per Harewood House. Oltre a lunghezze di pizzo dorato che abbiamo usato per il vestito di Violet per la cena Reale.”

E per finire la Robbins ci svela: “Il mio costume preferito è senz’altro l’abito da ballo di Lady Mary. All’inizio era un vestito fino al ginocchio con una scollatura completamente diversa. Quando l’ho trovato, sapevo di volere Mary con addosso qualcosa di audace e monocromatico. Il livello del ricamo è semplicemente stupefacente. È francese e decorato sulla mussola, per cui è comunque piuttosto resistente. Abbiamo accorciato un po’ la gonna e abbiamo aggiunto questo collo nero che poi pende e le scende sulla schiena. So come porta gli abiti Michelle, so che ci regalerà questo splendido profilo. L’abito ha un movimento molto bello quando lei balla. Essere finito dov’è è stato un vero viaggio per questo pezzo di vestiario.”

È un film di cui tutti possono godere ma se siete dei veri fan, vi riporterà indietro al legame con quel luogo, l’ambiente, quelle persone, quei personaggi con un’intera nuova serie di storie compresse in un film di due ore. Downton è un mondo che ha storie buone e cattive. Ha storie allegre e storie tristi, storie ottimistiche e storie negative, ma quello che ci lascia è sicuramente un senso di ottimismo.

credit image by Press Office – photo by Universal Pictures