Emily in Paris 3 – Un anno dopo essersi trasferita da Chicago a Parigi per il lavoro dei suoi sogni, Emily si trova a un bivio fondamentale in ogni aspetto della sua vita. Di fronte a due strade molto diverse deve scegliere esattamente a chi essere fedele (al lavoro e nella vita sentimentale), capire cosa comportano queste decisioni per il suo futuro in Francia e naturalmente continuare a vivere le avventure e i sorprendenti colpi di scena che Parigi le offre.

Il premiato ideatore e showrunner Darren Star torna a dirigere la terza stagione della serie candidata agli Emmy Emily in Paris. La produttrice e star Lily Collins riprende il ruolo di Emily Cooper, affiancata dal cast fisso della serie composto da Philippine Leroy-Beaulieu, Lucas Bravo, Ashley Park, Camille Razat, Samuel Arnold, Bruno Gouery, William Abadie e Lucien Laviscount. La nuova stagione è disponibile da oggi su Netflix.

Emily in Paris 3: l’intervista a Lily Collins

Come si sono evoluti i costumi di Emily in questa stagione?

“Volevamo abbracciare l’idea di una nuova audacia. Emily si è ormai stabilizzata nella sua vita in Francia. È stata accettata da persone che, nella prima stagione, la mettevano in discussione. E sta accettando di più se stessa. In questa stagione, volevamo spingere ancora di più verso l’atmosfera francese chic e cool, che rappresenta davvero il modo in cui Emily si sente a Parigi. Ha una tranquilla sicurezza interiore tutta nuova. Marylin Fitoussi ha avuto l’idea di tradurre visivamente questo cambiamento cambiando la silhouette degli abiti di Emily. Diventa più audace e e indossa abiti a vita alta, a gamba larga e più pantaloni alla marinara e tacchi più grossi. Abbiamo incluso molti stivali in tutti gli episodi della serie. Questa stagione la palette di colori è più attenuata, e credo che sia più orientata verso lo chic parigino. Ma c’è ancora una dualità. Emily è bloccata tra Madeline e Sylvie, due donne potenti che ammira. C’è ancora questo scontro culturale all’interno di Emily, tra America e Francia. Si sente molto combattuta. Emily è ancora brillante, audace, spumeggiante e molto simile alla Emily della prima stagione, ma è passata a un nuovo livello di tranquilla sicurezza interiore, che include visivamente una maggiore sensazione di “je ne sais quoi” francese. Mi piace pensare che Emily voglia stare in piedi da sola ed sapere chi è, ma in questa idea c’è una dualità. C’è Sylvie, lo stile “meno è più” molto francese. E c’è Madeline, lo stile audace, luminoso, “più grande è meglio”. Emily sta trovando la sua via di mezzo tra queste due donne che ama e che vuole emulare, pur rimanendo se stessa.”

Com’è il tuo rapporto con la costumista Marylin Fitoussi?

“Io e Marylin giochiamo. Mi permette di indossare gli stilisti che mi piacciono, sia che si tratti di gioielli o di abiti, sia che si tratti di pezzi del mio armadio che adoro, e lei è davvero un genio a trovare pezzi vintage. È come una magia ogni volta che indosso un abito. È stato davvero divertente. Marylin ha detto di essere stata molto influenzata e ispirata dalla mia nuova frangetta e dalla freschezza francese degli anni ’60 e ’70. È da lì che abbiamo tratto ispirazione per gli outfit della terza stagione.”

La serie ha fatto notoriamente riferimento a Audrey Hepburn e Brigitte Bardot attraverso i look di Emily nelle stagioni precedenti. Ci sono influenze iconiche anche questa stagione?

“Beh, Audrey Hepburn ci piace sempre. Io la amerò sempre. Lei sarà sempre nella nostra mente. Questa stagione, l’ispirazione guarda a Françoise Hardy e Jane Birkin  e anche un po’ a Kate Moss. C’è sicuramente una certa freddezza, ovviamente, nei look di Emily di ispirazione americana, ma c’è nel complesso un’essenza francese e un’atmosfera europea nel guardaroba, nei capelli e nel trucco di Emily in questa stagione. Marylin Fitoussi, Mike Desir, Aurélie Payen e Sarah Nakhle-Cerruti sono un team straordinario e non potrei essere Emily senza il loro contributo ogni singolo giorno. Ogni anno cerchiamo di pensare a ciò che può essere nuovo per Emily, che lasci un segno, ma che sia anche fedele a ciò che è. È una giovane donna che ama giocare con lo stile, i capelli e il trucco, e che sa chi è. C’è sicurezza e maturità nella Emily di quest’anno, che traspare dai capelli e dal trucco. In questa stagione giochiamo molto con i colori delle labbra marroni, perché Emily si sente forte e audace, ma non ha bisogno di dirlo basta il colore sulle sue labbra. Per i capelli, ho scelto la frangia, che ha un’eleganza unica. Insieme a Mike Desir abbiamo discusso molto su quali attrici francesi e a quali fonti di ispirazione potevamo attingere per giocare con la frangia; su come la frangia modellasse il mio viso in modo diverso e su come si adattassero ai costumi. Come ho detto, Marylin si è ispirata molto alla mia frangia per la creazione dei look, perché una volta che hai fatto i capelli e il make up, un abito può prendere vita in un modo completamente nuovo. Non mi sono mai divertita tanto con un personaggio di quanto non abbia fatto con Emily. Sento che quest’anno sono in grado di essere un po’ più Lily all’interno dello stile di Emily quest’anno.”

Hai qualche look preferito indossato da Emily in questa stagione?

“Uno dei miei costumi preferiti di questa stagione è stato quello che ho indossato alla retrospettiva di Pierre Cadault. Era un fantastico top bianco e nero che aveva delle spalle pazzesche che sembravano un mix tra una zebra e un elefante, con questi minuscoli pantaloncini neri e degli assurdi prototipi di scarpe Louboutin con cristalli, che erano assolutamente fantastici. Anche il trucco e parrucco di questo look è uno dei miei preferiti della stagione. Crea un’atmosfera molto retrò vintage, che rende omaggio alla storia pur rimanendo fresco e moderno.”

Quali sono le sue speranze per la terza stagione di Emily in Paris?

“La mia speranza per Emily in questa stagione è che continui il suo viaggio nella cultura francese, per imparare meglio la lingua, per diventare ancora più sicura di sé, divertirsi, come sempre, e continuare a diventare più forte nel suo lavoro e trovare la sua voce. Questo è un aspetto che mi ha colpito molto di Emily fin dall’inizio. Spero davvero che i giovani che la guardano vedano attraverso Emily che si può amare ciò che si fa. Il lavoro può essere parte della tua vita, ma non deve essere tutta la tua vita. Si tratta di trovare un equilibrio. Spero che Emily continui a cercare questo equilibrio. Credo che i fan ameranno la moda, il divertimento, le risate, il dramma, gli alti e bassi, il romanticismo, le location. Tutto.”

L’intervista alla costumista Marylin Fitoussi

Cosa la entusiasma in particolare di questa stagione e cosa differenzia la terza stagione dalle prime due di Emily in Paris?

“Quello che mi emoziona per questa nuova stagione è rinnovarmi. Questa è una serie di successo, come ben sappiamo. C’è un grande senso di attesa, soprattutto in termini di costumi, quindi la sfida è di non ripetersi, di continuare a rompere i codici, e presentare sempre nuovi look che siano interessanti. Questa stagione, ho avuto una libertà ancora maggiore. Ho potuto stabilire il mio stile molto di più, lavorando in modo molto più stretto e intimo con il team e con Lily Collins in particolare”.

In precedenza ha collaborato ai costumi con Patricia Field, che è stata la costumista consulente delle prime due stagioni. Qual è stato il suo approccio creativo per la terza stagione?

“È stata una grande opportunità per me lavorare con un’icona come Patricia Field. L’insegnamento principale che ho appreso da Patricia è stato il suo motto “non ci interessa la realtà”, che mi ha dato grande libertà per quanto riguarda il tono e lo spiritodegli abiti nella serie. Mi sono lasciata andare completamente. Non ho lavorato cercando di trovare una giustificazione quotidiana per alcuni abiti. Poi l’altro suo consiglio chiave, che è stato molto importante e saggio, è stato quello di non seguire e assolutamente di non scegliere elementi della moda dell’anno in corso. Ho sempre cercato di essere molto precisa sui colori di stagione che dovevo assolutamente evitare così come le forme e i dettagli che segnano davvero la stagione e la moda in corso.”

Quando ha letto i copioni di questa stagione, c’è stato qualcosa che è stato particolarmente eccitante o impegnativo dal punto di vista dei costumi?

“La sfida in questo tipo di serie, come ho detto prima, è quella di rinnovarsi e di presentare sempre abiti e accessori nuovi. Ogni stagione abbiamo moltissimi costumi. Solo per Lily abbiamo creato circa 43 look. Quindi dobbiamo sempre presentare cose un po’ nuove, rischiare in alcune direzioni, e superare i limiti. Di solito poi non abbiamo i copioni in anticipo, per cui c’è sempre un fattore sorpresa che mantiene l’immaginazione e la creatività in allerta, perché sappiamo che lo scenario successivo potrebbe portare una nuova sfida.”

Ci parli dei costumi disegnati per Emily (Lily Collins) in questa stagione?

“Emily è unica, è speciale. È un personaggio allegro, molto intraprendente. È creativa, è una grande osservatrice. Ce lo dimostra in particolare nella terza stagione, perché scoprirete che ha osservato tutti i codici della moda francese e che li ha reinterpretati a modo suo. Penso che siamo riusciti a dare a questo personaggio, una silhouette molto specifica; la si può definire iconica o meno, ma è diversa. Lei innova, non segue la moda, ma dà alle persone la libertà di far parlare la loro personalità. Non obbedisce a nessuna regola, se non a quelle che impone a se stessa. Non ci sono diktat imposti da una rivista di moda. Rompe i codici e propone i propri. Emily è un personaggio che viene seguito, che viene imitato. Ha i suoi fan, ha i suoi detrattori, e credo che questo faccia parte della vita. Questo è parte di ciò che penso siamo riusciti a fare: un personaggio che può piacere o meno, che può essere imitato o meno, ma che non lascia indifferenti.”

C’è stata una progressione nello stile dei costumi di Emily in questa stagione e in che modo questo riflette il suo percorso nella serie?

“Sì, c’è un’evoluzione che abbiamo pensato per la prima volta con Lily alla fine della seconda stagione, perché ora vive a Parigi e perché la vita personale di Lily si è evoluta, si è sposata. Volevo mostrare anche un lato più femminile del suo personaggio. A questo punto della serie e nell’evoluzione del suo personaggio, ora Emily è in grado di reinterpretare i codici della moda francese. Emily rimarrà sempre eclettica, con un mix di abiti e creazioni che sono molto specifici per lei. Abbiamo però reso la sua palette di colori con toni sempre abbastanza forti, ma occasionalmente un po’ più bruciati o un po’ più pastello.”

Quali elementi specifici definiscono il look di Emily in questa stagione?

“Il fattore scatenante di questa evoluzione stilistica è stata la frangia di Lily. Usiamo la frangia come inizio del primo episodio di questa stagione. Dal momento in cui ho visto Lily con la frangia, mi ha evocato molte immagini: la Nouvelle Vague, il cinema di Godard, Stéphane Audran, i film di Chabrol, tutta l’eleganza del cinema francese. Mi ha ricordato anche Jane Birkin e Françoise Hardy. Così ho cercato di fare un mix: un po’ di tutto questo, mescolato con una nota contemporanea, in modo che i look potessero rimanere unici, mescolando capi vintage con pezzi contemporanei e riuscendo a dare questo tocco parigino unico, ma con un lato un po’ irriverente che ricorda la Emily Cooper di Chicago.”

Le due stagioni precedenti avevano sempre degli accessori centrali: come i cappelli della prima stagione e i guanti della seconda. Ci sono nuovi elementi fashion che caratterizzano la terza stagione?

“Siamo stati molto criticati, forse a ragione, per la donna parigina con i tacchi a spillo da 10 centimetri. Mi hanno sempre detto: “No, le parigine non portano i tacchi a spillo”, ma le sneakers non esistono nel mondo di Emily. Quindi il compromesso tra le due cose sono gli stivali e le scarpe grosse, il che è stato molto divertente da realizzare, soprattutto perché Lily ha una figura delicata ed estremamente femminile con gambe sottili. Rompere la sua silhouette da silfide con queste scarpe, è stato piuttosto divertente da realizzare. E abbiamo usato anche molti stivali alti fino alle cosce. E’ un chiaro richiamo all’immaginario degli anni ’60 con Brigitte Bardot e le sue famose autoreggenti. Così abbiamo chiuso il cerchio degli accessori iconici degli anni ’60 e ’70. Abbiamo usato anche i foulard. Nella scorsa stagione c’era un outfit che mi piaceva molto, quello di Emily sul treno in cui portava un foulard in testa come un’eroina di Hitchcock. Ho pensato: “Usiamo il foulard come un fazzoletto”, ed anche qui ci siamo ispirato a look iconici degli anni ’60 e ’70.”

Com’è lavorare con Lily Collins per i costumi di Emily?

“Lavorare con Lily Collins è un momento molto speciale. È una giovane donna estremamente brillante ed è estremamente professionale. Fin dalla prima stagione, ha conquistato l’intero team tecnico con la sua professionalità. Non è mai in ritardo e conosce a menadito le sue battute. È sempre di buon umore, il che risparmia molto stress a tutto il team. È una professionista eccezionale perché ascolta. Ha un ricco background e non dice mai “no” dice “proviamo” ed è molto gratificante quindi lavorare con lei. Lei ha tutti i costumi dalla prima stagione e ne ricorda tutti i dettagli quindi per me è stato essenziale ascoltarla, capirla e assicurarmi di poterle presentare serenamente molte opzioni di look diversi. Il mio interesse principale era che Lily si sentisse a suo agio nei suoi abiti, che contribuiscano effettivamente alla costruzione del suo personaggio. Siamo entrambe molto orgogliose del risultato raggiunto in questa nuova stagione.”

Hai selezionato qualche designer i cui pezzi ti hanno entusiasmato particolarmente? 

“Sì, i giovani designer. Quest’anno ho avuto la fortuna di scoprire uno dei nuovi beniamini della moda parigina, Kevin Germanier. È un giovane prodigio dell’abbigliamento con le perline. Può realizzare autoreggenti di perline, abiti di perline, copricapi di perline, tutto assolutamente splendido. Sono pezzi unici. Abbiamo anche lavorato con Weinsanto. E soprattutto ho avuto la grande fortuna di poter collaborare con gli archivi di Jean Paul Gaultier e Christian Lacroix. Anche Schiaparelli mi ha sempre fatto sognare e poter avere dei pezzi Schiaparelli è un privilegio.”

« di 89 »

credit image by Press Office – photo by Stéphanie Branchu & Marie Etchegoyen/Netflix © 2022