Family First autunno inverno 2023 2024 – Per Giorgio Mallone, Direttore Creativo di Family First, la moda è portatrice di messaggi, veicolo di valori, divulgatrice di principi. Vestirsi non è solo un semplice atto di vanità o necessità, ma una modalità di aprirsi al mondo, di sintonizzarsi con gli altri, di entrare in connessione con persone che sentiamo a noi più affini.

In questo senso il brand nasce con un nome che è un destino: “far famiglia” vuol dire sentirsi a proprio agio in una community, un gruppo,
un team che può oltrepassare i legami parentali per abbracciare quelli dell’amicizia, del mutuo affetto, della reciproca tenerezza. Da questi pensieri scaturisce un’estetica chiara, semplice ma non semplicistica, che condensa il suo potenziale espressivo in linee sartoriali ma confortevoli, in silhouette pronte ad accogliere differenti fisicità – nasce per il menswear, ma in realtà la collezione è del tutto genderless e ageless – per offrire nuovi significati a un concetto di eleganza contemporanea, nitida, urbana, profondamente milanese ma radicata in un immaginario senza barriere di nessun tipo: geografiche, sociali, culturali, fisiche.

Frutti di una progettualità meditata, i capi per il prossimo autunno inverno 2023 2024 scelgono quindi tagli e dettagli di notevole rilevanza esaltati dalla maniacale ricerca dei tessuti tesi a nobilitare creazioni che promuovono un’attitudine disinvolta, urbana, classy. Il cashmere è da solo o in mischia, il denim è d’autore, i gessati dei blazer nascono da lane preziose, i raffinati e resistenti cotoni d’archivio modellano camicie a tiratura limitata, i velluti di cotone si rifrangono in cento e a mille righe, le fibre handmade ingualcibili si rivelano perfette per chi viaggia, i broccati a telaio donano un twist italiano, anzi rinascimentale.

Un focus particolare è dedicato alla maglieria, da sempre felice ossessione del marchio: è stampata, a disegni jacquard, intarsiata, conosce lavorazioni quasi d’altri tempi o rifiniture tecnologiche. L’hoodie in kid mohair può essere indossato sotto il blazer mono o doppiopetto in filati naturali e scattanti; il cardigan in lana corposa reinterpreta l’intramontabile motivo argyle a rombi ma in tonalità pastello e può accompagnarsi ai pantaloni dalla linea comoda; il dolcevita a punti regolari e movimentati è perfetto sotto la salopette in velluto che mima il denim, dove l’ampiezza delle gambe può essere regolata.

Tutto viene riletto, rivisitato e ridisegnato per far coincidere gli opposti nel segno di una distinta confortevolezza, rimanendo equidistante da uno scontato concetto di classico come da uno streetstyle ormai superato.

Aleggia uno spirito aristocratico e décontracté dal tono chic e sporty, come quello di Harry d’Inghilterra o di Tiger Woods: no a decori eccessivi e ai toni sgargianti; sì a capi essenziali di ottima fattura; no all’overdressing, sì a un’eleganza sobria e spontanea con accenti sportivi. I pantaloni cargo sono depurati da ogni eccesso decorativo, la nuova versione degli sweatpants è in maglia dai punti norvegesi, la Varsity jacket riproduce una forte suggestione college ma rinnovata da un design pulito e svelto, il giubbotto in montone ha una vestibilità rilassata come il bomber “teddy” dalla mano tenera.

Il cappotto ha cadenze sacrali da kimono e si chiude con nonchalance con una cintura in vita, la tuta in maglia conosce perfezionatissime e innovative tecniche di tintura che rendono ogni esemplare unico e non replicabile, lo jacquard grafico in bianco e nero evoca attività atletiche nobili che ispirano anche la sottile ironia di felpe stampate con l’insegna di un’immaginaria “Family First House Horse & Polo Club”.

La tavolozza cromatica riunisce con gioia spirito metropolitano e fascinazioni naturali: quarzo citrino, blu cielo, terra, malva, pistacchio, gesso, fumo, carbone, arancia, rubino, castagna sono rubati a un paesaggio immaginario dove si respira aria nuova.

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