Pronto a calcare per il quarto anno di fila il palco dell’Ariston con il brano “Domenica”, Achille Lauro pubblica il nuovo disco “Lauro – Achille Idol Superstar” e si prepara ad un 2022 in tour nei luoghi più belli d’Italia

Festival Sanremo 2022 Achille Lauro – Il Festival di Sanremo 2022 inizia oggi martedì 1 febbraio: grande è l’attesa per la 72esima edizione che si terrà fino a sabato 5 febbraio con 25 cantanti in gara. Tra questi, Achille Lauro, che stasera si esibirà, insieme all’Harlem Gospel Choir, uno dei cori gospel più famosi al mondo, con il brano “Domenica”.

E’ ben il quarto anno di fila per Lauro, – record assoluto -, che nel 2019 ha partecipato con il brano “Rolls Royce”, nel 2020 con “Me ne frego”, e nel 2021 con “Solo Noi”.

“Ci imbarchiamo sempre in operazioni che posso risultare divisive – spiega. – Sono anni che avremmo potuto scegliere di portare ballad ma il live lì, per noi, è una vera e propria esposizione di quello che possiamo fare. La canzone quest’anno propone un sound molto popolare, e ripesca quel popolare che secondo me si è perso. Si chiama Domenica, che è il giorno libero della settimana, dove si fa tutto quello che è bello fare, e ne ha lo stesso spirito. L’ Harlem Gospel Choir che ci accompagnerà non è semplicemente il coro, ma è parte fondamentale del brano. Si presta benissimo a quel che il brano suggerisce: nulla è per caso o marketing, le logiche che seguiamo sono strettamente artistiche. Il mood è spensierato, da festa, corale, quindi chi meglio del vero coro gospel americano direttamente da Harlem poteva rappresentarlo. E’ una cosa già partita con il One Night Show dello scorso dicembre con l’orchestra: è un mondo di spettacolo, che si accorda perfettamente con il tiro del pezzo, tra canto e spiritualità che formano un tutt’uno indissolubile e incredibile”.

Una quarta partecipazione alla manifestazione canora italiana più importante che “sicuro chiude un cerchio, e non so se lascia o meno spazio per il futuro, ma sicuramente chiude un percorso. Siamo partiti con Rolls Royce, che era ultra punk, una proposta diversa, sia per quello che facevo io a quell’epoca sia per la new wave che non proponeva quel mondo, che forse ora sta arrivando. C’è un grande dualismo e una contrapposizione di sound e testo, e non solo quest’anno con Domenica, che con Rolls Royce ha una forte connessione e identità. Cambiamo il sound, ci piace sperimentare, ma l’anima rimane la stessa, che è forse quella che ci porterà lontano nel tempo. E’ importante essere quello che siamo, e come portiamo in scena quello che facciamo: è il miglior modo per far capire a chi legge il nostro mond. Trucco, costume, scenografia, musicisti, ballerini, è tutto studiato per raccontare un percorso, e dove stiamo andando”.

Venerdì 4 febbraio invece, la serata delle cover e dei duetti, eseguirà il brano “Sei bellissima” proprio con Loredana Bertè, autrice e interprete del brano originale.

Una cover che arriva a due anni dall’omaggio a Mia Martini con “Gli uomini non cambiano”, sorella della Bertè. Due artiste che hanno messo al centro della loro musica le emozioni, e cui in questo Lauro si sente molto vicino, facendosi spesso portavoce sul e giù dal palco dell’Ariston, di argomenti e messaggi, come le dipendenze amorose.

Aggiunge: “La scelta del brano è incredibile, il ritornello è tra i più conosciuti e pop della musica italiana, le strofe sono struggenti, quasi teatrali e raccontano un amore sofferto, una dipendenza amorosa. Non è assolutamente scelto a caso, la canzone è incredibilmente profonda ed emozionale, con un concetto dietro estremamente attuale da portare sul palco. A Sanremo porto il mio lato eclettico dando voce anche a messaggi scomodi. L’ arte per me è distruzione, deve suscitare qualcosa, o dividere. Anche se la mia non amo chiamarlo arte perché è presuntuoso: il gesto di chiunque abbia il fine di smuovere qualcosa sicuramente è un gesto mobile, gli artisti che si espongono hanno l’opportunità per fare qualcosa di concreto. La mia musica ha dieci livelli di lettura interpretabili da ciascuno liberamente, dando vita ad un progetto che – particolare che a volte sfugge – coinvolge moltissimi professionisti di alto livello”.

Sul palco dell’Ariston Achille Lauro indosserà capi Gucci. Il direttore creativo della maison Alessandro Michele, è ormai un grande amico.

Dice Lauro: “E una grande opportunità poter avere un confronto con lui, è un genio, una persona che ha cambiato la moda, una delle persone più influenti del panorama della moda mondiale. In questi anni mi ha permesso di portargli delle idee, è stato un progetto condiviso che grazie a lui ha preso forma. E’ un grande genio non solo della moda, ma di tutto il palcoscenico, di tutto ciò che concerne la messa in scena. Quando definiamo il costume, chiamarlo travestimento è riduttivo: noi parliamo di una e vera e propria messa in scena della canzone, a livello visivo, per dare l’opportunità alle persone di poter capire che cosa abbiamo in testa. Il palco per me è come girare un videoclip, dove il regista pensa alla proiezione, a cosa può incarnare. Come nei videoclip dove metto l’ultima parola, così cerco di fare sul palco. Quello che indosso è esatta proiezione di quello che ho in mente, di me, di quello che ho in testa e della canzone, sono me stesso vestito da San Francesco o con una camicia azzurra, non cambia nulla, è il vestito della canzone”.

E’ un momento prolifico ed emozionante per l’artista, che l’11 febbraio pubblicherà il suo nono album, dopo “Achille Idol Immortale” nel 2014, seguito da “Dio c’è”, “Ragazzi Madre”, “Pour l’amour”, “1969”, i progetti side di cover, “1990” e “1920”, e “Lauro” del 2021: “Lauro – Achille Idol Superstar”, una nuova edizione dell’album dell’anno scorso, che, come afferma l’artista, “lo riscopre e rinnova completamente con una nuova veste. L’ album ha già goduto di un successo importante mettendo a segno il disco d’oro. I miei dischi progrediscono gradualmente, siamo in un mercato che da qualche tempo ci consente di aggiungere elementi nuovi ai progetti artistici già usciti: all’album infatti si aggiungono sette nuove canzoni che lo arricchiscono, insieme a molte altre novità che si svolgeranno nel corso del 2022”.

Aggiunge poi: “Questa è nuova edizione dell’album Lauro, un completamento dell’album uscito ad aprile dell’anno scorso. Si va a completare con dei brani rimasti a metà ma erano stati pensati fondamentalmente per quest’album, quindi abbiamo deciso di racchiuderli in questa compilation. “Fiori rosa” ad esempio è un brano molto identificativo, una ballad molto tenera, “Foxy” è un brano che forse getta la basi per quello che sarà il futuro, un brano potenzialmente blues che ho in cantiere da po’, “Rolling Stones” è glam rock, viene dal pezzo di Muddy Waters da cui i Rolling Stones hanno preso il nome: una pietra che rotola, che non si ferma mai, che non fa mai muschio, è una citazione della citazione della citazione, è rock’ n’ roll, non è finzione, non è un videoclip, non è niente, è un modo di essere”. Così secondo me abbiamo concluso il cerchio dell’album Lauro, che si conclude così definitivamente quest’anno con l’uscita di alcuni brani. Ci tengo a dire che è un momento incredibile per me, sono sempre alla ricerca di cose nuove. Tutto quello che ho ascoltato nel tempo in qualche modo alla fine è tornato, io sono un fatalista, penso che tutto torni, e che se qualcosa ti ha influenzato tu diventi un milkshake di chi hai ascoltato, a livello musicale ed estetico”.

Un album infatti che arriva dopo cinque mesi di isolamento su un’ isola, dove Lauro ha lavorato tanto sulla musica che ci accompagnerà prossimi anni.

Racconta: “Dopo l’uscita di Lauro volevo vivere la vita. Mi sono preso una pausa di cinque mesi da aprile a settembre, sono stato fuori, ho preso una settantina di aerei, ho fatto molte cose e visto tanti posti. Ma questo fa anche parte del mio lavoro, è una parte non solo ludica, ma fatta di ispirazioni. Conoscere nuove cose, parole e persone è fondamentale per me, perché l’ispirazione è ovunque: dai discorsi con le persone ai posti che vedi. Sono fortunato a poter viaggiare e prendere qualcosa e incanalarlo, sono uno iper attivo, mi piace divertirmi e prendermi spazio, che è anche fare sempre nuove cose e proporre nuove idee, coinvolgendo persone, in un vero eclettismo della musica. Poi dopo sono stato quattro mesi isolato su un’isola, io da solo con altre cinque persone del team, è stata un’esperienza illuminante dopo dieci anni di lavoro in cameretta a scrivere. Dopo Lauro mi sono divertito, ho fatto esperienze e dato tutto quello che potevo dare. Dopo mi sono ritrovato su un’isola per allontanarci dalla città, e da una settimana che doveva essere sono diventati cinque mesi. Da una session è diventata vita, e abbiamo elaborato un’ evoluzione di quello che già abbiamo, l’abbiamo portato allo step successivo, salendo uno scalino sul livello creativo del prodotto. Lo sentiremo presto, abbiamo tante carne al fuoco come artigiani della musica”.

Festival Sanremo 2022 Achille Lauro

La cover del nuovo album inoltre, è un’opera originale degli artisti internazionali contemporanei di origine italiana Miaz Brothers, attivi tra Londra e Valencia. La tecnica pittorica che utilizzano è estremamente particolare, per raccontare l’esperienza musicale di quest’album rappresentando la libertà di scegliere di essere ciò che si vuole essere, lasciando aperte interpretazioni, senza definizioni precise. Racconta in proposito Lauro: “La cover è una rielaborazione digitale di volti di artisti con la tecnica volto offuscato, che è molto vicino a quello che abbiamo fatto in questi anni. E’ la rappresentazione della nostra reinterpretazione del personaggio di Achille Idol, in una riedizione glam rock degli album”.

Un nuovo anno appena iniziato che infatti si preannuncia denso di attività per Lauro, ricco di musica e attività esperienziali, che non si limitano alla normale modalità di portare musica sul mercato, esulando dal classico modo ma portando invece tante novità, in mondi molto particolari e innovativi.

Un anno dedicato a tutti coloro che amano la musica: con la sua prolissità di canzoni e creatività notevoli, e un immaginario visivo e visuale sempre in divenire, con il coraggio di cambiare pelle ma pur sempre un’ identità molto forte, l’artista mira a raggiungere sempre più pubblico portando la sua musica oltre i canoni tradizionali: in cantiere c’è un nuovo tour, “Achille Lauro Superstar – Electric Orchestra”, che lo vedrà tornare sul palco accompagnato da 52 elementi, oltre ai 5 componenti della band dopo il sold out – donato poi in beneficenza al reparto di chirurgia infantile al Policlinico del Gruppo San Donato di Milano – dello One Night Show dello scorso dicembre che ha portato in scena un’opera NFT che ha riprodotto il battito cardiaco e le emozioni provate dall’artista durante l’esibizione.

Le date toccheranno location meravigliose scelte ad hoc in tutta Italia che soddisfano il lato artistico e le esigenze di sound, da Roma a Nichelino (Torino), passando per Brescia, Marostica, Taormina, Messina, Matera, Napoli, Cattolica, e toccando anche Firenze e naturalmente Milano, secondo lo spirito della location. Un tour figlio di una riprogrammazione continua a causa della pandemia, ma che nel gioco di unicità e capacità di sorprendere è diventato una precisa scelta strategica.

Spiega Lauro: “Spero di riuscire a fare questo tour nonostante i problemi causati dal Covid. Sono contento del terzo palazzetto a Roma, e anche della data all’Ippodromo a Milano: Roma è la mia culla ma Milano mi ha adottato. Ho sempre sognato di arrivare a questi livelli, di mettere i piedi uno show del genere in un mondo di professionisti grazie alle grandi strutture che ora ci supportano. Sarà un tour tra rock’ n’ roll, sono passati due anni e nove dischi, e lo spettacolo sarà quasi come un musical, saremo accompagnati dall’ orchestra e dalla mia band. Uno spettacolo unico e diverso per il panorama italiano, che non si è mai visto o comunque non si vede da tanto. Come per Taormina, è meraviglioso per me arrivare ai posti più belli italiani per condividere la mia musica, passando dai garage a location così incredibili”.

Ma non solo: c’è anche il progetto “Roblox mondo del metaverso”, il primo evento nella terza dimensione che mette insieme fashion e musica, in un’esperienza all’avanguardia che consentirà di raggiungere i fan attraverso una tipologia d’interazione che guarda al futuro e alle nuove generazioni. Gli utenti che parteciperanno potranno vivere la sua musica in maniera innovativa con le logiche del gaming.

Aggiunge in proposito: “Oggi più che mai sento di avere la squadra perfetta con cui poter andare sempre oltre, e questo non vuol dire per forza trasgredire, o infrangere qualche tipo di regola. Significa semplicemente fare sempre qualcosa di diverso, qualche cosa in più, che ti da anche la motivazione per andare avanti, perchè ripetersi potrebbe voler dire ristagnare nella propria zona di comfort. Non è quello che cerchiamo di fare, tant’è vero che sono anni che cerco di distruggere la mia carriera tutti i giorni, e ancora non ci siamo riusciti. Sto lavorando alla promozione dell’album tramite attività e vie alternative e innovative, lavorando con ragazzi anche di altri settori, coinvolgendo il mondo del metaverso con Roblox, dopo aver già esplorato Nft con il One Night Show”.

E oltre a questo, c’è una collaborazione almeno fine a fine 2022 con Amazon Prime di cui sono diventati ambassador: “Stiamo lavorando su diversi fronti, come le colonne sonore e i cameo, esplorando il cinema da quel lato. Il tour sarà un vero crossover, che mescolerà rock e musical in una concezione show diversa, spero si evolva. Sogniamo un musical in futuro con cui oltrepassare i confini nazionali, cercando di affacciarci al mondo nuove tecnologie, della moda, gli Nft: un mondo di arte digitale e a stretto giro che proiettano album nel mondo del metaverso e del mondo digitale. Il mondo cambia e ci stiamo affacciando su nuovo utilizzo della piattaforme e come ascoltare la musica e fare esperienze. I ragazzi oggi cambiano, ormai nascono con lo smartphone. Sproniamo a vivere e fare esperienze e non cadere vittime della tecnologia, ma cerchiamo anche di dare un valore nobile alla stessa”.

Un nuovo album e un tour innovativo a testimonianza di un’evoluzione perenne per l’artista, che si è allontanato dall’atmosfera urban degli inizi.

“Ci sono emozioni diverse in ogni persona ed è giusto che sia così. Con Rolls Royce ho iniziato in un mondo urban, da cui poi mi sono allontanato. Ho cambiato strada perchè non mi apparteneva più. L’urban parla di certi argomenti, coinvolge i ragazzi di periferia che stanno sulla strada. Ora penso ai palchi internazionali e a grandi spettacoli, sogno di creare un musical, ed è un mondo di cui per me non avrebbe senso parlare ancora. E’ giusto che ne parlino i ragazzi che sono ancora lì, alla fine sono stato coerente con quello che sono. Mi piace fare sempre qualcosa di più, qualcosa che fai solo tu. E importane per me focalizzare cosa voglio fare, chi voglio essere e dove voglio andare. Questo è già fare di più per se stessi. C’è un problema nei ragazzi di oggi, e non solo. Si guardano intorno, ed è giusto essere curiosi, ma non bisogna intraprendere una strada solo emulando o solo per soldi, bisogna ascoltare quel ronzio nella testa che è la strada giusta per te, e che con fatica e impegno poi pagherà”.

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