Fondazione Prada Cinema 2020

“Perfect Failures” è una collaborazione tra Fondazione Prada e MUBI che curano insieme una selezione di film fortemente incompresi al momento della loro uscita. La rassegna sarà disponibile dal 5 aprile su MUBI, la piattaforma di streaming online di film d’autore.

Il progetto speciale sarà accompagnato da una nuova sezione del sito di Fondazione Prada dove saranno pubblicati materiali inediti, native content che rifletteranno sull’esperienza dello streaming, informazioni sui film selezionati e curiosità sui registi. Il programma cinematografico della fondazione ricorre a nuove modalità di fruizione e di partecipazione del pubblico durante la chiusura temporanea degli spazi, a causa dell’attuale emergenza sanitaria.

“Perfect Failures” include fallimenti cinematografici, pellicole deludenti per la critica, scioccanti deviazioni di autori affermati, magari ostacolati da una produzione difficile, film innovativi (o genialmente sorpassati) per il loro tempo.

Questo viaggio cinematografico tra i fallimenti e i passi falsi di importanti registi dimostra che l’accoglienza iniziale di un film non corrisponde al giudizio finale sul suo valore. Un contesto culturale completamente cambiato, nuovi strumenti di interpretazione, una maggiore distanza critica tra lo spettatore e quell’insieme di aspettative che costituiscono il contesto mediatico originario modificano completamente la ricezione di questi film, che decenni fa sono stati accolti con confusione, rifiuto e repulsione.

Il programma cinematografico inizierà il 5 aprile a livello globale con Southland Tales (Southland Tales – Così finisce il mondo, 2016) di Richard Kelly e proseguirà con una selezione curata di titoli per ciascun paese in cui “Perfect Failures” sarà disponibile.

La programmazione completa presenta anche A Countess from Hong Kong (La contessa di Hong Kong, 1967) di Charlie Chaplin; Fedora (1978) di Billy Wilder; Night Moves (2013) di Kelly Reichardt; Un divan à New York (Un divano a New York, 1996) di Chantal Akerman e Showgirls (1995) di Paul Verhoeven.

Il progetto include un’ampia serie di possibili film “deludenti”: dall’anarchica commedia fantascientifica di Richard Kelly, presentata in anteprima al Festival di Cannes nel 2006 e accolta negativamente, all’anacronistico e lezioso melodramma realizzato da Billy Wilder nel 1978, uscito in pochi paesi e pubblicizzato con una debolissima campagna promozionale.

La selezione comprende anche la coraggiosa commedia di Chantal Akerman che nel 1996 sfida gli stereotipi del cinema romantico, l’ultima opera di Charlie Chaplin, A Countess from Hong Kong, con Sophia Loren e Marlon Brando, recensita negativamente dalla critica internazionale, la pellicola drammatica diretta da Kelly Reichardt nel 2013, accolta con entusiasmo ma accusata di plagio, e il film erotico cult del 1995 di Paul Verhoeven, un fallimento critico e commerciale alla sua uscita e considerato oggi come una satira acuta e spietata di Hollywood.

In un momento storico in cui universi cinematografici condivisi e servizi di streaming hanno rivoluzionato il concetto di cinema, gli spettatori di oggi si confrontano contemporanemante con le nuove uscite e le pellicole del passato. Questa esperienza quotidiana vissuta da un ampio pubblico genera orizzonti visivi in cui la produzione presente e la storia del cinema coesistono in uno scambio continuo.

In questo contesto è centrale guardare sotto una nuova prospettiva o scoprire per la prima volta questi film che hanno segnato un punto di crisi o di transizione per registi affermati o autori più sperimentali. È un’opportunità per interrogarsi sulle funzioni passate e attuali del cinema e per riconsiderare il suo potere seduttivo e il suo ruolo culturale.

La collaborazione con MUBI rafforza la dimensione internazionale del programma di Fondazione Prada, che si rivolge a un’ampia comunità, dal pubblico tradizionale di una sala cinematografica a quello plurale formato da spettatori “in remoto”. Fondazione Prada continua così la propria ricerca verso nuove forme di dialogo con altri linguaggi creativi e modalità di fruizione e condivisione con il pubblico, al di là dell’esperienza solitaria di visione di un film all’interno di un cinema.