Fuorisalone 2019 Leonardo Horse Project – Un incredibile Grand Opening Party per Leonardo Horse Project, progetto promosso da Snaitech, società proprietaria dell’Ippodromo Snai San Siro. All’evento hanno partecipato anche il Sindaco di Milano Beppe Sala, l’Assessore alla Cultura Filippo del Corno e molte personalità del mondo dell’architettura, del design e della cultura.

Sono stati così svelati i 13 Cavalli di Design decorati dagli artisti e designer internazionali selezionati dalla curatrice Cristina Morozzi che, posti a semicerchio attorno alla maestosa statua equestre disegnata da Leonardo, sono stati gli attesi protagonisti e nel contempo suggestiva scenografia dello spettacolo della serata.

“La mia scelta” racconta Cristina, “partendo dall’idea di considerare Leonardo primo grande designer della storia, si è focalizzata su progettisti figurativi, dotati di abilità nel disegno, caratterizzati da un approccio di tipo eclettico, abili nello spaziare dal disegno di oggetti, a interventi decorativi, dotati di una visione futuribile, nutrita da una cultura memore delle tradizioni artigiane locali; viaggiatori, reali e immaginari, sempre alla ricerca di suggestioni inedite; audaci nel contaminare il buon design con derive kitsch, animati da una curiosità insaziabile per ogni forma di creatività, ideali rappresentanti di una idea di design duttile, priva di vincoli disciplinari, espressione coerente di una contemporaneità complessa e promiscua”.

L’app di realtà aumentata Leonardo Horse Project ha permesso agli ospiti di interagire coi cavalli e vivere in un’esperienza immersiva la storia del Cavallo di Leonardo e il backstage della realizzazione dei Cavalli di Design. Nel corso del party il Cavallo di Leonardo è diventato tela su cui è stato proiettato uno spettacolare video mapping sulla storia della scultura, dai disegni di Leonardo alla realizzazione dell’artista nippo-americana Nina Akamu, fino al Leonardo Horse Project, un nuovo capitolo della narrazione che attraverso le interpretazioni dei designer ha dato vita a tredici storie dello stesso cavallo.

La musica dance è stata la protagonista della seconda parte della serata: nella straordinaria cornice dell’ippodromo vestito a festa, la performance di Lele Sacchi ha introdotto il back to back tra Marcelo Burlon e Loco Dice, ospite a sorpresa che si è aggiunto ai due deejay.

I 13 Cavalli di Design saranno esposti all’Ippodromo Snai San Siro fino a fine aprile, l’accesso è libero e gratuito tutti i giorni dalle 9 alle 17. Chi si recherà all’Ippodromo potrà inoltre visitare la mostra multimediale “Leonardo da Vinci e la rappresentazione del cavallo”, realizzata in collaborazione con il Museo della Battaglia e di Anghiari con la curatela di Gabriele Mazzi. La mostra sarà aperta fino al 9 novembre 2019.

Da maggio i Cavalli di Design lasceranno l’ippodromo e saranno dislocati in zone simbolo della città di Milano, dove rimarranno fino a ottobre, così da far conoscere al più ampio numero possibile di cittadini e turisti la splendida statua equestre e celebrare il genio di Leonardo.

I TREDICI CAVALLI DI DESIGN
Markus Benesch – Colornori
Colornori, dal coreano giocare con il colore, è il nome del progetto realizzato dal designer tedesco. I nastri colorati e infiniti avvolgono tutta la superficie e visualizzano il movimento vigoroso del cavallo divenendo così decoro del suo manto dal muso fino ad arrivare agli zoccoli. La ricerca giocosa e la sperimentazioni con forme e cromie sono gli aspetti con cui Markus Benesch decide di omaggiare la versatilità del genio leonardiano.

Marcelo Burlon
Dare una seconda vita e una seconda pelle al Cavallo di Leonardo è il focus principale dell’approccio al progetto di Marcelo Burlon. Il creativo decide di trasformare la figura equestre in un animale immaginario, customizzando il suo manto con colori accesi e forme lineari, includendo anche il basamento; l’iconografia scelta diviene così un richiamo al mondo della musica e della moda.

Matteo Cibic – Gorge Horse
La visione rivoluzionaria di Leonardo applicata tanto alla tecnologia quanto all’arte e il suo eterno vagare tra arti e scienze, sono gli elementi che ispirano e attraggono Matteo Cibic. Il designer, affascinato dagli studi sulle figure equestri, realizza il suo progetto in chiave ornamentale. L’oro diviene l’elemento centrale di una decorazione minimalista che passa attraverso l’esaltazione di alcuni elementi: la gorgiera, che gli cinge il collo le staffe di buon auspicio, il morso e gli zoccoli

Serena Confalonieri – Nereo
Un guerriero fiero e deciso, ma anche colorato e gentile racconta i colori e l’energia di tante culture, la guerra e la calma. Il suo vestito contamina il design e la moda, la tecnica e la fantasia. Nereo, il cavallo di Serena Confalonieri è un tributo a Milano, la metropoli sfaccettata che accoglie e respinge, che produce e che crea, in grado di calcolare ma anche di immaginare, come faceva Leonardo.

Simone Crestani
L’unicorno di Simone Crestani, abbagliato dallo scintillio del suo corno, si rallenta nell’illusione di una migliore apparenza. Incapace di impennarsi e sfidare il nemico, la sua vanità finisce col costringerlo a testa bassa. Il corno è realizzato in vetro lavorato a mano applicato ad una maschera in cuoio nero che copre il muso mentre agli zoccoli è applicata la foglia d’oro.

Roberto Fragata
Watching Into His Mouth è il claim che lo stilista utilizza per sottolineare, con vena ironica e lievemente dissacratoria, il rispetto con cui si è avvicinato al progetto aggiungendo contenuti all’opera di Leonardo. Ne fa una vera e propria decorazione, discostandosi dalla sua espressione scultorea aggiungendo contenuti all’opera leonardesca e realizzando un cavallo dalla livrea dorata, decorata da un neon fluorescente dalle tonalità pop.

Andrea Mancuso | Analogia Project – Horse Couture
Una preziosa gualdrappa, che richiama la tradizione medievale e rinascimentale, orna il cavallo nato dalla collaborazione tra Andrea Mancuso e lo studio di moda Miaoran. I tessuti, della storica casa veneziana Rubelli, diventano protagonisti e avvolgono completamente la silhouette del cavallo, creando un pattern di colori e fantasie differenti. Un omaggio all’attenzione e alla sperimentazione in ambito tessile di Leonardo, inventore del primo telaio con spoletta.

Antonio Marras
Lo stilista decide di vestire il Cavallo di Leonardo per ripararlo e proteggerlo. Le coperte militari divengono l’ideale protezione della scultura equestre. La trama di ogni coperta viene tagliata, cucita e ornata con dettagli ed elementi recuperati da abiti già esistenti: il vissuto di ogni elemento concorre a creare una storia nuova.

Vito Nesta – Prospettiva di Perdimento
L’ispirazione è Leonardo pittore dei dettagli. Con il progetto Prospettiva di Perdimento, Vito Nesta sceglie uno dei quadri più conosciuti di Leonardo, la Gioconda, concentrandosi sullo studio del paesaggio che circonda la misteriosa figura femminile. La grande veduta paesistica della campagna toscana diviene così decoro pittorico della livrea del cavallo, in cui il protagonista è il ponte di Buriano raffigurato da punti di vista diversi in entrambi i fianchi della figura equestre.

Mario Trimarchi – Eternità
Tempo dell’eternità, tempo dell’attimo che fugge. Una riflessione sulle pieghe del tempo, tra passato e futuro, guida il progetto Eternità di Mario Trimarchi che disegna un cavallo che ha viaggiato nei secoli attraversando luoghi e mondi diversi. I segni di questo viaggio caratterizzano il suo manto e lo costellano, in una raccolta di simboli reali e immaginari che spaziano dalle tracce delle grotte di Altamira, passando per le cavalcate delle Amazzoni e arrivando fino allo stemma degli Sforza.

Daniele Papuli – Eolonard
Nasce dall’anagramma tra il nome di Leonardo e quello di Eolo, dio dei venti. Il cavallo di Daniele Papuli eredita il sogno tutto leonardiano di librarsi nell’aria, superando i limiti della materia. Il designer realizza così una struttura alare in polipropilene, capace di muoversi per accentuare, in un gioco di sovrapposizioni lineari, il movimento di rotazione e il dinamismo delle ali accompagnate da un frammento di cielo blu.

Elena Salmistrar – Napayshni
Napayshni e Elena Salmistraro ci portano in America, con la volontà dettata da ammirazione e consapevolezza, di allontanarsi sia geograficamente sia idealmente dal lavoro di Leonardo. La venerazione e il rispetto per i cavalli, ripresa dalla cultura dei nativi americani, si traduce in simboli carichi di magia, che mediante una sorta di armatura conferiscono poteri superiori. Il Cavallo di Leonardo diviene così il condottiero vincente, il protettore della comunità, il Cavallo tra i cavalli.

Marcel Wanders – In the Shadow of Leonardo I Feel Like a Magician
Le innovazioni di Da Vinci sono sempre state una fonte di ispirazione per Marcel Wanders, una guida a cui affidarsi tanto per il passato quanto per il futuro. Il designer olandese decide di avvicinarsi al progetto realizzando una riproduzione di se stesso in sella al cavallo nelle vesti di mago colto nell’atto di estrarre un coniglio dal
cappello.

LEONARDO HORSE PROJECT
Milano Design Week 2019
Ippodromo Snai San Siro
Piazzale dello Sport 6, Milano