Fuorisalone 2023 fferroneStill Now. The dinner, il brand apre le porte di Villa Mirabello per invitarci ad una “cena” esclusiva, tra arte e design, dove il tempo sembra essersi fermato. In uno scenario teatrale monocromatico blu Klein sarà possibile scoprire le collezioni in vetro del brand, tra una mise en place suggestiva e un corpus di still life che richiamano la tradizione del 1600.

Felicia Ferrone, fondatrice e creative director del brand statunitense fferrone, in occasione della Milano Design Week invita il pubblico a partecipare a Still Now. The dinner una stupefacente festa per gli occhi, i sensi e l’immaginazione ambientata nella splendida Villa Mirabello del XV secolo, una delle dimore più antiche di Milano, aperta per la prima volta durante il Fuorisalone.

Fuorisalone 2023 fferrone Still Now. The dinner

L’esclusivo contesto rinascimentale sarà la quinta scenica di un’avvolgente esperienza estetica e concettuale, dando vita ad un’installazione dove i linguaggi creativi si mixano in una rilettura del tempo dove passato, presente e futuro si fondono. Qui, saranno presentate le iconiche collezioni di bicchieri di Felicia Ferrone all’interno di un’interpretazione artistica della cena, dove diverse ispirazioni si incontrano, a partire dal banchetto rinascimentale fino a giungere alle più recenti references dell’arte contemporanea.

L’installazione, infatti, attinge all’arte del Seicento, all’arte moderna così come al genere della performance dando vita a cortocircuiti culturali per esplorare i temi di memoria, emozione, collezionismo e durabilità. Ferrone mostrerà come il “buon design” è in grado di superare le scansioni temporali e può aiutarci a stabilire connessioni più significative con il nostro passato, presente e futuro, anche in un’ottica di sostenibilità degli oggetti, il cui utilizzo deve prolungarsi nel tempo.

Nelle sale di Villa Mirabello, Still Now. The dinner si svela come una mise en place monocromatica che evoca gli still life del Seicento dove forme eterogenee di oggetti comuni si stagliano da una colata di colore, un blue Klein intenso e sacrale allo stesso tempo. In questo paesaggio ultraterreno emergono le creazioni in vetro di Ferrone, epifanie di design messe ora in dialogo con articoli quotidiani tipici del Novecento e di quella cultura consumistica che l’ha caratterizzato.

Il repertorio di oggetti che “imbandisce” la tavola – recuperati nei mercatini delle pulci e nei negozi dell’usato – è un tesoro di possibilità e forme, ma oggi in disuso, che Ferrone riabilita, rivestendoli in un materiale monocromatico per evidenziare le loro silhouette e conferirvi atemporalità, calandoli in un dialogo tra passato, presente e futuro.

Questi oggetti comuni rappresentano ciò che la designer definisce “neo-grannyismo” un’esplorazione della memoria, della forma e di nuove modalità di essere attraverso operazioni di riattualizzazione e rivalorizzazione.

Le collezioni di Ferrone, contemporanee nel design ma caratterizzate da un tocco retrò e futuristico allo stesso tempo, emergono dallo sfondo monocromatico dell’installazione, mostrando le loro qualità formali, indipendentemente dal tempo o dall’epoca, per enfatizzare come il design sia un valore che trascende l’obsolescenza e la nostra attuale cultura usa e getta.

La riflessione sugli oggetti comuni unitamente all’assemblaggio formale dell’installazione, ha ispirato la designer a intraprendere uno studio sui dipinti di nature morte, che storicamente raffiguravano oggetti domestici, considerati secondari nella tradizione artistica del dipinto.

Nasce così la collaborazione tra il fotografo Jonathan Allen e designer Felicia Ferrone che ha dato vita a Ultramarinus: Memories of the future, una serie di still life contemporanei, che trae nome da ultramarino, un pigmento di colore blu intenso derivante dalla polvere del lapislazzulo (il termine latino ultramarinus significa al di là dal mare perchè il pigmento era importato in Europa dalle miniere dell’Afghanistan da commercianti italiani nel XIV e XV secolo).

Queste immagini eteree, evidenziando le forme del vetro e degli oggetti monocromatici, ci inducono a guardare diversamente a loro grazie ad una narrazione che assegna bellezza e valore attraverso la forma e l’utilità, ribadendo così il valore della durabilità che si traduce in un uso più consapevole degli oggetti di cui ci circondiamo.

Dal 2001, la ricerca artistica di Ferrone ha mostrato come gli oggetti quotidiani ben progettati sono un importante tessuto connettivo per la nostra identità collettiva. Gran parte del suo lavoro, infatti, è progettato per il tavolo da pranzo, luogo simbolo di condivisione, con la celebrazione del cibo, delle bevande e della convivialità che offre.

Ferrone ci ricorda che i nostri oggetti quotidiani hanno un potenziale latente e significativo per la sostenibilità, l’utilità e la memoria in attesa di essere risvegliati, mostrando come il potere del design può aiutarci a stabilire connessioni più significative con il nostro passato, presente e futuro.

Da Revolution, la linea che sembra sfidare la gravità, proponendo bicchieri che, capovolti, suggeriscono un nuovo modo d’uso a Boyd, ispirata dall’architettura brutalista, in mostra sarà un repertorio di collezioni di fferrone dove il fil rouge progettuale è dato dall’utilizzo di tecniche innovative e artigianali che rendono ogni disegno un’opera d’arte di uso quotidiano.

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STILL NOW.The Dinner
Villa Mirabello
Via Villa Mirabello, 6 Milano
Lunedì 17 aprile – venerdì 21 aprile: 10.00 – 18.30
sabato 22 aprile: 10.00 – 15.00