Gucci Donna autunno inverno 2020 – Sulle passerelle di Milano Moda Donna sfila la collezione autunno inverno 2020 2021 di Gucci, firmata da Alessandro Michele. Ed è proprio il Direttore Creativo della Maison a raccontare il rito che non ammette repliche.

“Ho sempre pensato alla sfilata come a un accadimento magico capace di sprigionare incantesimi. Un’azione liturgica che sospende l’ordinario, caricandolo di un sovrappiù di intensità. Una processione di epifanie e pensieri dilatati che si accomodano in una diversa partizione del sensibile.

In questa festa che si nutre di attesa, il mio pensiero trova la sua forma e si fa pubblico. Annoda ossessioni e spinte antigravitazionali. Sosta sull’improbabile. Accarezza quella nostalgia d’umano che altri chiamano imperfezione. Cuce, con la precisione dell’amore, ogni più piccolo dettaglio della scena per offrirlo a una comunità di interpreti.

C’è l’incanto del dono, in questo rito che non ammette repliche. C’è la promessa di una consegna preziosa. Le luci si spengono. Gli adunanti sostano in attesa, con mani aperte. Tutto tace perfettamente, per accogliere i miei battiti storti e le mie vertigini.

A questa tribù di spettatori emancipati offro la mia poetica. Che ne facciano interrogazione profonda. Che mi aiutino a comprenderla. Potranno tradurla o tradirla. Usarla per ridestare domande sopite. Oppure semplicemente respingerla, in assenza di varchi di compassione. Il dono è materia viva, un rebus il cui significato non appartiene a nessuno.

Anche oggi abiteremo questo rito, per me sacro. Un corteo di passi disegnerà lo spazio, come rintocchi nel tempio. Misteriose imbastiture presteranno il loro giuramento alla luce. Una partitura di note magnificherà profezie impresse su corpi in movimento.

C’è tuttavia qualcosa che, in questa cerimonia, solitamente rimane sepolto: lo sforzo del partoriente che accompagna il tremore della creazione; il ventre materno in cui la poesia, da forma a forma, fiorisce. Ho deciso quindi di alzare un velo su ciò che ama nascondersi.

Che esca dall’ombra quel miracolare di mani sapienti e di respiri trattenuti. Che si faccia visibile quell’intelligenza collettiva che cura la gestazione, con brivido che infuria. Che si costruisca un trono per quell’alveare scalcagnato e un po’ folle che ho scelto come casa. Perché quella è la casa che venero: il varco benedetto attraverso cui la bellezza esce dal guscio” racconta Alessandro Michele.

A fare da colonna sonora della sfilata, il voice over di Federico Fellini.

Una macchina da presa, degli amici attorno disposti ad aiutarmi, una troupe, una troupe straordinaria. Una troupe proprio di circensi. Di quelli che mentre montano il circo fanno spettacolo, ugualmente lo fanno mentre lo smontano e già stanno partendo e anche la partenza diventa spettacolo. È, dicevo, forse una dichiarazione d’amore al cinema forse un pochino troppo privata, forse narcisistica, ripeto spudorata, senza limiti. Ma, comunque, è quello che ho fatto.

Il cinema che era proprio questo, era suggestione ipnotica, ritualistica, cioè qualche cosa di religioso. Si usciva di casa, si parcheggiava la macchina in qualche posto, poi ci si incolonnava in cortei tutti rituali: il biglietto, la tenda che si apriva, la mascherina, guardare la platea mezza illuminata, riconoscere degli amici. Poi questa luce che si attenua, lo schermo che si accende e comincia la rivelazione. Il messaggio. Un rituale antichissimo, di sempre, insomma, che ha cambiato forma e modi ma era sempre quello: sei lì per ascoltare.

Special guest del fashion show: Dakota Johnson, Florence Welch, Alba Rohrwacher, Achille Lauro, Boss Doms, Benedetta Porcaroli, Ginevra Elkann, Lou Dillon, Mykki Blanco, Zoe Blue, Petra Collins, Lily Gavin, Bethann Hardison, Lindsey Jordan (Snail Mail), Zumi Rosow, Yara Shahidi, Amandla Stenberg, Sinead Burke, Celeste, Chris, Benedetta Barzini, Marina Cicogna, Ludovica Rampoldi e Nicola Giuliano, Alice Wegmann, Davika Hoorne, Yuna, Ayaka Miyoshi, IU, Pam Boy, Bruce Gilden, Liz Goldwin e molti altri.

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