Il piacere è tutto mio recensione – Il film racconta l’intimità ed il sesso con un tono comico, ma anche delicato e profondo. Ambientato solo in una stanza con due attori, Emma Thompson e Daryl McCormack, racconta il coraggio che ci vuole a superare quello che la società ci ha proiettato addosso sull’intimità.

Il piacere è tutto mio recensione: il trailer ufficiale

La trama

Nancy Stokes (Emma Thompson) è un’insegnante in pensione, vedova, con alle spalle un matrimonio solido e rigoroso a cui però è sempre mancato un po’ di brivido. Ormai sola, Nancy decide di cercare quello che nella vita di coppia non ha mai trovato: una soddisfacente esperienza sessuale. Si rivolge così a un’agenzia di gigolò e sceglie di incontrare Leo Grande (Daryl McCormack).

Giovane e affascinante, Leo Grande sembra essere tutto quello per cui Nancy è pronta a pagare: un uomo in grado di realizzare le sue fantasie. Ma nel corso di tre incontri in una camera di hotel le dinamiche cambiano: Leo si dimostra non solo come un uomo con cui fare dell’ottimo sesso, ma anche una persona con cui parlare e nonostante la differenza d’età, tra i due nascerà un rapporto di fiducia che porterà Nancy a riscoprire se stessa.

La parola alla regia

“Il piacere è tutto mio ci ricorda che una persona improbabile potrebbe liberarci dai nostri limiti in una maniera semplice ma significativa e che la ricerca di intimità e di un legame può essere potente, coraggiosa e necessaria.

Questo film è elementare – due attori in una stanza che esplorano l’intimità, i legami, il sesso, la frustrazione ed il cambiamento delle dinamiche di potere – ma nel nostro mondo attualmente diviso, queste storie intime sul creare un legame sembrano ancora più vitali. Il nostro corpo, la nostra vergogna, la nostra comunicazione errata, le nostre connessioni sessuali e le nostre frustrazioni sessuali sono buffe, toccanti e spesso tragiche e, credo, desideriamo storie che ci riflettono e ci sfidano e ci consentono di considerare come ci trattiamo a vicenda.

C’è molto da dire tra due personaggi che si incontrano per fare del buon sesso e molto che non può essere espresso a parole. Mi piace lavorare con il desiderio, con quello che vogliamo e di cui abbiamo bisogno, il modo in cui i nostri desideri sono in competizione tra di loro ed il modo in cui noi cerchiamo di respingerli o di accoglierli.

Nancy è un bellissimo personaggio, represso ma motivato a fare un grande cambiamento. E’ inflessibilmente onesta circa il suo disagio con il sesso e determinata ad esplorare cosa potrebbe essere. Può essere irritante e sembra insensibile ma nel corso del film arriva a capire che potrebbe aver perpetuato dei valori in cui non credeva. Magari ha accettato e rafforzato uno status quo che non è di alcun aiuto a chi le sta intorno ed anche a lei stessa. E questa è una presa di coscienza tanto quanto un risveglio fisico alla realtà. Emma è un’attrice che può passare in un istante da essere spiritosa a straziante ed è stata una vera gioia lavorare con lei in questo ruolo.

Leo è un personaggio piacevole. Un sex-worker sinceramente appassionato ed emotivamente sano, un personaggio che non vediamo spesso sullo schermo. Il lavoro di Leo è terapeutico, caldo ed emotivamente liberatorio. E’ un atteggiamento positivo nei confronti del sesso, con i piedi per terra ed aperto. Le profonde ferite di Leo rispetto a sua madre sono anche la cosa che gli da grande forza di essere bravo in quello che fa. I suoi confini sono chiari ma sta anche creando una connessione umana che a volte non segue le regole. E’ in grado di decidere come rispondere quando il limite viene superato. Daryl è un attore capace di calore e fascino, che ha ampliato il personaggio di Leo portandolo ad avere una capacità emotiva in grado veramente di creare un legame. E’ stato un piacere lavorare con lui.

I due personaggi insieme ci consentono di essere parte di una conversazione tra due persone che magari normalmente non vediamo interagire. Da uomo più giovane Leo fa da contrasto al tedio della vita in cui Nancy si è sentita intrappolata e la sfida anche e la richiama per alcune delle sue stanche abitudini e presenta uno sguardo fresco rispetto al piacere ed al consenso. Ma lavora anche nell’ambito di una prestazione e Nancy suscita delle cose per lui che significano che la prestazione a volte si incrina. Alla fine è loro la decisione di essere più aperti l’uno con l’altra e di riflettere sui propri confini e di metterli in discussione cosa che consente loro di essere cambiati dall’altro.

Nancy è in grado di accettare quello che Leo offre, che è un’esplosione di intimità, sia sessuale che di altro tipo. Ma è un’intimità con limitazioni o confini, un’intimità professionale, perché lui sta facendo il suo lavoro. Lui ha delle parti di sé che permette vengano condivise per l’esperienza e parti che protegge odi cui non si discute. La sua intimità professionale non è una bugia, è un confine, confine abbastanza giusto. Quando quel confine viene superato deve scegliere come rispondere.

Il sesso ed il corpo sono fondamentali per il film ed io sono grata di aver avuto due attori che hanno sentito la stessa cosa e sono stati pronti ad essere sinceri e si sono svelati. Leo porta in questa interazione un’idea di sesso/toccarsi/piacere che è qualcosa che si ripercuote su tutta l’interazione – non c’è una linea che si supera finendo nel sesso, è parte della conversazione, sempre con il consenso. La sua visione giovane e sana del sesso è molto meno delineata di quanto Nancy (ed alcuni spettatori) possano aspettarsi. Nancy vive un grande cambiamento nel rapporto con il proprio corpo. Essendo stata immersa in una cultura che insegna a vergognarsi e a voler controllare e cambiare il nostro corpo, è una gioia vedere che Nancy trova piacere nel suo corpo e lo apprezza.

In questo film ciò che è sexy è l’intimità; il brivido, il tatto, le sensazioni, il modo in cui una persona può toglierti il fiato e la realtà di due corpi umani privati dei segni e simboli di quello che si ritiene dobbiamo considerare sexy, pubblicamente. Come sono davvero sexy due corpi e due esseri umani? Cosa succede quando due persone esplorano come si provano certe cose senza I limiti imposti da quello che si ritiene questo qualcosa debba essere o sembrare? Esploriamo la specificità di queste due persone che, a loro volta, esplorano le stranezze della risposta erotica che può essere divertente, toccante e eccitante.

Da un punto di vista visivo, siamo veramente andati alla ricerca del piacere – spostando la luce tra mura e corpi, rivelando i due, riflessi del mondo esterno sulle finestre, corpi, mani, piccoli gesti ed espressioni che ci fanno entrare nel mondo dei personaggi, senza mai guardare da lontano, mai con freddezza. All’interno della nostra stanza d’albergo l’aria non è stantia o ordinaria ma neutrale, uno spazio dove i personaggi esplorano e non abbiamo mai voluto sopraffarli. Sebbene la fotografia si sposti dalle prime inquadrature più composte che i personaggi abitano, allo stile più intimo e pressante più avanti sulla trama della pelle, del tessuto, del vetro della carne è sempre presente. Esprimo i miei ringraziamenti ai miei collaboratori, al direttore della fotografia e al montatore Bryan Mason, alla scenografa Miren Maranon e al costumista Sian Jenkins per le sfumature ed il talento messi nel creare questo mondo con me.

Credo che questo film sia divertente e caldo con performance forti e penso anche che sia fresco, con personaggi che sembrano familiari e nuovi al tempo stesso. La mia speranza è che il pubblico arrivi pensando che sarà divertente ed un po’ sexy ma uscirà sentendosi rinvigorito, provocato, con più forza e sollevato. E anche dopo aver riso tanto. E forse anche un po’ eccitati ma non perchè hanno guardato ma perchè sentivano la stessa cosa. E che forse, si aprano un po’ di più agli altri ed a se stessi” ha raccontato Sophie Hyde.

Da vedere perché

Emma Thompson ci regala una Nancy spettacolare, una sessantenne, insegnante di educazione religiosa in pensione rimasta vedova, che prende questa decisione straordinariamente coraggiosa ed insolita: ingaggiare un sex-worker più giovane. Il film è il ritratto di una persona meravigliosamente normale che inizia una relazione non romantica e stranamente intima. Il film ci costringe a riflettere e pone la domanda: se non avessi seguito le regole, cosa avrei voluto? Come potrei esprimermi e come lo troverei?

Siamo abituati a vedere uomini più anziani con donne più giovani, è una cosa che ci risulta familiare, ma non siamo abituati a vedere donne più grandi con giovani uomini. Non è quello che vediamo nella società nè quello che vediamo sullo schermo. Emma ci mostra come Nancy possa essere ognuna di noi, una donna che non ti aspetteresti mai di guardare godersi liberamente il sesso. Vederla passare dall’essere così tesa da non riuscire neanche ad accettare di essere toccata, così, ad avere una specie di bellissimo attaccamento ad un uomo, una profonda intimità non romantica.