Kingsman Secret Service recensione – Il film che sarà nelle sale a partire dal 25 febbraio, è tratto da un libro a fumetti “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, e nasce da un forte desiderio di Matthew Vaughn di dirigere un film di spionaggio, un omaggio al genere e al ciclo di James Bond.

Inizia tutto sul set di Kick-Ass, film che amalgama vari generi, dove Vaughn, che dirigeva il film, e il noto scrittore di fumetti Mark Millar, danno vita all’idea della storia che sarebbe diventata Kingsman: Secret Service. L’idea nasce da una specifica conversazione tra i due. Millar, infatti, racconta a Vaughn di aver letto un articolo di giornale su come Terence Young, regista del primo film di Bond Agente 007 – Licenza di uccidere, aveva scritturato Sean Connery contro il volere dell’autore del romanzo, Ian Fleming. Fleming, infatti, vedeva uno 007 più simile a James Mason o David Niven, attori che incarnavano un certo ideale di classe ed eleganza.

Young, dunque, si rese conto di dover trasformare Connery, un rozzo ragazzo di Edimburgo, in un gentleman, e prima di iniziare a girare il film lo portò nei suoi ristorante preferiti, insegnandogli tutto, a mangiare, a conversare, a vestirsi da gentiluomo. Da quella conversazione da cui tutto ha avuto inizio, a scrivere le prime pagine del graphic novel The Secret Service e a girare il film, sono passati anni.

Ma il concetto iniziale è rimasto lo stesso, un film di spionaggio che esplora le origini di una spia d’élite, focalizzandosi però su un candidato inusuale, ovvero Gary “Eggsy” Price (Taron Egerton). Il padre di Gary, muore quando lui ha solo 5 anni. Sacrifica la propria vita durante un’esercitazione militare di massima segretezza, la sua famiglia non sa come è morto, riceve solamente una medaglia con un numero di telefono da usare una sola volta, per un favore di qualsiasi tipo, come un biglietto gratis fuori dalla galera.

17 anni dopo quel giorno, infatti, Eggsy è completamente allo sbando: vive con la madre che viene picchiata dal compagno capo di una gang di periferia, ha lasciato gli studi e la marina, insomma vive un’esistenza senza prospettive, come molti ragazzi nei sobborghi di Londra. Dopo essere stato arrestato per aver rubato una macchina, Eggsy sfrutta la magica medaglia, che esaurisce un solo desiderio, per evitare la prigione e compare quello che potrebbe benissimo essere un cavaliere della tavola rotonda. Si tratta di Harry Hart (Colin Firth), un vero gentiluomo nonché una spia impeccabile che ha un debito di gratitudine nei confronti del ragazzo visto che tanti anni prima suo padre gli aveva salvato la vita.

Eggsy entrerà allora in competizione con un gruppo di ragazzi per diventare un agente Kingsman. Dovrà riuscire a completare una serie di test altamente competitivi e spesso rischiosi cercando di far fronte al disagio che avverte in un ambiente in cui tutti sono istruiti e bene educati. Nel frattempo Harry è alle prese con il caso delle misteriose scomparse di alcuni illustri professori, scienziati,celebrità e capi di stato, e sta cercando di acciuffare l’uomo che ritiene responsabile: Richmond Valentine(Samuel L Jackson), un miliardario super tecnologico, ex ecologista deluso, il cui desiderio di salvare il mondo ha lasciato il posto a un progetto malefico dalle conseguenze devastanti.

Con l’aiuto di Harry riuscirà a diventare una gentiluomo. Ma come andrà a finire? Harry e Eggsy riusciranno a fermare il malvagio piano di Valentine? Eggsy diventerà un Kingsman? Per scoprirlo non resta che comprare i biglietti del cinema. Nel frattempo, ancora un po’ di informazioni che vi toglieranno ogni dubbio.

La storia è narrata in toni ironici, e le risate non mancano. Lo stile è quello dei classici dello spionaggio che evoca un mondo d’altri tempi, con eroi gentiluomini e malvagi megalomani. I buoni sono, ovviamente, gli agenti Kingsman, i moderni Cavalieri della Tavola Rotonda. Da questo punto di vista la scelta di Colin Firth era scontata per Vaughn. D’altronde Firth è considerato l’emblema del gentleman inglese, è il prototipo della spia elegante, in giacca e cravatta, con i polsini chiusi dai gemelli e i gadget nascosti nell’ombrello.

Ma il mondo di Kingsman: Segret Service è anche un mondo futuristico ed estremo, con scene in cui l’impossibile diventa possibile. Ma se Firth è stata una scelta scontata, scritturare un giovane attore in grado di incarnare Eggsy e la sua trasformazione da ragazzo qualunque a garbato agente segreto, è stata tutta un’altra storia.

Il film era già in avanzata fase di pre-produzione e gli altri ruoli erano stati già assegnati, mentre Vaughn ancora cercava il suo Eggsy. Prima di trovare Taron Egerton, infatti sono stati effettuati screen test a oltre 60 attori. Ma ogni buona spia deve avere una sua controparte negativa e Valentine (incarnato da Samuel L. Jackson) è forse il personaggio più malvagio e folle mai apparso in un film di spionaggio, come in ogni film “old stile” che si rispetti. Valentine è genio miliardario, il cui progetto di “salvare il mondo” prevede la cancellazione della razza umana.

Ora avete tutti i fatti e se la storia ancora non vi convince lo farà di sicuro l’affermazione di Millar: “non c’è nulla di più bello di un adattamento del proprio libro che supera le proprie aspettative”. Non può esserci premessa migliore di questa.