Bisognerà attendere ancora fino al 18 Gennaio 2018 per poter vedere nelle nostre sale cinematografiche L’Ora Più Buia – Darkest Hour, con protagonista un Gary Oldman, che offre una straordinaria performance, diretto dal regista vincitore del BAFTA Joe Wright. Un emozionante racconto ispirato dalla vera esperienza delle prime settimane di Winston Churchill alla guida del proprio paese agli inizi della Seconda Guerra Mondiale. La sceneggiatura originale, scritta da Anthony McCarten, offre uno sguardo rivelatore sull’uomo, al di là dell’icona.

Spiritoso e brillante, soprattutto per essere un membro del Parlamento, Churchill è un uomo coraggioso che all’età di 65 anni appare inadatto a ricoprire il ruolo di Primo Ministro, soprattutto in un contesto come quello europeo che è ai limiti della disperazione. Gli Alleati continuano a raccogliere sconfitte contro le truppe Naziste e con l’intero esercito britannico arenato in Francia, Churchill riceve la guida del governo con grande urgenza il 10 maggio 1940.

Mentre la minaccia di un’invasione del Regno Unito da parte delle forze di Hitler insorge e 300.000 soldati della Regina sono bloccati a Dunkirk, Churchill si trova a combattere con le trame interne del proprio partito e con Re Giorgio VI (interpretato da Ben Mendelsohn) che mostra grande scetticismo sulle abilità da Primo Ministro nel riuscire ad affrontare la sfida. La situazione è drammatica: negoziare una pace con la Germania nazista salvando il popolo britannico a costi indicibili o combattere contro un destino che si mostra avverso. 

Con il prezioso supporto della consorte al suo fianco già da 31 anni, Clemmie (interpretata da Kristin Scott Thomas), Churchill si rivolge al popolo britannico con l’ambizione di ispirare dignità e volontà di lottare per gli ideali della nazione, per la sua libertà. Riponendo nelle parole gran parte del proprio impegno, con l’aiuto dell’instancabile segretaria, (Lily James), Winston scrive e interpreta discorsi che guideranno la nazione. Stretto nella condizione di dover affrontare le ore più buie e dure della sua vita, Winston riuscirà a cambiare il corso della storia contemporanea per sempre.

SPECIALE COSTUMI DI SCENA

Fondamentale per Gary Oldman nella costruzione del personaggio è stato “lavorare con i costumi. È un aspetto personale che aiuta l’attore con il contatto.”

Per dare un senso alle protesi e alla voce è stato necessario iniziare a coinvolgere i responsabili dei costumi: la vincitrice del Premio Oscar Jacqueline Durran, veterana dei film di Wright, è tornata a occuparsi di vestire Oldman dopo il film della Working Title La Talpa – Tinker, Tailor, Soldier, Spy, dove aveva una fisicità totalmente diversa.

“Mi fido completamente di lei ed è un piacere lavorarci insieme,” dice Oldman. Aggiunge Wright, “Jacqueline, che Dio la benedica, ha approcciato L’Ora Più Buia – Darkest Hour con la passione e l’entusiasmo che ha mostrato su tutti i nostri film precedenti – anche se in questo caso si è dovuta occupare principalmente di uomini in giacca e cravatta!”

Di fatto, Durran ha dedicato tempo extra per lavorare con Oldman, Wright e Kazuhiro Tsuji, impegnando addirittura sei mesi prima dell’inizio delle riprese. Durran conferma: “Quando si è presentata la possibilità di vestire Winston Churchill, ho capito che la chiave di volta era di studiare attentamente i suoi vestiti e cercare poi di replicarli accuratamente. Mi è stato chiesto di dare a Gary gli strumenti per diventare il Winston che voleva, raggiungendo contestualmente gli obiettivi di Joe.”

Oldman ricorda: “Ci sono alcuni elementi molto specifici: il sigaro, l’orologio, l’anello, gli occhiali e i cappelli – era un uomo tipicamente da cappello.”

I cappelli di Churchill sono sempre stati prodotti e forniti esclusivamente da Lock & Co. Hatters, il più vecchio negozio di cappelli al mondo. Fondato nel 1676, ha adornato le teste di tutti, da Lord Nelson a David Beckham. La produzione è andata direttamente alla fonte: “È stato come fare una passeggiata nella storia,” spiega Oldman.

Durran conferma: “Gary ha lavorato molto con i cappelli per la costruzione del personaggio. Ha usato un Homburg, un Cambridge, un cilindro. C’erano anche un cappello da ammiraglio e un fez, ma abbiamo stabilito di non utilizzarli.”

Per gli abiti, la produzione si è rivolta alla sartoria originale che riforniva Churchill. Fondata nel 1806, Henry Poole & Co. Tailors of Savile Row “ha realizzato tutti i suoi abiti. Poterli indossare mi ha dato un contatto fisico con la persona che interpretavo,” nota Oldman.

Continuando a cercare tutti gli elementi giusti per vestire Churchill, i sigari erano Cohiba Siglos e l’orologio da tasca era prodotto di Montres Breguet. Le scarpe, invece, sono l’unica eccezione alla regola; è stato necessario farle su misura, in quanto il fornitore originale non era più in attività.

Oldman sorride: “È stata un’esperienza equivalente alla preparazione di un pugile prima di salire sul ring, con tutti i rituali che precedono la battaglia. Una volta che la faccia è stata applicata, gli abiti e gli accessori sono stati indossati, a quel punto c’eravamo: sono diventato Winnie.”

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