Louis Vuitton Uomo primavera estate 2020 – Ha sfilato sulle passerelle di Parigi la nuova collezione maschile di Louis Vuitton per la primavera estate 2020 firmata da Virgil Abloh. Special guest: Frank Ocean, Gigi Hadid, Kris Wu, Joel Edgerton, Lewis Hamilton, Ben Harper, Maluma, Miguel, J Balvin, Victor Cruz, Dan Carter, Skepta, Swae Lee, Russel Westbrook, Cam Newton, Gennadiy Golovkin, Gong Yoo, Shuhei Nomura e Nick Chou.

Immaginate un giardino con un solo tipo di fiore, un’alba senza sole, o uno skyline che improvvisamente perde le sue caratteristiche guglie. L’abitudine può programmare la mente a dare per scontate le cose più incredibili. Per la collezione primavera estate 2020, Virgil Abloh, Direttore Artistico delle collezioni uomo Louis Vuitton, esalta
l’istintivo, l’abituale e il naturale.

I fiori, elemento cardine nella moda, sono usati come metafora naturale per la diversità; quando sbocciano, sono
belli ad un microlivello tanto quanto ad un macrolivello. Troppo spesso relegati a motivi banali, i fiori sono meraviglie della natura: multisfaccettati, libera espressione, movimento e metamorfosi.

Sono le stelle nascenti dell’orticoltura, con proprietà ordinarie ma allo stesso tempo altamente terapeutiche, che riflettono una naturale tranquillità e armonia. Nel paesaggio urbano, i fiori si fondono in un orizzonte di eroi sconosciuti: edifici, ponti e marciapiedi, dei quali siamo abituati e parzialmente ciechi.

Visti sotto una luce nuova o avvolti in una confezione diversa, essi emergono in un nuovo splendore. In Place Dauphine, luogo di passaggio abitudinario tra Pont Neuf e lo studio Louis Vuitton, lo scenario da cartolina di Parigi fa da cornice allo show.

La mondanità della vita quotidiana dei caffè parigini, delle passeggiate sulla Senna, dei chioschetti che vendono le crépes e degli alberi squadrati è armonizzata con l’idea tipica della beatitudine della fanciullezza: un castello gonfiabile, un gelato, palloncini e aquiloni.

Lo spettacolo è circondato dalla notevole architettura parigina. Attraverso le fasi della fanciullezza, l’incontro dei giovani con la moda deve ancora essere influenzato dalla programmazione sociale. L’esplorazione dei codici di abbigliamento è ancora libera da norme sociali, convenzioni di genere e condotta culturale.

Invecchiando, ci adattiamo intuitivamente alla familiarità di ciò che ci sta intorno. In un’era digitale in cui siamo ormai saturi di panorami e visioni, fermarsi ad annusare le rose decodifica la mente e lascia nuovo spazio alla libertà di pensiero.

credit image by Press Office Louis Vuitton – photo by Saskia Lawaks, Ludwig Bonnet & Matthieu Dortomb