Maison Margiela collezione Co-Ed 2023Maison Margiela concepisce una premessa a più livelli ispirata a Count e Hen, i protagonisti fuggitivi introdotti nel 2022 in Cinema Inferno. Immaginando il figlio che la coppia aspettava quando li abbiamo lasciati nel luglio 2022 – in fuga e intrappolati in un loop cinematografico – il direttore creativo John Galliano fonde le loro nature stilistiche in un’estetica individuale. Frutto dell’influenza aristocratica di Count e delle false pretese dell’educazione di Hen, la nuova collezione incarna lo spirito contemporaneo di giovani ribelli con una coscienza.

Maison Margiela collezione Co-Ed 2023: il video del fashion show

La storia si svolge nella nuova sede del 16ᵉ arrondissement, al 12 di Place des États-Unis. Una presentazione multidisciplinare che trasforma la Maison in tableaux che riproducono le scene del loop cinematografico di Cinema Inferno, le sue creazioni artigianali del 2022 vengono ri-raccontate da una nuova prospettiva all’interno dell’atelier. Il film apre la strada alla continuazione della storia, conducendo gli spettatori dal vivo al quinto piano, dove si svolge la sfilata. Contemporaneamente, il pubblico digitale vive la messa in scena in live streaming.

Riproponendo i guardaroba ereditati da Count ed hen attraverso la lente di una nuova generazione, la collezione esamina le idee giovanili di personalizzazione e ricontestualizzazione dei ricordi. Le giacche utilizzano il decortiqué – che taglia un indumento fino al suo nucleo strutturale – per creare il nuovo taglio Rorschach della Maison, la sovversione subliminale di un’immagine in un’altra. Qui, i motivi ritagliati che ricordano i gioghi western americani diventano illusioni pareidoliche delle orecchie di Topolino. Un ricordo infantile inconscio fondato sulla gioia, che dà il via a una collaborazione con la Walt Disney Company espressa in cappelli e magliette da cadetto con Mickey Mouse, in alcuni elementi di corsetteria come uno scambio immaginario tra il caricaturista inglese James Gillray e il cyberpunk.

In una approfondita analisi sui beni di seconda mano e sui gesti che infondono vita agli indumenti, la pratica del vestire in fretta e furia viene applicata ad abiti tagliati in sbieco e fissati spontaneamente in tutine, coniando la tecnica del rompage. Le camicie a quadri create con Pendleton sono indossate da capo a piedi – un esercizio ripreso nei cappotti e nei cardigan – e i capi epitomici dell’haute couture o della cultura formale maschile sono sovvertiti attraverso la personalizzazione. Utilizzando la tecnica del fermo immagine, le silhouette rendono il tulle in movimento negli abiti da festa scultorei immortalati nelle fotografie di metà secolo. Gli occhiali da sole e da vista utilizzati in tutta la collezione annunciano la nuova linea di occhiali di Maison Margiela creata con Gentle Monster.

Creati in collaborazione con Pendleton, i plaid di lana compaiono in camicie, cardigan, tutine e nei dettagli di capispalla e abiti da cerimonia dal taglio Rorschach, realizzati in lana, cotone, tela e cotone-satinato. Il Barkcloth evoca la tradizione americana e compare in cappotti e caban floreali in neoprene. I cappotti da sera sono realizzati in tessuti pregiati come il gazar di seta, il broccato lamé e il cotone cangiante.

I pagliaccetti sono realizzati in materiali delicati come lo chiffon di seta, il tulle di nylon e il lamé, mentre gli abiti da festa – alcuni impreziositi da paillettes – sono strutturati in tulle, seta, organza di seta, velluto, rete e pizzo, a cui fanno eco gonne create in taffetà, lana di seta e nylon traslucido. La maglieria in lana è impreziosita da catene. Le sottovesti – reggiseni a punta, mutandine e pantaloncini – sono forgiate in lattice e si affiancano ai collant tessuti a rete. I cappelli da cadetto con motivi di Topolino e le t-shirt abbinate sono pezzi vintage riutilizzati con l’etichetta Maison Margiela di Recicla.

La palette di colori ha una base di nero, mogano, grigio, argento, oro, beige, avorio e bianco. L’idea dell’usato gioca invece su tonalità come il rosso rubino, l’eau de nile e il rosa blush, mentre per gli abiti da festa si esprime in rosa sorbetto, arancio, turchese e salvia. Negli accessori compaiono i colori pastello di metà secolo come peonia, vert d’eau, melone e glicine.

Gli occhiali creati nell’ambito della nuova collaborazione Maison Margiela x Gentle Monster sono presenti in tutta la collezione. La linea genderless comprende undici modelli in numerose varianti di colore, si basa sui concetti estetici fondamentali di John Galliano. Le silhouette sono oversize, ovali, cat-eye, wayfarer e clubmaster, che sono radicate nell’iconografia familiare a tutti noi, ma sovvertite attraverso la grammatica di Maison Margiela.

Così le montature espanse si curvano intorno al viso e nascono dal gesto borghese di indossare spontaneamente i propri occhiali da sole come un diadema. La nozione di glamour assume forme sovradimensionate come il ricordo degli occhiali da sole emblematici della cultura classica della spiaggia. E montature evocative delle discipline sportive – ma interpretate in materiali opulenti – strizzano l’occhio all’idea di vestirsi in fretta.

Le décolleté Recicla Monster protagoniste di Cinema Inferno, originariamente ricavate da décolleté vintage del XX secolo di case di moda francesi e italiane, sono meticolosamente replicate per il prêt-à-porter. Proposte in sei edizioni alte e sette piatte, ogni frammento delle décolleté Artisanal è stato riprodotto minuziosamente. Le scarpe adattate dall’haute couture interpretano gli archetipi dell’America.

Le blucher Tabi, ispirate a quelle indossate dagli agenti di polizia statunitensi, sono caratterizzate da una punta a mandorla – la prima evoluzione in assoluto della forma della punta Tabi – e appaiono in pelle squadrata o in raso tempestato di strass nei colori pastello di Las Vegas. Gli stivali western Tabi, allungati nelle dimensioni, sono realizzati in pelle squadrata, pelle scamosciata e strass. Forgiato in gomma, lo stivale Tabi wellington integra la punta spaccata. Un tacco di 10 cm eleva il Tabi in un décolleté – anch’esso primo nel suo genere – che si presenta in vernice o strass.

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credit image by Press Office – photo by Giovanni Giannoni, Britt Lloyd e Christina Fragkou