Miu Miu ha svelato il quindicesimo cortometraggio di Miu Miu Women’s Tales, la serie di corti realizzata da donne che celebrano la femminilità del XXI secolo esplorandola con occhio critico.

Il corto, intitolato HELLO APARTMENT e diretto da Dakota Fanning, è stato presentato a Londra al Curzon Cinema Mayfair. A seguire, in occasione dell’evento, si è tenuta una cena al LouLou’s Mayfair e afterparty con DJ set a cura di Charles Jeffrey e 2Many DJs.

Tra gli ospiti dell’evento, olte a Dakota Fanning, Elle Fanning, Eve Hewson, Tom Sturridge, Millie Brady, Florence Pugh, Naomi Scott, Max Brun, Katie Grand. Inoltre, erano presenti Robert Pattinson, Luke Evans, Naomi Campbell, Derek Blasberg, Adwoa Aboah, Steven Jones, Marcus Piggott, Jamie Bochert, Erin O’Connor, Issy Boreman, Noomi Rapace, Clara Paget, Matty Bovan, Giles Deacon, Alasdair McLellan, Eliza Cummings, Edie Campbell, Eva Herzigova, Jean Campbell, Hailey Badwin, Winnie Harlow, Adesuwa Aighewi, Achok, Jourdan Dunn, Ya Ting, Lili Sumner, Lily Nova, Aiden Curtiss, Grace Bol, Georgia Howorth, Bianca Henry, Sophie Martynova, Veronika Vilim, Thylane Blondeau, Hannah Motler, Misha Collins, Remington Williams.

Hello Apartment è stato scritto da Liz Hannah, co-autrice del film di Spielberg The Post, nominato agli Oscar. Liz descrive l’idea alla base del corto come “rivivere il proprio passato mentre si passa in rassegna ciò che sta accadendo nella vita presente, tutto in un unico spazio”. Spiega Dakota: “La storia si ispira alla mia prima casa, quella dove vivo tuttora. Un santuario delle esperienze”. Quando le si chiede se prevede di lasciare mai la sua attuale abitazione, risponde: “Ho molta difficoltà ad abbandonare le cose. Cosa accadrà a tutti quei ricordi?”. Riguardo alla sua prima esperienza come regista, Dakota ammette: “Avevo bisogno di provare un piccolo brivido di paura,” e aggiunge che “Miu Miu è come una famiglia per me. Incorporare tutti quei look diversi è stato una vera gioia”.

Il nuovo episodio della serie Women’s Tales è l’affettuoso ritratto di una giovane donna che, con un balzo sensuale, supera la distanza tra i giorni, i mesi, gli anni. Vuole rammentarci che noi lasciamo un’impronta nell’ambiente che ci circonda. Le cicatrici sono le nostre storie. Decenni più tardi, una Ava molto più avanti negli anni ritorna nello stesso spazio, con lo stesso sole che riversa la sua luce attraverso le grandi finestre e i ricordi che tornano ad affollare la mente.

Ava entra per la prima volta nel loft a Brooklyn, completamente vuoto. Ridipinto di fresco, ma dall’aria vissuta. Attraverso le grandi finestre, la luce del sole inonda il pavimento in legno che mostra i segni dell’usura lasciati dagli inquilini precedenti. Ava si siede. Ora questa è casa, la sua casa. Qui è dove incontrerà un ragazzo e si innamorerà. Qui è dove verrà versato del vino durante una festa. Qui è dove si urleranno contro e decideranno che è tutto finito. L’appartamento diventerà testimone della storia personale di Ava – la sua gioia e la sua tristezza, le speranze e le delusioni – il genere di spazio universale nel quale tutti ci ritroviamo nel corso dell’evoluzione verso l’età adulta.