Motel film John Cusack – Per essere la sua prima esperienza alla regia, David Grovic parte con il botto grazie ad una sceneggiatura interessante e un cast eccezionale. Motel, il cui titolo originale è The bag man, è tratto da un racconto di Marie-Louise Von Franz, dal titolo La Gatta e sarà nelle sale italiane a partire dal 26 febbraio.

Ognuno di questi titoli contiene un indizio sui personaggi e sulla vicenda narrata. Tutto si svolge nell’arco di una sola giornata, in un’unità spazio-temporale così come teorizzava Aristotele, parlando di tragedie teatrali.

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Il luogo, dunque, è un motel sperso nel nulla, dove Jack, interpretato da John Cusack, aka “l’uomo con la borsa”, che è stato incaricato di consegnare un borsa, appunto. L’ordine viene dall’alto, da un uomo potente come Dragna, ovvero Robert De Niro, un leggendario boss della malavita. Jack è costretto ad aspettare Dragna nella stanza 13 del motel in cui incontrerà tutta una serie di strani personaggi, ma soprattutto farà la conoscenza di Rivka (Rebecca Da Costa), “la gatta”, una bellissima ragazza la cui vita sembra essere sempre di più legata a quella di Jack.

L’attesa di Dragna sembra interminabile, ma del tutto inevitabile, e quando finalmente arriva tutti gli interrogativi che si erano formati vengono risolti in un finale al cardiopalma, con conseguenze inaspettate ed estreme.

Così come il tempo e lo spazio si attengono ai dettami del maestro Aristotele, anche i personaggi si adattano ai suoi canoni. Jack, il nostro protagonista, infatti, ha dei difetti e ha commesso degli errori, come accade nelle tragedie greche. Non è solo un sicario, è anche un faccendiere che nasconde un passato a dir poco turbolento. Tormentato dal dubbio, nella lunga attesa diventa quasi paranoico.

Il boss della malavita Dragna e la femme fatal Rivka, invece si distaccano nettamente dallo stereotipo che interpretano. Le loro azioni e le loro parole non sono quelle che ci si aspetterebbe da loro. Dragna è spietato, colto e crudele, tutte caratteristiche necessarie per arrivare dov’è lui. È anche un maestro del gioco e muove i suoi sottoposti come delle marionette. Rivka, è ovviamente bellissima, con la battuta sempre pronta.

Se i personaggi principali sono solo 3, quelli secondari sono ancora meno. Si tratta di Ned, interpretato da Crispin Glover e di Dominic Purcel, nei panni dello Sceriffo Larson. Il primo è il concierge del motel, un uomo nevrotico, sospettoso e iperattivo, mentre lo Sceriffo Larson , interpreta il peggiore stereotipo del poliziotto di una piccola cittadina, un bullo che insieme ai suoi scagnozzi sono pronti a tutto per ottenere ciò che vogliono.

Proprio il fatto che ci siano così pochi personaggi permette di andare così in profondità nella psiche non solo dei protagonisti ma anche di quelli secondari.

È stata proprio questa struttura di unità spazio-temporale che hanno attirato fin da subito l’attenzione di David Grovic. Con una architettura come questa, infatti, ci si può concentrare sugli aspetti che portano un personaggio ad essere tifato oppure odiato dal pubblico, che sono invece solitamente sottovalutati. Ma soprattutto con dei tempi così stretti la tensione aumenta, così come il ritmo e le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

Nonostante questa sia la prima esperienza di David Grovic alla regia, proviene da una famiglia che vive da generazioni nel mondo dello spettacolo. Le connessioni di Grovic nello show business, quindi, sono profonde. Cresciuto a pane e film western e vecchi film d’azione hollywoodiani, venera registi visionari come John Ford, Howard Hawks, Anthony Mann e John Sturges. David, inoltre è membro del Directors Guild of America ed ha una discreta esperienza della fase di montaggio. Le sue esperienze l’hanno portato a uscire da dietro le quinte per dirigere il suo primo lungometraggio.

Al pubblico il giudizio finale, noi nel frattempo possiamo solo invitarvi a fare un viaggetto al cinema.