Porta Venezia in Design 2019 – In occasione della Milano Design Week 2019 torna Porta Venezia in Design, il circuito fuori salone che unisce il design a un percorso Food & Wine con un focus culturale sull’architettura Liberty della zona.

Porta Venezia in Design è un circuito a tre con le novità design in showroom, negozi e spazi temporanei, il percorso food&wine in selezionati locali e ristoranti e i tour Liberty organizzati in collaborazione con il FAI – Fondo Ambiente Italiano.

L’idea su cui si basa il circuito è evidenziare i luoghi, talvolta visibili, oppure nascosti. Non sono solo i palazzi Liberty, che si celano nelle vie di questa ampia zona di Milano. Ma anche showroom del settore arredo, laboratori, negozi, showroom e studi di architettura e specializzati nel progetto, oltre a quelli dei designer. Al fianco di un proliferare di luoghi food che – in particolare negli ultimi anni – scelgono la zona per la loro presenza milanese. Ecco cosa aspettarsi dall’edizione 2019, di cui seguono gli spunti principali.

Porta Venezia in Design 2019: STUDI DI ARCHITETTURA E DESIGN
Ha scelto di recente la zona, lo studio Park Associati, che in Via Garofalo 31 ha aperto il suo Park Hub, ospitando “Insecure: Public Space in the Age of Big Data”, progetto di Žan Kobal e Weixiao Shen – a cura di Virginio Briatore – che mira a sfidare lo status quo dei sistemi di sorveglianza, modificando la natura del suo nucleo centrale: la telecamera di sorveglianza.

Sovvertendo il comportamento freddo, silenzioso e immobile della fotocamera, la mostra intende favorire il coinvolgimento critico e avviare una discussione sulle norme di sicurezza degli spazi pubblici. La dicotomia tra lo scopo delle telecamere di sicurezza e l’insicurezza dei loro comportamenti porta l’individuo a interrogarsi su come gli spazi pubblici siano controllati da autorità esterne piuttosto che dal loro stato di effettiva sicurezza.

L’eclettico duo di designer, Žan Kobal e Weixiao Shen, della Design Academy di Eindhoven, si sono concessi la visione di un futuro orwelliano in cui una dittatura digitale porta alla morte dello spazio pubblico, la limitazione della privacy individuale e una società controllata.

Architetto poliedrico è Marie Christine Volterrani, che si dedica a ristrutturazioni, oltre ai suoi progetti di light design – luci parlanti – che porta avanti da anni, con grande passione. Ha il suo studio, con vetrina su strada – lo Spazio Mistral – in Via Tadino 5.

Si è da poco trasferita in zona, dove ha aperto il suo studio in Via Settala 2 – Manuela Bucci – la giovane e promettente designer, che presta la sua esperienza in ‘interface design’ a grandi marchi come Ariston, Indesit, Siemens, per il design di elettrodomestici. Ma che progetta anche idee di product design, come le due sedute le Flottante (aka Guscetto) e Papillon, che presenta al fuori salone nelle nuovi versioni indoor in fibra di cellulosa prodotta da Essent’ial e otdoor in Tyvek.

1P/Primo Piano è uno spazio che propone soluzioni allestitive dinamiche e integrate in ambito retail, contract, museale e aziendale. Con il progetto “1P/Primo Piano: ConnAction, the domino effect of interaction, technology, fabric and light” apre il suo concept space esperienziale ai visitatori che potranno provare le postazioni interattive come il tavolo e gli artwall, la virtual e augmented reality, il lightbox dinamico e il videomapping, lo specchio interattivo, le soluzioni di digital signage e la parete scorrevole.

Partendo così alla scoperta di tecnologie alla base della capacità dello showroom di cambiare aspetto e configurazione in 24 ore, il cui allestimento è stato ideato con strutture in alluminio e tessuto per la facile sostituzione dei teli di rivestimento e, parallelamente, le tecnologie interattive e i supporti multimediali vengono aggiornati in base alle esigenze. Rientra inoltre nel circuito, lo studio Veneziano+Team (via F. Hayez 8) composto da Luciana Di Virgilio e Gianni Veneziano, che presenta un allestimento dal titolo ‘Words’.

Porta Venezia in Design 2019: ARTE, MODA E DESIGN
Tra arte e design, si colloca invece lo spazio di Creazioni d’Interni (Via Rosolino Pilo 16) di Giampiero Romanò, art-designer milanese autodidatta che viaggia alla ricerca dei pezzi vintage dei grandi nomi italiani del design, facendosi una cultura sul campo, attrezzi alla mano. Ironico, visionario e dotato di una grande manualità, sviluppata in anni di lavoro artigianale, inizia a dare voce alle proprie idee ed ispirazioni, creando un universo alternativo fatto di specchi. Sono questi infatti i protagonisti della collezione “Antichità 3000”: gli specchi. Alcuni li taglia, altri li cuce, li smonta, li illumina, li crivella.

Ami Mops è un negozio-laboratorio artigiano, in via Tadino. Le linee geometriche essenziali ed eleganti, prendono forma attraverso l’uso sapiente di materiali diversi, principalmente resine, plastiche nobili eredi della bachelite che, per la loro leggerezza, consentono costruzioni di monili dai volumi importanti e vantano il know-how di una produzione completamente italiana.

Brompton Junction Milano propone una novità assoluta nel mondo bici del brand inglese (Via Melzo, ang. Via Spallanzani); JVstore (via Melzo 7) il concept store si affaccia al fuorisalone con la nuova collezione design e moda che miscela affermati brand a nuove proposte e le collezioni di carte da parati e tessuti d’arredo.

Lisa Corti (Via Lecco 2), con il suo Home Textile Emporium, crea e disegna tessuti con i quali realizza una linea di arredamento per la casa e di abbigliamento per donna e bambino; Folgosa (Via Nino Bixio 27) nel suo atelier, la stilista spagnola Andrea Folgosa propone una performance tra moda e pittura. Tutto nasce dalla conoscenza e il rispetto artistico tra Folgosa e Bettina Ciampolini fondatrice di Transfers Art, specializzata nel dipinto a pennello ed aerografo, su qualsiasi tipo di texture e indumento. Durante l’evento giovani artisti dipingeranno live su diversi tipi di materiali e modelli come t-shirt, borse.

Nella stessa location, Amanda P.Art presenta “Giochi e sogni danzanti”, dipinti ad olio nei quali ripropone, sotto la consueta pletora simbolica, l’attitudine duale e scissa che anima l’uomo e la donna contemporanei entro l’orizzonte dell’affermazione sociale.

East Market Shop (via B. Ramazzini 6) è il negozio del famoso mercatino vintage cult milanese East Market, che ha aperto in zona Porta Venezia lo scorso novembre, che accoglie la migliore selezione di vintage e second hand.

In occasione del fuori salone ODD Garden, in collaborazione con East Market Shop, presenta l’evento di garden design ‘Jungle in Flux’, evento unico basato sull’arte metrobotanica. L’ispirazione dello studio di garden design, incontra la filosofia dello store con un’installazione che vuole riappropriarsi degli spazi, in un’interazione tra materia ed esseri viventi utilizzando materiali di riciclo.

Una serie di elementi che giocano sul contenimento artistico delle piante, distribuiti all’interno dello store, si interfacciano con gli elementi di arredo e con i prodotti esposti, in una composizione fluida che darà spazio all’unione di diversi materiali e molteplici tipologie vegetali. Cemento e materiali tipici del riciclo interagiranno con l’elemento vegetale in un connubio che unisce dimensione industriale e naturale.

Il tipico arredamento vintage di East Market Shop fa da sfondo arricchito da elementi tipici del recupero. Un’area della location sarà dedicata alla vendita di prodotti hand-made e realizzati da Odd Garden con una speciale “capsule” realizzata appositamente per il Design Week 2019 in linea con l’opera.

Casa Guazzoni / Studio Legale Gigante (Via Malpighi 12) presenta “*STRAORDINARIO. Studio alterato di una cava di marmo”, un lavoro che indaga il marmo partendo dalla sua natura primordiale. La cava, intesa come luogo artificiale senza tempo, ci invita a riflettere sulle dinamiche percettive dell’essere umano in riferimento ad uno spazio a lui sconosciuto.

Galleria gli Eroici Furori (Via Melzo 30) presenta “Cloudscapes”, un esposizione di Matteo Gatti e Francesco Rigoni per Nuvole Pigre Ceramica, Andrea Reggiani per Reggiani Ceramica, Marcello Ghilardi.