Amin Taha Architects + GROUPWORK ha messo mano ad una tranquilla villetta londinese degli anni ’50. Situata in Caroline Place a nord di Hyde Park e Kensington Gardens, la villa ha la classica sensibilità moderna nordeuropea fatta di linee di mattoni taglienti e giunture di malta stratificate con dettagli più morbidi in legno, i layout interni, invece hanno un look diverso, radicati alla precedente tradizione edoardiana inglese.

I protagonisti della ristrutturazione sono stati il ciliegio americano e il travertino, abilmente ripristinato allo splendore originale dallo studio. “Eravamo entusiasti di usare il ciliegio in questo progetto perché è un legno sottoutilizzato”, afferma Amin Taha. “Ed è un materiale perfetto per i progetti di interni perché è liscio, caldo e molto facile da rifinire come una superficie lussuosa.”

La casa originariamente era divisa in due aree, una per i proprietari e l’altra adibita al personale di servizio e comprensiva di camere, retrocucina e carbonaia oltre al cortile posteriore funzionante. Il personale occupava il piano terra e i proprietari quello superiore con stanze più grandi e luminose. Nell’immediato dopoguerra, l’area di Bayswater iniziò a perdere fascino per le classi più nobili, e, nel successivo decennio di costruzione, i nuovi abitanti trovarono le precedenti convenzioni sociali anacronistiche e contrarie alle loro aspirazioni. La casa fu rimodellata, le pareti divisorie interne e, dove possibile, quelle esterne vennero sostituite con ciò che si riteneva più appropriato in quel momento.

Quattro decenni dopo, i nuovi occupanti, una famiglia di cinque persone, mantenne l’aspirazione a un living openspace, con il desiderio di finiture e materiali tattili e inevitabilmente di gusti diversi. Una scala portante a sbalzo in travertino sale dal seminterrato come fosse una “cava scoperta”, mentre si eleva a spirale verso il lucernario di sopra. Insieme, queste strategie hanno aiutato a strutturare e definire il modo di vivere preferito dei nuovi occupanti, lasciando loro abbastanza flessibilità per crescere, cambiare e divertirsi con i dettagli, che è forse il lascito più importante della ristrutturazione.

I primi lavori hanno rivelato resti del pavimento originale in travertino, pareti intonacate dietro i pannelli degli anni ’70 in pino, e una stanza rivestita con pannelli di ciliegio americano scuro. Gli architetti hanno usato pannelli in legno di ciliegio per definire spazialmente le aree tra le stanze.

Il primo piano può essere utilizzato interamente come una singola reception con un’area studio angolare. Due librerie adiacenti a tutta altezza possono essere ripiegate e far scorrere le porte fino a chiudere in primo luogo la stanza, e dividerla dallo studio. Una delle librerie, quando ruotata, può ospitare un letto per gli ospiti e così trasformare lo studio in una camera da letto. Per questi scopi, i mobili sono a tutta altezza con spazi ombreggiati e dettagli di luce luminosa che creano ambienti autonomi e distaccati. Il loro scopo e le loro dimensioni sono ulteriormente ampliati per fornire spazi utili come bagno, cabine armadio e lavanderia.

Secondo David Venables, European Director di AHEC, “l’american cherry è uno dei legni di latifoglia temperati a più rapida crescita al mondo, eppure è ancora ampiamente sottoutilizzato. Caroline Place è un ottimo esempio di come il colore bruno-rossastro di questa specie sostenibile possa aggiungere calore ed eleganza al progetto.

credit image by Amin Taha Architects