Rivoire apre a Venezia: il cioccolato fiorentino incontra la pizza napoletana (e un cocktail bar che guarda al futuro)

Rivoire, storico marchio fiorentino nato nel 1872, sceglie Venezia per la sua terza apertura, trasformando un ex teatro tra Campo Manin e Campo Sant’Angelo in un luogo unico che unisce tradizione e modernità. Dalla pizza napoletana in forno a legna, firmata dallo chef Marco Manzi, al richiamo delle origini dolci con la Pizza Rivoire al cacao, fino al cocktail bar panoramico con terrazza di 60 metri quadrati: un’esperienza che intreccia cultura gastronomica, design scenografico e spirito cosmopolita, confermando la vocazione del brand a innovare senza perdere le proprie radici.

Rivoire Venezia Pizza al Padellino al cacao

photo by Rivoire

Se a Firenze il nome Rivoire evoca cioccolato e raffinatezza ottocentesca, a Venezia la storia prende una piega diversa. Il marchio nato nel 1872 in Piazza della Signoria, e approdato negli anni anche a Milano, ha inaugurato la sua terza sede in un ex teatro tra Campo Manin e Campo Sant’Angelo. Un’apertura che non vuole solo aggiungere un indirizzo in più alla mappa della ristorazione cittadina, ma che porta con sé alcune novità destinate a far parlare.

La prima, e più chiacchierata dai residenti, è la pizza in forno a legna. Non che a Venezia non se ne sia mai vista una, ma parliamoci chiaro: i forni a legna sono una vera rarità. Le normative locali, tra sicurezza e antincendio, rendono la vita complicata a chi vuole installarne uno. Risultato? Poche pizzerie fortunate possono permetterselo, e i veneziani hanno imparato a rassegnarsi a pizze “diverse” da quelle napoletane doc. Non stupisce quindi che l’arrivo di Rivoire, con un forno a legna fiammante, sia stato accolto con entusiasmo: finalmente, dicono, una pizza che profuma davvero di Napoli. Lo chef Marco Manzi ha firmato il menu, che spazia dai classici fino a invenzioni curiose come la Pizza Rivoire al cacao, un omaggio alle origini dolci del brand.

Ma sarebbe riduttivo fermarsi qui. Perché se al piano terra cicchetti e caffetteria accolgono con leggerezza, e al piano nobile l’atmosfera si fa più raffinata tra piatti veneziani e lampadari di Murano, è al secondo piano che si apre forse la parte più sorprendente: un cocktail bar panoramico grazie ad una terrazza di 60 metri quadrati. Un’altra rarità nell’ambiente lagunare. Non un dettaglio secondario, ma una vera proposta autonoma, con una carta curata che rende omaggio alla miscelazione classica e al tempo stesso la reinterpreta.

Rivoire Venezia cocktail

photo by Rivoire

Il Negroni – simbolo fiorentino per eccellenza – non poteva mancare, declinato in più varianti che giocano tra tradizione e sperimentazione.
Qui, tra terrazza con vista e dinosauri nascosti nei cespugli (sì, dinosauri: ironia compresa nel prezzo), l’aperitivo si trasforma in esperienza. È lo spazio che strizza maggiormente l’occhio ai turisti e alla ricerca dell’effetto “wow”, ma che i locals possono vivere come punto d’incontro nuovo, diverso, con un’attenzione alla qualità.

Estetica e atmosfera contano, eccome. Onice rosa, graffiti rinascimentali e ampie vetrate sul canale costruiscono un luogo che gioca con i contrasti: scenografico e instagrammabile, ma con sostanza gastronomica e mixology di livello. Un posto che tiene insieme due anime, quella dei residenti e quella dei visitatori, con la stessa filosofia che accompagna il marchio da più di 150 anni: radici solide e lo sguardo sempre rivolto in avanti.

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credit image by Press Office – photo by Rivoire

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Golosa divoratrice di libri, fumetti, film e serie tv. Credo fermamente in poche cose, una di esse è il potere delle idee. Sono come un virus, cambiano forma adattandosi a chi le ospita e sono altamente contagiose. Anche il più piccolo seme di un'idea può crescere, per creare o per distruggere. Pensate, pensate, pensate.

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