Roberto Cavalli Donna primavera estate 2023 – E se Tony Duquette fosse chiamato da Alfred Hitchcock per decorare gli interni di un film noir ambientato a Los Angeles, e Charles James e Adrian a lavorare sui costumi affidandosi a Fulco di Verdura per dare il tocco finale e luccicante ai look molto glamour della protagonista? E se tutto ciò accadesse in una fashion fantasy? Tutto è possibile nel mondo Roberto Cavalli, purché i confini siano superati e regni l’opulenza dell’invenzione.

Roberto Cavalli Donna primavera estate 2023: il video del fashion show

Annunciata da un ananas, brulicante di altri ananas, palme, uva e luccichii di seta moiré, questa stagione la storia di Roberto Cavalli, come immaginata da Fausto Puglisi, è soffusa di sfavillanti sentori di glam hollywoodiano dell’età d’oro del cinema e di uno spirito barocco fatto insieme di eccesso e riduzione – la contraddittoria eredità siciliana di cui Puglisi è impregnato.

Sempre sensuale provocatore, crede che niente sia più moderno oggi del classico. Classico alla Fausto, naturalmente: un mix di forme scultoree couture ridotte all’essenza, femminilità corposa e voglia sfrenata di decorazione. Il gioco degli opposti dà il tono: abiti pudici e seconde pelli rivelatrici; gonnelloni e abiti corti; tela e moirè; toni neutri ed esplosioni di colori cosmetici e polverosi.

I top sbocciano in balze e baschine scolpiti; il nero taglia linee grafiche mentre scene di bagatelle sono stampate su cappotti e gonne. Uva, palme e ananas punteggiano le scollature o si trasformano in interi abiti ingioiellati. Il senso di appropriatezza incontra il gusto della provocazione, in una cornice di eleganza che è, appunto, classica e composta nello spirito.

Ma questo è Cavalli, e il regista di questo noir è Fausto Puglisi. Pertanto, qualcosa di diverso si nasconde dietro il comportamento pudico. Perbene e aggraziata con il suo cerchietto imbottito, issata su tacchi alti o in flats a punta, l’eroina sembra una brava ragazza, ma non lo è affatto. Le apparenze, dopo tutto, ingannano, e tanto meglio così.

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