Rum Santa Teresa 1796 – Il Rum Santa Teresa è il primo marchio e il primo produttore di rum in Venezuela. Questa azienda, con una tradizione di oltre 220 anni nella produzione dei più raffinati rum invecchiati del Paese, ha vissuto una storia ricca di sfide, che ha saputo trasformare in opportunità per crescere, continuando a realizzare i rum che rappresentano oggi l’orgoglio venezuelano nel mondo.

Oggi il rum Santa Teresa ha tra i suoi obiettivi quello di essere anche uno strumento di evoluzione sociale e una fonte d’ispirazione. Evoluzione perchè di fronte a ogni sfida sa tirare fuori il meglio dalla propria gente. Ispirazione da condividere e celebrare con ogni bottiglia.

Rum Santa Teresa 1796

LA STORIA

Nel 1796 il Conte Tovar fonda, nelle valli di Aragua, la Tenuta Santa Teresa e, utilizzando canna da zucchero e un alambicco artigianale, inizia a distillare acquavite per offrirla agli amici che vengono a fargli visita.

Più tardi, nel 1814, in piena guerra d’indipendenza, il generale realista José Tomas Boves attraversa queste terre nella sua spedizione verso Caracas, radendo al suolo tutto ciò che incontra. Approfittando della fuga dei patrioti, uno dei suoi soldati rapisce una bambina di 8 anni, ma Juana, una schiava liberata, gli propone la somma di 7 “pesos macuquinos” in cambio della piccola.

L’ufficiale, fortunatamente, accetta l’offerta, ignaro del fatto che la bambina sia Panchita Ribas y Palacios, nipote del Comandante supremo dell’esercito patriota, José Félix Ribas, e cugina di primo grado del Liberatore, Simón Bolivar.

La donna, che era stata liberata dalla famiglia Ribas, si rifugia insieme alla bambina nella Tenuta Sabana Larga, a Cagua, dove rimane sino alla fine della guerra, nel 1821, quando Panchita fa ritorno nelle terre dei propri genitori per scoprire che sono state devastate, rimanendo l’unica sopravvissuta della famiglia Ribas.

Terminata la guerra d’indipendenza, nel 1830, Panchita Ribas sposa Gustav Julius Vollmer, un tedesco giunto in Venezuela nel 1826, da Amburgo, in cerca di opportunità commerciali. La coppia, con sforzi e sacrifici, riesce a riscattare le terre dei Ribas ad Aragua.

Il loro primogenito, Gustavo Julio Vollmer Ribas, compra nel 1885 la Tenuta Santa Teresa, dove fa installare un alambicco di rame proveniente da Colonia, in Germania, per iniziare la produzione e la vendita di rum che, nel 1909, deposita con il nome di Ron Santa Teresa, il primo marchio di rum del Paese.

Agli inizi del XX secolo la conduzione dell’azienda passa nelle mani del figlio Alberto Vollmer Boulton, terza generazione della famiglia, che dà inizio alla produzione su vasta scala sino a fare del Santa Teresa il rum più importante del Venezuela.

A partire dal 1947 i fratelli Gustavo e Alberto Vollmer Herrera, rappresentanti della quarta generazione, intraprendono la modernizzazione dell’azienda, realizzando la distilleria più avanzata dell’America Latina e lanciando nuovi marchi sul mercato, come l’emblematico Santa Teresa Gran Reserva.

Motivato dai successi e al fine di celebrare il bicentenario della Tenuta Santa Teresa, Alberto Vollmer Herrera concepisce la produzione del primo rum super premium della casa. È così che, nel 1996, esce sul mercato il Santa Teresa 1796, il primo rum preparato integralmente con il metodo tradizionale Solera, destinato fino a quel momento solo alla produzione di brandy e sherry.

Il risultato è un rum morbido, secco ed equilibrato, che sin dal proprio lancio ha conquistato il favore del pubblico e i più prestigiosi premi internazionali. La successiva sfida di Santa Teresa si presenta con l’inizio di questo secolo, quando Alberto e Henrique Vollmer de Marcellus, quinta generazione della famiglia, riescono a sventare una minaccia di fallimento e a far riprendere quota all’azienda, rivedendo la strategia incentrata sulla produzione di rum invecchiati e integrando l’impegno sociale tra i valori aziendali.

PROGETTO ALCATRAZ

La visione dell’azienda viene completamente rivoluzionata da un avvenimento, verificatosi nel 2000, quando oltre 400 famiglie occupano i terreni della Tenuta Santa Teresa alla ricerca di un luogo in cui vivere. Invece di cacciare queste famiglie, Alberto e Henrique Vollmer avviarono un dialogo per comprenderne le ragioni.

Nasce così il progetto urbanistico “Camino Real”, sviluppato su un lotto di terreni donati da Santa Teresa che ha anche coordinato la realizzazione degli alloggi destinati alle famiglie. L’episodio ha modificato per sempre la visione dell’azienda che, da quel momento, ha puntato sulla collaborazione con la comunità del comune di Revenga, in cui sorge la tenuta.

Appena tre anni più tardi, un’altra disavventura si è trasformata in una straordinaria opportunità. Tre giovani aggredirono un addetto alla sicurezza della tenuta per derubarlo della sua pistola. Dopo essere stati presi, ai tre venne fatta una proposta davvero insolita: lavorare tre mesi gratuitamente nella proprietà per sdebitarsi, invece di essere consegnati alla polizia. I giovani accettarono l’offerta. Nacque così il Progetto Alcatraz, oggi punto di riferimento nazionale e internazionale, considerato tra i programmi di responsabilità sociale d’impresa più impegnativi e complessi.

Questo programma è stato creato per favorire il reinserimento di bande criminali nella società, unendo istruzione, lavoro e rieducazione attraverso la pratica del rugby, sport che consente di trasmettere valori quali il rispetto, la disciplina, il lavoro di squadra, l’umiltà e lo spirito sportivo. Dal suo inizio più di 200 giovani sono stati riscattati dalla violenza, il che ha ridotto significativamente il tasso di omicidi nella zona.

Il Progetto Alcatraz, integrando gli sforzi compiuti per prevenire la delinquenza, permette a più di 2.000 bambini e ragazzi della regione di praticare rugby all’interno della tenuta, che oggi è il luogo in cui questo sport è maggiormente praticato in Venezuela. Alcatraz ha inoltre dato origine al Progetto Invictus, che ha portato il rugby in 8 centri penitenziari del Paese dando la possibilità a più di 300 carcerati di praticare questa disciplina come parte del proprio programma di reinserimento sociale.

Oggi, l’azienda e la comunità collaborano allo sviluppo del Progetto Casas Blancas, un programma creato per trasformare il villaggio di El Consejo in un’attraente destinazione turistica. Fino ad oggi, nell’ambito di questo ambizioso progetto, sono stati restaurati più di 400 alloggi, senza contare gli interventi di miglioramento degli spazi pubblici, destinati a elevare la qualità della vita degli abitanti del paese e, al tempo stesso, ad attrarre nuovi visitatori.

LA TENUTA SANTA TERESA

La Tenuta Santa Teresa ospita oggi un moderno complesso agroindustriale, turistico e sportivo in cui la produzione del miglior rum venezuelano è solo una delle tante attività; questo, infatti, è anche uno spazio dove la vita di decine di persone può essere trasformata attraverso diverse iniziative sociali.

La tenuta riceve ogni anno più di 100 mila visitatori che usufruiscono dell’opportunità di conoscere da vicino la sua storia e il processo di produzione del rum, oltre a partecipare agli eventi patrocinati dalla Fondazione Santa Teresa.

La Cantina Santa Teresa, frutto degli interventi architettonici compiuti nel primo impianto di imbottigliamento del Rum Santa Teresa, è un incantevole ambiente che si trasforma in centro per eventi, riunioni aziendali e feste. Ed è proprio in questa struttura che si trova la Cantina Privata, in cui vengono conservati i barili destinati all’invecchiamento del rum più esclusivo della casa.

IL RUM SANTA TERESA 1976

Il Rum Santa Teresa 1796, ideato per celebrare i primi 200 anni della Tenuta Santa Teresa, è il simbolo della casa. Questo rum super premium deve il proprio straordinario corpo e sapore al delicato processo di produzione, che combina la distillazione effettuata con processi artigianali, l’invecchiamento con l’antico metodo Solera e l’incredibile lavoro di uomini e donne di Revenga, che lavorano nella produzione del rum da generazioni.

La moderna distilleria produce alcol leggeri e pesanti che, insieme a quelli prodotti dalla distilleria artigianale (Pot still), vengono maturati pazientemente formando una miscela di oltre 35 anni di invecchiamento, che affinerà con il metodo Solera insieme al “rum madre”, un composto creato nel 1992 per dare il tocco finale a questo straordinario prodotto. La maturazione in botte dona infine a questo rum la morbidezza e la rotondità che lo caratterizzano.

Rum Santa Teresa Gran Reserva è stato lanciato sul mercato nel 1957, è il risultato di un blend di rum invecchiati in barili di rovere bianco americano, che gli conferiscono il carattere ideale per la miscelazione nei cocktail o con cola. Dal colore dorato e luminoso, il suo aroma ricorda la canna dolce, mentre il suo sapore offre al palato note di frutta secca e spezie, come noci e pepe.