Save The Duck apre il suo primo monomarca a Milano, in via Solferino 12, uno spazio pensato, progettato e finalizzato in modo sostenibile, con materiali riciclati e riciclabili al 100% come vuole la filosofia eco-friendly del brand.

L’attenzione spasmodica alla sostenibilità è nel DNA di Save The Duck, che si rivolge a un target molto sensibile alle questioni ambientali e ambientaliste, globale e globetrotter. Save The Duck significa letteralmente «salviamo l’oca». E il logo è una papera che fischietta spensierata.

Nello store milanese del brand troveranno casa tutte le collezioni che lo hanno reso popolare ed amato, la gamma completa delle collezioni Save the Duck Uomo, Donna e Kids, inclusi gli accessori.

Dalla main collection in Plumtech, l’imbottitura esclusiva di Save the Duck, ai capi Recycled che derivano dal riciclo del PET delle bottiglie d’acqua, dalle capsule collection più esclusive ai nuovi capi invernali come i caldissimi Green Parka, i capi Rain e Pro-Tech, ultra-tecnologici e funzionali.

«Parliamo al mondo e vogliamo farlo nella maniera più corretta possibile e il nostro progetto retail ne è l’ennesima conferma. Sono estremamente soddisfatto del risultato raggiunto e invito tutti a visitare il nostro primo store perché ritengo sia assolutamente in linea con il credo Save The Duck» commenta Nicolas Bargi, amministratore delegato del marchio e rilancia: «È solo un primo passo. Il piano di aperture al 2020 è ambizioso e toccherà le principali destinazioni fashion del mondo».

E si affiancherà al network selezionato di negozi wholesale Save The Duck presenti in 29 Paesi, in particolare in Europa, con in testa Germania, l’area Benelux e tutta la Scandinavia, e in Nord America.

Per l’individuazione del concept è stato realizzato un concorso che ha chiamato a raccolta 10 dei migliori studi emergenti d’architettura in Europa. A vincere sono stati gli architetti di MARCEL MAUER: Antonio Pisanò e Lorenzo Baldini, entrambi con un forte imprinting lato sostenibilità.

Ed è stato proprio quest’elemento, insieme a una forte dose d’ironia utilizzata in fase di presentazione, con tanto di fumetto realizzato ad hoc per illustrare il progetto, l’elemento che ha portato il brand a questa scelta.