Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è la nuova epica avventura che introduce il nuovo supereroe dell’Universo Cinematografico Marvel — Shang-Chi — che porta sullo schermo una origin story ricca di strabilianti scene d’azione mai viste prima, immagini meravigliose e tutta la spettacolarità tipica dell’Universo Cinematografico Marvel, senza tralasciare le emozioni e l’umorismo.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli: il trailer ufficiale

Il film vede Simu Liu nel ruolo di Shang-Chi: la prima volta che lo incontriamo, il personaggio vive a San Francisco e lavora come posteggiatore in un hotel, finché un gruppo di assassini non si impossessa di un ciondolo che sua madre gli aveva regalato quando era bambino. Shang-Chi e la sua migliore amica Katy abbandonano la sicurezza delle loro vite quotidiane e si recano a Macao per avvertire la sorella di Shang-Chi, Xialing, che il pericolo sta per raggiungere anche lei.

Man mano che la storia del film prosegue, Shang-Chi dovrà affrontare il passato che credeva di essersi lasciato alle spalle. Quando viene attirato nella rete della misteriosa organizzazione dei Dieci Anelli, guidata da suo padre, con cui non è in buoni rapporti, Shang-Chi si rende conto di dover fermare sia lui che la sua organizzazione.

Il cast del film comprende anche Awkwafina; Meng’er Zhang nel suo primo ruolo cinematografico; Fala Chen; Florian Munteanu; Benedict Wong; Yuen Wah; Ronny Chieng; Zach Cherry e Dallas Liu con Michelle Yeo e Tony Leung.

In questa nuova origin story, questa versione rivisitata di Shang-Chi ha uno stretto legame familiare con l’organizzazione dei Dieci Anelli. L’enigmatica organizzazione dei Dieci Anelli è un elemento sottostante dell’Universo Cinematografico Marvel fin dal 2008, in cui emerse dalle ombre per rapire Tony Stark nel primo film di Iron Man. La persona dietro a questa organizzazione è stata introdotta con l’inganno nel film Marvel Studios del 2013 Iron Man 3, sotto forma dell’arcinemico di Iron Man, il Mandarino, che era apparso nei fumetti Marvel per la prima volta nel 1964, un decennio prima di Shang-Chi. Nel film, si scopriva che la persona che sosteneva di essere Mandarino era in realtà un attore di nome Trevor Slattery, interpretato da Ben Kingsley, che era stato assunto dal vero leader dei Dieci Anelli per impersonarlo e portare avanti i suoi scopi.

In Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli gli spettatori scopriranno la storia del vero leader dei Dieci Anelli: Xu Wenwu, il padre di Shang-Chi. Il potere dei veri Dieci Anelli, che sono nelle mani di Wenwu, gli ha permesso di costruire quest’organizzazione criminale.

Speciale costumi di scena

La squadra creativa del regista Cretton comprende il direttore della fotografia Bill Pope; la scenografa Sue Chan; i montatori Nat Sanders, Elísabet Ronaldsdóttir e Harry Yoon; la costumista Kym Barrett.

Cretton e Barrett hanno sviluppato anche una visione molto precisa di come Shang-Chi avrebbe dovuto essere rappresentato, che è stata supportata completamente da Kevin Feige e da Marvel Studios. “Siamo riusciti a esplorare realmente il modo in cui questo supereroe e le persone che lo circondano potevano essere percepiti e rappresentati”, nota Barrett. “Eravamo ben consci del bisogno di dare potere ai personaggi femminili e a diversi gruppi culturali. Abbiamo approcciato ogni cosa da questo punto di vista, esplorando il modo in cui queste persone avrebbero potuto trovare il loro potere”.

“Kym fornisce tanti strati diversi ai suoi costumi, sia letteralmente che figurativamente”, afferma Cretton. “Riflette profondamente su ciascun personaggio e sul modo in cui i loro abiti raccontano la loro storia. È stato elettrizzante vederla interpretare la sceneggiatura e i personaggi, e affrontare questo processo con la sua incredibile squadra, uscendone vincitrice.”

Nella storia del film, la tuta da eroe di Shang-Chi, che il personaggio indossa a Ta Lo, è stata creata con le scaglie del ventre di un drago: l’idea che abbiamo avuto è che, quando un drago cambia pelle, gli abitanti del villaggio raccolgono la sua vecchia pelle e la proteggono perché è estremamente preziosa e resistente. Parlando del primo momento in cui ha indossato il costume, Simu Liu afferma: “È stato davvero emozionante provarlo per la prima volta. Comprendevo perfettamente l’importanza e il valore di quel momento e mi rendevo conto che pochissime persone riescono a sperimentare una sensazione di quel tipo. Mi sentivo incredibilmente fortunato e onorato. È stato un momento davvero incredibile”.

Per i costumi indossati durante i combattimenti, Barrett era “interessata al modo in cui un costume avrebbe potuto incrementare la capacità di movimento e permettere al pubblico di apprezzare maggiormente l’abilità di un performer. Tutti gli elementi delle nostre tuniche esistevano davvero, fino ai nodi che venivano utilizzati per assicurare le piastre delle armature alle tuniche dei guerrieri”.

La squadra di Barrett in Australia era composta da almeno 80 persone che lavoravano ai vari look del film. C’erano persone che cucivano, accanto ad altre che tingevano e invecchiavano gli abiti, e altre ancora che lavoravano al computer per realizzare rendering tridimensionali e stampe in 3D. Il team aveva un laboratorio tutto suo in cui realizzare i calchi e un piccolo dipartimento per creare gli oggetti di scena. La squadra era composta inoltre da ricamatori, calzolai e modisti. Il 90% di ciò che vediamo nel film è stato realizzato dalla squadra responsabile dei costumi.

Barrett afferma che lei e il suo team erano particolarmente orgogliosi che “anche se si tratta di un blockbuster, di una storia tratta dai fumetti, se lo osserviamo da vicino vediamo motivi estremamente dettagliati nei costumi, che raccontano una storia a parte, anche se in modo inconscio o estremamente sottile. Vado particolarmente fiera del modo armonioso in cui la sceneggiatura scritta da Destin e dagli altri sceneggiatori e i mondi creati da me, da Sue e dalle nostre squadre si sono uniti: abbiamo creato una storia in cui tutti i nostri sentieri andavano nella stessa direzione. Credo che il risultato finale sia davvero coerente”.

Per riuscire a creare i look di tutto il cast e delle comparse, il designer del make-up e delle acconciature Rick Findlater aveva a disposizione un assortimento di 200 parrucche, di cui 50 da utilizzare a rotazione. In ogni momento, c’erano fino a 50 parrucchieri che lavoravano sulle acconciature nei vari luoghi rappresentati nel film. Modificare le acconciature per adattarle a determinate scene d’azione era molto importante, soprattutto per gli arcieri: di regola, i capelli non dovevano ricadere sul lato che l’arciere utilizzava per lanciare le frecce. Nel film, quasi tutte le persone coinvolte negli stunt avevano un’acconciatura che permettesse loro di svolgere in sicurezza le azioni richieste.

Da vedere perchè: il viaggio di scoperta personale di Shang-Chi vi condurrà in un’avventura piena di scene d’azione mai viste prima, nuovi ed entusiasmanti personaggi e mondi variopinti, caratterizzata dallo stile tipico di Marvel Studios.

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