Sho Miyake incanta con Tabi to Hibi: incontri sospesi tra mare e neve
Sho Miyake firma “Tabi to Hibi”, ispirato alle opere di Yoshiharu Tsuge. Il film intreccia due storie parallele: d’estate, Nagisa e Natsuo si incontrano sulla costa, legati da un silenzio eloquente; d’inverno, la sceneggiatrice Li, in crisi creativa, scopre un insolito rifugio gestito dal misterioso Benzo. Paesaggi sospesi, personaggi stranianti e dialoghi frammentati compongono un’opera che riflette sul senso del viaggio, sull’incontro con l’altro e sull’intima ricerca di se stessi.
Tabi to Hibi: due stagioni, due sconosciuti
Sho Miyake, tra le voci più interessanti del cinema giapponese contemporaneo, porta al pubblico Tabi to Hibi, un’opera che fonde atmosfere rarefatte, ironia sottile e frammenti di vita tratti dall’universo creativo di Yoshiharu Tsuge. Dopo aver affascinato la critica con titoli come And Your Bird Can Sing (2018), Small, Slow but Steady (2022) e All the Long Nights (2024), presentati alla Berlinale, il regista torna con un film che guarda all’assurdo quotidiano con un tocco poetico e intimista.
Un racconto in due tempi
La narrazione si articola in due stagioni, due scenari distinti e due coppie di personaggi che si incrociano con esitazione.
- In estate, Nagisa (interpretata da Yuumi Kawai) e Natsuo (Mansaku Takada) si incontrano in riva al mare. Lei arriva dalla città, lui è in visita dai parenti: i loro sguardi, inizialmente vuoti, trovano un riflesso reciproco. Poche parole imbarazzate e un tuffo sotto la pioggia danno vita a un momento di fragile complicità.
- In inverno, la scena si sposta su Li (Shim Eun Kyung), una sceneggiatrice bloccata dall’assenza di ispirazione. Con sé porta una vecchia macchina fotografica appartenuta a una conoscenza scomparsa. Giunta in un villaggio innevato, trova un alloggio singolare gestito da Benzo (Shinichi Tsutsumi), personaggio enigmatico con cui intraprende un viaggio imprevedibile fatto di conversazioni spezzate e avventure inattese.
Il cinema come sguardo straniero
Nel presentare il film, Sho Miyake ha sottolineato come il viaggio – geografico e interiore – sia un modo per uscire dalla routine e guardare il mondo con occhi nuovi. Secondo il regista, le parole rischiano spesso di limitare la percezione, mentre le immagini e i gesti aprono spazi di incontro autentici. È in questa prospettiva che Tabi to Hibi si configura come un film capace di accogliere l’imprevisto e di restituire la bellezza dei momenti sospesi.
Dal manga alla pellicola
L’opera prende spunto dai racconti a fumetti di Yoshiharu Tsuge, maestro della narrazione breve e visionaria. I manga “Mr. Ben and his Igloo” e “A View of the Seaside” diventano la base per una sceneggiatura che mantiene l’essenza frammentaria e surreale delle storie originali, trasportandole sul grande schermo con uno stile personale.
Un cast intenso e sfaccettato
Il film si affida a un gruppo di interpreti capaci di dare vita a personaggi vulnerabili e al tempo stesso enigmatici. Shim Eun Kyung, già nota per Miss Granny e The Journalist, porta in scena una Li tormentata e ironica. Yuumi Kawai presta il suo volto delicato a Nagisa, incarnando l’incertezza giovanile. Mansaku Takada interpreta Natsuo con spontaneità disarmante. Shinichi Tsutsumi, celebre per Always: Sunset on Third Street, regala a Benzo un’aura misteriosa che oscilla tra comicità e inquietudine. Shiro Sano completa il cast nei panni di Uonuma.
La forza della messa in scena
La fotografia di Yuta Tsukinaga cattura paesaggi naturali che diventano specchio delle emozioni dei personaggi, mentre la luce curata da Keijiro Akiyama valorizza contrasti stagionali e atmosfere sospese. La colonna sonora firmata da Hi’Spec accompagna il racconto con discrezione, mentre il montaggio di Keiko Okawa alterna ritmo contemplativo e momenti di straniamento.
Perché vedere “Tabi to Hibi”
Il film è capace di unire il lirismo del manga giapponese a un linguaggio cinematografico contemporaneo. L’opera di Sho Miyake non punta a offrire risposte, ma a restituire la sensazione di vivere accanto ai protagonisti, condividendo i loro silenzi, le loro esitazioni e le loro piccole epifanie.
Per gli spettatori, sarà l’occasione di lasciarsi trasportare in un viaggio che esplora la vulnerabilità umana e la forza degli incontri casuali. Tabi to Hibi è un film che invita a rallentare, ad ascoltare e a riscoprire la meraviglia nascosta nel quotidiano.
credit image by Press Office – photo by ©2025 Two Seasons, Two Strangers Production committee













