The King’s Man Le Origini, il prequel dei primi due film del franchise di Kingsman diretti da Matthew Vaughn: Kingsman – Secret Service e Kingsman – Il Cerchio d’Oro. Il film debutterà in Italia il 23 febbraio sulla piattaforma streaming di Disney+.

The King’s Man – Le Origini rivela le origini della prima agenzia di intelligence indipendente: quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli.

The King’s Man Le Origini: il trailer ufficiale

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn e interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson e Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto The Secret Service di Mark Millar e Dave Gibbons, mentre il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata da Matthew Vaughn & Karl Gajdusek.

Il regista Matthew Vaughn ha assemblato un’impressionante squadra di filmmaker per portare sul grande schermo The King’s Man – Le Origini: il direttore della fotografia Ben Davis; lo scenografo Darren Gilford; la costumista Michele Clapton; i montatori Jason Ballantine e Rob Hall; i compositori Matthew Margeson & Dominic Lewis e il VFX supervisor Angus Bickerton.

Speciale costumi di scena

Dato che la sartoria Kingsman ospita anche il quartier generale e l’armeria dell’organizzazione a Londra, gli abiti hanno giocato un ruolo fondamentale in entrambi i film. In effetti, se “i modi definiscono l’uomo”, allora un elegante completo non è mai troppo lontano. Ma dato che The King’s Man – Le Origini si svolge più di 100 anni fa, il film si è dimostrato pieno di sfide per la costumista Michele Clapton, che ha dovuto rappresentare in modo accurato il periodo storico, acquistare uniformi da vari paesi differenti, rivisitare abiti storici in modo contemporaneo e aggiungere riferimenti e strizzatine d’occhio al futuro della Kingsman.

“Ero intrigata dal fatto che questo film si svolgesse nel passato”, afferma Michele Clapton. “Preferisco ideare costumi d’epoca, quindi ero molto curiosa sulla natura di questo film. Ho incontrato Matthew e mi è piaciuto il modo in cui intendeva affrontarlo. Lo prendeva molto sul serio e voleva rappresentare il periodo storico in modo accurato, anche perché si trattava di eventi molto tragici. È stato questo a spingermi ad accettare”.

Clapton prosegue: “I costumi sono molto importanti perché gettano le basi per il tono del film. Il personaggio interpretato da Ralph, Oxford, è molto tradizionalista e quindi i suoi abiti sono molto fedeli al periodo storico. Mentre invece il personaggio di Conrad, interpretato da Harris, ha un aspetto leggermente più giovanile e ci ha consentito di adottare un approccio più libero. Nelle nostre ricerche, abbiamo trovato tantissimi libri sui tessuti del 1910. Erano dei vecchi elenchi utilizzati dai sarti. Li ho trovati in un momento successivo, in cui avevamo già iniziato ad acquistare tanti tessuti, ed erano incredibili: mostravano tessuti incredibilmente variopinti e brillanti, così abbiamo capito che anche i nostri costumi avrebbero potuto essere più vivaci e i completi avrebbero potuto avere colori più chiari”.

Parlando del personaggio di Conrad, Clapton afferma: “Non volevo che somigliasse a un damerino con la puzza sotto il naso. È leggermente più moderno, perché è il personaggio giovane con cui il pubblico giovanile si identificherà. I suoi completi sono stati realizzati da un sarto moderno. Hanno dei calzoni stretti e sono a vita alta. Le giacche avevano solitamente tre bottoni ed erano a coda di rondine, quindi avevano una lunghezza davvero particolare. E Harris è un indossatore meraviglioso. Quando l’ho incontrato per la prima volta, ho pensato ‘Grazie al cielo’. A volte un attore, pur essendo bravissimo, non ha un fisico adatto al periodo storico che deve interpretare, ma lui invece era perfetto. Quindi ho detto ai responsabili degli stunt ‘Non fategli mettere su altri muscoli. Deve essere snello. Non rendetelo troppo grosso’. Non l’hanno fatto e questo è stato grandioso”.

Dickinson afferma che i completi lo hanno aiutato a dare vita alla sua interpretazione. “Non credo di aver mai fatto così tante prove costume per un film, ma ne è sicuramente valsa la pena, perché i costumi sono stati ideati alla perfezione da Michele. Avevo circa otto completi fatti su misura per me e non mi era mai capitato. Quegli abiti cambiano completamente il modo in cui ti muovi. Ti forniscono una sorta di regalità e, dato che ti permettono di muoverti in modo completamente agevole, ti rilassano. Spesso i completi ti fanno sentire troppo rigido, ma questi erano fatti in modo meraviglioso. Inoltre, erano completamente fedeli al periodo storico”.

“Ho cercato di esaminare alcuni personaggi di quel periodo, perché ti permettono di capire meglio lo stile dell’epoca”, spiega Clapton. “Abbiamo preso in esame moltissimi cataloghi dell’epoca. Per esempio, gli occhiali da sole che Harris indossa sulla motocicletta avevano una forma che avevamo trovato su un catalogo. Sembra incredibile, perché hanno un aspetto modernissimo. Ma siamo andati di proposito alla ricerca di elementi che potessero attualizzare il suo personaggio”.

Il personaggio interpretato da Ralph Fiennes, Oxford, indossa dei completi leggermente più tradizionali e i suoi abiti svelano molto sul suo personaggio. Come spiega Clapton, “Non volevo che somigliasse a un ‘Signore del Maniero’. Volevo che apparisse molto a suo agio in campagna. I colori erano importanti… hanno una certa freddezza. Anche se i suoi abiti sono dominati dal colore marrone, è un marrone molto freddo. Ma non volevo raffigurarlo sempre come un gentiluomo di campagna, quindi a volte indossa dei completi, soprattutto quando deve occuparsi degli affari. Non è soltanto una specie di aristocratico che possiede delle terre. Poi quando va in città, veste ancora una volta in modo elegante. I suoi costumi hanno una certa precisione. Le sue cravatte sono fatte in un certo modo”.

Fiennes afferma di aver adorato indossare i costumi creati da Clapton e Gemma Arterton è d’accordo. L’attrice afferma: “Insieme ai costumisti, agli acconciatori e ai truccatori, abbiamo deciso che Polly non dovesse avere un aspetto sexy. In un certo senso è piuttosto materna, ed è importante che il pubblico capisca che è una figura materna per Conrad. Sono un po’ più giovane del personaggio, quindi volevamo farmi apparire un po’ più matura. I miei abiti sono piuttosto severi e morbidi al tempo stesso, e molto ben fatti. Ordinati, ma molto funzionali. Indossa sempre questi stivali con i lacci che arrivano fino alle ginocchia e questo suggerisce che il personaggio ha dei lati nascosti”.

Secondo Clapton, il personaggio interpretato da Djimon Hounsou, Shola, è stato più semplice da abbigliare. “Abbiamo preso alcuni elementi dell’uniforme che veniva indossata in quel periodo in Sudan, che all’epoca era una colonia francese”, racconta la costumista. “Abbiamo mantenuto quella forma, anche se abbiamo modificato il colore e il tono. Abbiamo studiato i tessuti utilizzati dai nativi dell’epoca e la loro arte. La fascia indossata da Shola sfoggia un motivo che ricorda le tribù del Sudan. Nelle altre scene è un maggiordomo o un autista, ma Djimon ha una presenza scenica che lo fa apparire meraviglioso con qualsiasi abito. Riesce sempre a renderlo tutto tranne che ordinario”.

Trasformare Rhys Ifans in Rasputin si è dimostrata un’impresa molto divertente per tutte le persone coinvolte.

“Ho già lavorato con Rhys in passato e adoro lavorare con lui”, commenta Clapton. “Ha una straordinaria energia, ma affronta i suoi costumi e il suo lavoro con grande serietà. Ovviamente abbiamo studiato il personaggio storico di Rasputin e la nostra versione non è vestita in modo troppo diverso: indossa le stesse pellicce lunghe e gli stessi stivali russi. Ma abbiamo aggiunto un paio di dettagli per farlo apparire più imponente la prima volta che lo incontriamo. Quindi gli abbiamo fatto indossare una pelliccia molto larga e voluminosa, un colletto di pelliccia e un grande cappello, che lo fanno apparire più importante e maestoso”.

Ifans aggiunge: “Michele gli ha fatto indossare una pelliccia grandissima in una scena: somiglia un po’ a un orso. È come un animale, una creatura della foresta. È selvaggio. E poi ha ideato un costume fatto su misura, simile a quello di un sacerdote. Ma ha aggiunto una sorta di gonnellino a forma di campana che ha un aspetto meraviglioso sullo schermo, soprattutto nelle scene di lotta: si muove come le gonne dei dervisci. Si apre completamente. Si muove attraverso la stanza come un ciclone con braccia e gambe, che lancia gocce di saliva per la stanza. Quando indossi il costume, ti sembra di avere più spazio attorno a te rispetto al normale”.

Quando è arrivato il momento di vestire i tre diversi personaggi interpretati da Tom Hollander, Clapton e la sua squadra si sono mantenuti piuttosto fedeli a ciò che hanno visto nelle fotografie e nei filmati d’epoca, e Hollander è rimasto piuttosto colpito dai loro sforzi. “Il mio lavoro più importante per interpretare questi tre ruoli risiede indubbiamente nella trasformazione fisica, che è stata tutto merito dei costumisti e dei truccatori”, ammette Hollander. “Sono stati loro a fare tutto il lavoro. Hanno dedicato molto tempo allo sviluppo di questi tre look molto differenti. E ci voleva molto tempo a indossare gli abiti, quasi due ore e mezza. Hanno creato tutti questi costumi meravigliosi e storicamente accurati per i miei tre personaggi. Io mi sono limitato a modificare il mio linguaggio corporeo e la mia voce”.

Per quanto riguarda il personaggio interpretato da Daniel Brühl, Erik, l’attore ha cercato di documentarsi il più possibile. “Per quanto riguarda il suo look, c’erano molte fotografie, così ho fatto alcune ricerche su Internet e ho trovato alcune immagini in cui ha un aspetto piuttosto eccentrico con il suo monocolo”, afferma Brühl. “I suoi completi e le sue giacche erano un po’ in anticipo sui tempi. Quindi direi che era un uomo molto moderno”.

Clapton ha ingaggiato lo specialista militare Alex Fordham per aiutarla ad acquistare e confezionare uniformi per le sequenze ambientate durante la Prima Guerra Mondiale. “Il film copre un arco temporale molto vasto”, spiega Fordham. “La Guerra Boera, la Prima Guerra Mondiale. Nel corso del film, visitiamo la Russia, la Germania, la Francia, la Gran Bretagna e il fronte occidentale, quindi le implicazioni erano gigantesche”.

Creare i costumi delle truppe d’assalto tedesche (Stoßtrupp) per una fondamentale scena di guerra del film è stata una delle sfide più interessanti affrontate da Fordham. “Abbiamo capito molto presto che, anche se esistono molte fotografie dei soldati delle truppe d’assalto, la leggenda era più importante dei fatti”, commenta Fordham. “Erano soldati di fanteria che si affidavano all’effetto sorpresa, ma le leggende nate negli anni successivi riguardano principalmente le decorazioni e cose di questo tipo. Dunque abbiamo capito presto che avremmo dovuto utilizzare un po’ di quegli elementi leggendari, e non soltanto quelli più autentici, per creare qualcosa che avesse un potere drammatico particolare. Per riuscirci, abbiamo dovuto modificare leggermente i colori, l’armamentario e le decorazioni, creando quasi una versione potenziata di quell’immaginario. Abbiamo trovato alcuni dipinti straordinari di Otto Dix, realizzati durante la Prima Guerra Mondiale, che raffiguravano figure simili a teschi, con strani mantelli stracciati ed elmetti che coprivano i loro volti… erano idee incredibilmente potenti. E le abbiamo utilizzate, invece di limitarci a osservare la fotografia di un soldato tedesco con un sacco pieno di granate”.

C’erano anche molti attori di contorno che Fordham ha contribuito a vestire per le scene che coinvolgevano grandi folle di persone: “Berretti, elmetti, gioielli, scarpe… questo film è molto dettagliato, perché Matthew vuole che le cose abbiano un aspetto fantastico così da inquadrare determinati dettagli da vicino. E quando noleggi dei costumi (specialmente delle uniformi) da negozi specifici, questi tendono a essere stati utilizzati moltissimo nel corso degli anni e hanno un aspetto un po’ malconcio. È proprio per questo che abbiamo realizzato in prima persona la maggior parte delle nostre uniformi. Abbiamo creato da zero tutte le uniformi austriache e russe e la maggior parte delle uniformi britanniche. Abbiamo creato bellissime decorazioni in oro, medaglie, premi e fusciacche. Hanno proprio lo stesso aspetto che avrebbero avuto all’epoca. Non sono polverose e vecchie, ma nuovissime e scintillanti”.

Da vedere perchè

Questo film è un vero e proprio punto di riferimento, che getta le basi dell’essenza di Kingsman. The King’s Man Le Origini è un’epica avventura che vi farà ridere. Vi farà piangere. Vi condurrà in un viaggio che non vi aspettate. Se siete già fan della saga di Kingsman, questo film lo confermerà, mostrandovi perché lo siete. Se invece non amate i film di Kingsman, questo film vi convertirà.

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