Fondazione Prada Venezia Biennale 2022 – “Human Brains” è il risultato di un approfondito processo di ricerca intrapreso da Fondazione Prada dal 2018 nell’ambito delle neuroscienze e guidato da una forte volontà di comprendere il cervello umano, la complessità delle sue funzioni e la sua centralità nella storia dell’uomo.

Il progetto è stato sviluppato da Fondazione Prada in collaborazione con un comitato scientifico presieduto dal neurologo Giancarlo Comi e
composto dal neurologo cognitivo Jubin Abutalebi, dal filosofo Massimo Cacciari, dalla giornalista scientifica Viviana Kasam, dal curatore Udo Kittelmann, dalla neurologa e neurofisiologa Letizia Leocani, dal neurolinguista Andrea Moro e dalla neurologa cognitiva Daniela Perani.

“Human Brains” esplora una pluralità di discipline: dalla neurobiologia alla filosofia, dalla psicologia alla neurochimica, dalla linguistica all’intelligenza artificiale fino alla robotica. Attraverso una convergenza tra differenti approcci scientifici, il cervello umano è stato declinato al plurale, come suggerisce il titolo, per sottolinearne l’intrinseca complessità ed evidenziare l’irriducibile singolarità di ogni individuo.

Il progetto è stato ideato in quattro fasi, la prima delle quali è stata la conferenza “Culture and Consciousness” che si è svolta a novembre 2020 e si è focalizzata sullo studio della più avanzata funzione cerebrale. La seconda parte, intitolata “Conversations”, ha incluso una serie di interventi video di scienziati, filosofi e studiosi internazionali da settembre 2021 ad aprile 2022. Il terzo capitolo, la mostra “It Begins with an Idea”, si svolge nella sede di Venezia fino al 27 novembre 2022. La fase finale sarà rappresentata da “Preserving the Brain”, un convegno scientifico e una mostra, entrambi previsti a Milano tra settembre e ottobre 2022.

Sviluppato in collaborazione con 13 istituti internazionali di neuroscienze, “Preserving the Brain” intende stimolare un dialogo aperto e critico tra scienziati, esperti e studiosi internazionali sul tema delle malattie neurodegenerative, dai meccanismi fisiopatologici alle terapie.

Come afferma Miuccia Prada, Presidente di Fondazione Prada, “Siamo sempre più interessati ai temi rilevanti del presente, quelli che incidono nelle vite di tutti, e che, a volte, non conosciamo o non comprendiamo fino in fondo. Per un’istituzione culturale che affonda le proprie radici nelle arti visive, occuparsi di scienza è una sfida intellettuale e politica. Come realizzare una mostra sulle idee e il sapere? Con il supporto del comitato scientifico di ‘Human Brains’, ci siamo chiesti come dare voce a studiosi e ricercatori, come metterli in contatto con un pubblico più ampio, come combinare il rigore scientifico con un approccio comprensibile a tutti. Siamo convinti che parlare del cervello umano significhi parlare dell’essere umano. Focalizzarsi sull’unicità del nostro cervello ci permette di capire l’influenza che la ricerca scientifica ha sulle nostre vite e più in generale sullo sviluppo della cultura.”

Fondazione Prada presenta il progetto espositivo “Human Brains: It Begins with an Idea” nella sede di Venezia, Ca’ Corner della Regina, in occasione della Biennale Arte 2022. La mostra è curata da Udo Kittelmann in collaborazione con Taryn Simon. Allestita nei tre piani di Ca’ Corner della Regina, è il risultato di una lunga e approfondita ricerca condotta con Fondazione Prada e il comitato scientifico.

Fondazione Prada Venezia Biennale 2022: “Human Brains, It Begins with an Idea”

Al piano terra del palazzo una serie di proiezioni introduce i visitatori all’anatomia, alla fisiologia e all’imaging del cervello e a spiegazioni sul suo sviluppo e funzionamento. Questa sezione presenta inoltre al pubblico i principi, le strutture e i misteri del cervello, l’organo al centro della mostra.

Al primo e secondo piano oltre 110 oggetti codificano secoli di tentativi di comprendere il cervello umano. Questa selezione include manufatti storici, disegni, dipinti, stampe e libri che segnano alcuni dei momenti più significativi di un millenario viaggio di scoperta e, al tempo stesso, evidenziano capitoli altrimenti dimenticati della storia come le civiltà mesopotamiche ed egiziane, il Rinascimento italiano, il Periodo Edo giapponese fino ad arrivare alle tecniche di imaging sviluppate negli ultimi trent’anni.

Gli elementi in mostra includono, tra gli altri, la stampa 3D dei Cilindri di Gudea (XXII secolo a.C.), due reperti archeologici sumeri che riportano testi cuneiformi e testimoniano la più antica trascrizione esistente di un sogno; il Papiro Edwin Smith (XVII secolo a.C.), uno dei più antichi testi chirurgici sopravvissuti proveniente dall’Egitto; la copia del XIX secolo del testo medico cinese Huangdi Neijing (III secolo d.C.); un manoscritto di Leonardo Da Vinci (XVI secolo) che riproduce disegni anatomici e appunti; le prime raffigurazioni dei neuroni realizzate da Camillo Golgi e Santiago Ramón y Cajal (XIX secolo); un modello anatomico in cera proveniente dal Museo La Specola di Firenze (XIX secolo); le pubblicazioni scientifiche delle ricerche di Rita Levi-Montalcini e Viktor Hamburger che hanno condotto alla scoperta del fattore di crescita delle cellule nervose (1960); un articolo pubblicato sulla rivista New Scientist che documenta la prima risonanza magnetica di un cervello umano (1978) ottenuta da Ian Robert Young e Hugh Clow

Con l’obiettivo di ampliare i confini dell’indagine, trentadue autori internazionali di narrativa hanno scritto testi letterari in riferimento agli oggetti esposti, rivelandone le latenti storie sociali, politiche e personali. Gli oggetti e le storie insieme dimostrano e riproducono la capacità del cervello umano di raccogliere e rielaborare le informazioni.

I racconti sono stati scritti per essere interpretati dal noto narratore George Guidall in brevi video diretti da Taryn Simon e prodotti da Fondazione Prada per il progetto “Human Brains: It Begins with an Idea”. Un’unica voce si estende in una molteplicità di storie, linguaggi, geografie, corpi e realtà. Questo elemento riflette una complessa questione strutturale alla base sia del funzionamento del cervello sia della costruzione della storia delle neuroscienze.

Nella sala centrale del secondo piano, trentasei neuroscienziati, psicologi, neurolinguisti e filosofi provenienti da tutto il mondo sono presentati in un insieme di trentadue schermi. Gli studiosi affrontano questioni legate alle neuroscienze, indagandone le dimensioni filosofiche ed etiche. The Conversation Machine, video e interviste orchestrati da Taryn Simon e prodotti da Fondazione Prada per la mostra, è un sistema auto-organizzato che risponde a se stesso come il cervello umano, costruendo e assimilando incessantemente il proprio
ordine e disordine.

In una serie di estratti video realizzati a partire da 140 ore di interviste, i partecipanti sembrano ascoltare e reagire alle dichiarazioni degli altri, mentre entrano ed escono dagli schermi. Oggetti relativi al loro lavoro appaiono in flash. Gruppi di studiosi migrano da uno schermo all’altro, mentre altri stanno seduti, in un silenzio prolungato e attivo. Come il cervello la conversazione si sviluppa seguendo una logica di previsione e sorpresa.

Nel suo insieme la mostra ripercorre la storia dello sviluppo della conoscenza neuroscientifica caratterizzata da rigore, innovazione e scoperte, ma anche da errori e incertezze. Il progetto tenta di delineare il perimento della coscienza, delle questioni ancora irrisolte dalla ricerca scientifica, delle evidenze e delle incognite nel processo di comprensione del cervello umano.

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Fondazione Prada, Venezia
Ca’ Corner della Regina
Fino al 27 novembre 2022

credit image by Press Office – photo by Marco Cappelletti – Courtesy: Fondazione Prada