Gucci Cruise 2024 – I codici dell’abbigliamento cosmopolita sono espressione del dialogo tra diverse culture. La grammatica visiva, derivata da diversi codici geografici e storici, rappresenta un linguaggio stilistico condiviso sviluppato da una generazione digital di comunità interconnesse in tutto il mondo.

Gucci Cruise 2024: il video della sfilata

La collezione Gucci Cruise 2024 approfondisce questo scambio attraverso un dialogo tra il patrimonio storico della Maison e la stimolante influenza della cultura sudcoreana. Questa collezione è una dimostrazione di come la moda multiculturale trovi espressione nella vita quotidiana delle città, riflettendo la comunità globale che è nel cuore di Gucci. Si tratta di un’eredità creativa centenaria che ora si evolve grazie a stilisti e artigiani di origine diversa, ognuno dei quali interpreta i codici della Maison attraverso la propria visione individuale e culturale.

La sfilata, la prima del suo genere, si è svolta nel cortile delle cerimonie del Palazzo Gyeongbokgung, risalente al XIV secolo e situato nel cuore di Seul. Sullo sfondo futuristico della capitale sudcoreana, l’interazione tra epoche e tradizioni si manifesta al ritmo di una colonna sonora che include brani del compositore di Seul Jung Jae-il. La collezione mette in risalto uno studio sul guardaroba urbano globale, arricchito dall’inconfondibile istinto per la moda che caratterizza le strade di Seul e che ha un’eco globale, oltre alle tradizioni dell’abbigliamento sudcoreano.

Le silhouette richiamano i capi Gucci degli anni ’90, ma nella palette di colori tipica del secondo decennio del nuovo millennio. I cambiamenti di codice tra le generazioni nell’abbigliamento metropolitano si manifestano attraverso l’utilizzo di materiali e tecniche che vanno dal guardaroba formale a quello sportivo e casual. Ogni capo e ogni look sono un’espressione di questo processo di ibridazione.

L’abbigliamento streetwear, influenzato da un’estetica borghese, come il tailleur giacca e gonna in tessuto bouclé, la camicetta in seta, il ‘kitten heel’, si mescola con l’abbigliamento sportivo ispirato alla vita quotidiana di Seul, come le mute da sub indossate dagli amanti del windsurf e del jet-ski che frequentano il fiume Han. Le silhouette aderenti al corpo si contrappongono ai codici ampi dello skateboard, l’equivalente terrestre del surf.

Questo processo di ibridazione dà vita a uno studio sulla destrutturazione, con maniche rimovibili che diventano accessori e cerniere che permettono ai pantaloni di espandersi. Il bomber si trasforma in una gonna da sera e la giacca da motociclista si allunga diventando un soprabito. Gli abiti a trapezio presentano linee scultoree e fasce di seta con fiocchi, ispirati agli abiti tradizionali coreani, sono presenti su una varietà di capi. Il nastro Gucci Web in formato oversize, simbolo iconico della Maison, arricchisce la collezione, così come i motivi biomorfici ipersensoriali dell’artista sudcoreana Ram Han.

Le borse diventano ancor più espressive: le borse Gucci Horsebit Chain in pelle appaiono deformate o in formato ridotto; il simbolo del morsetto è evocato nella pelle goffrata di una borsa da uomo. Le borse minimaliste Gucci dell’archivio vengono reinterpretate con motivi ornamentali e richiami alle attività acquatiche. La borsa Horsebit Chain dal taglio trapezoidale e dalla silhouette arrotondata è proposta in pelle iridescente e in pelli pregiate.

Lo stile Club Kids viene evocato dagli stivali stomper cyber-goth, mentre il tema degli sport acquatici viene ripreso negli stivali stile subacqueo degli anni ’90, reimmaginati in una scarpa mule. La sneaker Ace assume una forma più arrotondata con lacci in diverse tonalità e presenta il nastro Gucci Web.

Special guest alla sfilata le celebrity Elisabeth Olsen e Robbie Arnett, Daiyan Trisha, Mark Ronson, Ludwig Goransson, Rebecca Lim, Jodie Turner-Smith, Kanawut Traipipattanapong, Dakota Johnson, Blake Lee, Annie Curtis, Alia Baht, Son Tung, Saoirse Ronan, Pokimane, Ni Ni, Wen Qi, Liu Wen e molti altri.

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