Gucci The Tiger: cinema e moda in un’unica narrazione
Gucci presenta The Tiger, il cortometraggio diretto da Spike Jonze e Halina Reijn con un cast internazionale, specchio della collezione primavera estate 2026 La Famiglia. Un racconto che intreccia cinema e moda, dove personaggi, codici storici e contrasti di stile diventano linguaggio identitario e collettivo.
Gucci sceglie il cinema per raccontare se stessa. La Maison presenta The Tiger, un cortometraggio firmato dal premio Oscar Spike Jonze insieme alla regista Halina Reijn, che debutta a Milano con un cast stellare. Non un semplice esercizio stilistico, ma una narrazione complessa che intreccia potere, fragilità e identità familiare, offrendo una chiave di lettura inedita per la collezione primavera estate 2026 La Famiglia, ideata dal direttore creativo Demna.
The Tiger: la famiglia dietro le apparenze
La protagonista del film è Barbara Gucci, interpretata con intensità da Demi Moore. È la capofamiglia, donna di potere e figura centrale nella storia: al suo fianco i figli e un ospite speciale, riuniti per festeggiare il suo compleanno. Ma dietro l’apparente perfezione, emergono crepe profonde.
Barbara cerca di mantenere il controllo: proteggere la reputazione della Maison, stupire gli ospiti, essere madre e leader al tempo stesso. Il fragile equilibrio però si incrina quando la serata prende una direzione inattesa. La facciata lucida costruita con cura si sgretola, rivelando tensioni e vulnerabilità che ribaltano la narrazione.
Con un cast che comprende Edward Norton, Elliot Page, Keke Palmer, Alia Shawkat, Julianne Nicholson, Ronny Chieng, Kendall Jenner e Alex Consani, The Tiger diventa un dramma corale. La famiglia, più che ambiente, è metafora: un microcosmo che riflette l’identità stessa di Gucci, con i suoi contrasti, i suoi archetipi e la sua estetica condivisa.
Moda come linguaggio narrativo
Il film non vive separato dalla moda, ma ne è parte integrante. The Tiger infatti è la cornice perfetta per presentare la collezione La Famiglia, con cui Gucci riafferma la propria vocazione narrativa. La collezione diventa così estensione visiva del film: gli abiti e gli accessori si caricano di significato, diventando elementi scenici e simbolici. La moda smette di essere semplice ornamento e si fa linguaggio, capace di raccontare storie, personaggi e mondi interiori.
Al centro della collezione c’è la sprezzatura italiana, quell’eleganza naturale che trasforma i gesti quotidiani in stile. Mocassini morbidi indossati con disinvoltura, kitten heels portati senza rigidità, abiti trasparenti che svelano senza ostentare: la moda, in questa visione, è piacere e libertà.
La Famiglia rinnova le icone Gucci con uno sguardo contemporaneo: la Gucci Bamboo 1947, riproporzionata per nuove silhouette; il mocassino Horsebit, ancora protagonista dopo oltre settant’anni; il motivo Flora, in versione classica e notturna; il GG Monogram, onnipresente in una scelta che celebra l’eccesso. Un dialogo costante tra memoria e futuro che riafferma l’identità della Maison.
Con The Tiger e La Famiglia, Gucci riafferma la sua capacità di narrare. Non solo abiti, ma un universo fatto di storie, personaggi e codici che parlano di identità collettiva. Il film e la collezione, intrecciati, danno vita a un’esperienza che ridefinisce la relazione tra moda e immaginario culturale.
È l’inizio di un nuovo capitolo: Gucci che torna a raccontare sé stessa, attraverso il linguaggio più potente che possiede – la narrazione.
credit image by Press Office – photo by Gucci