Loewe Lampade 2024: le infinite possibilità della luce come mezzo espressivo
Loewe ha presentato la nuova collezione di lampade 2024 che testimonia il continuo impegno del brand nell’esplorare i confini dell’artigianato e del design. Attraverso la collaborazione con 24 artisti internazionali, Loewe ha creato una collezione di lampade che non solo serve come funzionale fonte di luce ma anche come espressione artistica di materiali e forme.
In occasione della Milano Design Week 2024, Loewe ha svelato la sua collezione più ambiziosa: 24 lampade create su commissione da artisti di fama internazionale. Questa collezione rappresenta un trionfo di creatività e innovazione. Ciascuna delle opere esposte esplora le infinite possibilità della luce come mezzo espressivo, manipolata e trasformata attraverso l’uso di materiali eccezionali e tecniche innovative.
Per molti degli artisti coinvolti, quest’opera rappresenta la loro prima incursione nel design di illuminazione. Hanno avuto l’opportunità di lavorare con materiali come il bambù, la betulla, il crine di cavallo, la carta, le finiture laccate, il vetro, la pelle e la ceramica. Le loro creazioni variano enormemente in forma e funzione, spaziando da lampade da tavolo a quelle da terra e a sospensione, ognuna riflettendo la visione unica dell’artista e l’influenza della loro pratica precedente.
Tra le creazioni, il lavoro di Genta Ishizuka ricorda una cellula organica amorfa. La sua lampada è rifinita con strati di lacca lucida che vengono rimossi per rivelare bagliori di finiture dorate, esaltando il delicato chiarore della luce che emana dall’interno. La celebre ceramista Dame Magdalene Odundo ha utilizzato il cuoio per la sua lampada a sospensione. Arricciate in modo da formare guglie appuntite, le strisce di cuoio sporgono da una colonna centrale: una deviazione sperimentale rispetto ai vasi rotondi e lavorati a mano ai quali l’artista deve la sua fama.
La lampada da tavolo di Enrico David racchiude il suo interesse per la forma umana quale teatro di metamorfosi e trasformazione, somiglia infatti a una figura inarcata con il volto che si staglia sul disco di onice illuminato. La lampada da tavolo di Hafu Matsumoto è realizzata con filamenti intrecciati di bambù appiattito e testimonia la sua maestria nel padroneggiare la flessibilità della pianta, acquisita in decenni di formazione, tra cui quella del maestro intrecciatore di bambù Iizuka Shokansai.
La lampada da terra di Alvaro Barrington, che ha la forma di una vetrina di un negozio con serrande di metallo, completa di un cavo di trazione che ha la forma della catena ad anelli a ciambella dorati firmata Loewe, è frutto della sua esplorazione degli iconici portoni e del paesaggio urbano di New York della sua giovinezza. Analogamente, il lavoro di Zizipho Poswa attinge ai suoi ricordi personali della vita nella provincia di Eastern Cape in Sudafrica e ai rituali quotidiani Xhosa a cui ha assistito da ragazza. La sua lampada da terra è realizzata in ceramica, vetro e bronzo e ha la forma di un vaso che sostiene una ciotola di sfere luminose.
Gli altri artisti partecipanti sono Nicholas Byrne, Andile Dyalvane, Ernst Gamperl, Kazunori Hamana, Anthea Hamilton, Akiko Hirai, Joe Hogan, Ann Van Hoey, Dahye Jeong, Takuro Kuwata, Jennifer Lee, Young Soon Lee, Anne Low, Magali Reus, Chikuunsai Tanabe IV, Andrea Walsh, Cerith Wyn Evans e Shohei Yokoyama.
Loewe ha anche presentato una collezione di articoli per la casa, composta da vasi ikebana, fermaporta e fermacarte realizzati in pelle intrecciata, oltre che da progetti su misura creati in collaborazione con gli artisti di quest’anno.
L’artista del bambù Hafu Matsumoto ha reimmaginato le iconiche borse Puzzle e Hammock di Loewe, e creato due inediti, una hobo e una pocket bag, tutte disponibili in pelle nera o color cuoio. Chikuunsai Tanabe IV ha trasposto la sua abilità di intrecciatore sulla pelle di vitello per creare intricati cesti. La ceramista Ann Van Hoey ha creato una serie di ciotole, realizzate con scarti di nappa d’agnello, in 21 varianti di colore esclusive, che dimostrano la sua emblematica padronanza delle proporzioni e della precisione matematica. Dando prova del suo lavoro pionieristico nella tessitura a telaio e ispirandosi alla sua serie del 1999 “Takarabako”, l’artista Kay Sekimachi ha reimmaginato le tote Puzzle Fold in due dimensioni, creando anche un nuovo modello di borsa a secchiello, entrambe realizzate in un tessuto jacquard.
credit image by Press Office – photo by Loewe