Marco Rambaldi primavera estate 2026: la gioia radicale diventa moda
La collezione primavera estate 2026 di Marco Rambaldi, intitolata Gioia radicale, è un inno alla ribellione e alla poesia quotidiana. Crochet reinventato, riuso come linguaggio fondante, pelle lavorata a mano e accessori artigianali raccontano un’estetica sospesa tra memoria e rinascita. Tra stratificazioni, stampe rivisitate e collaborazioni con Bata e Rosantica, la collezione 2026 diventa manifesto di una femminilità capace di unire dolcezza e lotta.
La nuova collezione primavera estate 2026 di Marco Rambaldi si intitola Gioia radicale: un manifesto che unisce ribellione e speranza, dolore e leggerezza, trasformando il quotidiano in materia poetica. È un racconto che nasce dalla memoria domestica – tovaglie delle nonne, centrini, tende di campagna – e approda sulle passerelle come simbolo di una nuova energia collettiva, fatta di resistenza, desiderio di contatto umano e ricerca di libertà.
“Gioia radicale” è l’augurio di non smettere mai di correre verso l’altro, anche quando la disumanità sembra prevalere. È un inno alle piazze vissute come luoghi di vicinanza, agli abbracci che fanno male ma liberano, alla capacità dell’estate di lenire le ferite.
Abiti che raccontano battaglie e infanzie
Gli abiti di questa stagione portano con sé i segni delle lotte ma risplendono di quella spensieratezza che appartiene all’infanzia. Ogni capo custodisce una memoria e la rielabora con spirito contemporaneo: crochet che da centrino diventa abito da sposa strutturato, top rosa tinti naturalmente e impreziositi da cristalli Swarovski, vecchie tovaglie che si trasformano in camicie trasparenti o abiti fluidi.
Il crochet come linguaggio
Il crochet, da sempre cifra stilistica di Rambaldi, viene ripensato in chiave sperimentale. Coordinati composti da cardigan, gonne, canotte e abiti nascono da filati recuperati e danno vita a un guardaroba interamente costruito sull’artigianato. In alternativa, maglie tinta unita si animano di punzonature, trafori e piccoli fiori applicati, come un mosaico di manualità e fantasia.
Stratificazioni e nuove silhouette
La collezione esplora la stratificazione come codice visivo: pantaloni, minigonne e longuette si compongono come se fossero tre capi in uno, raccontando un corpo che vive più dimensioni contemporaneamente. L’intimo emerge con naturalezza: boxer maschili che diventano culotte, canotte a costine che si intrecciano a top trasparenti, in un gioco che mescola dolcezza e sensualità.
Out of the Closet: il riuso come fondamento
Con la label Out of the Closet, Rambaldi continua a costruire un archivio vivo. Capi d’archivio vengono utilizzati come base per nuove creazioni, e la modellistica diventa parte integrante dell’abito. Qui, il riuso non è tendenza, ma fondamento creativo e politico. Anche l’abito da sposa viene reinventato: il bianco si accorcia in cocktail dress o si arricchisce di crochet, perdendo rigidità e guadagnando versatilità.
La pelle secondo Rambaldi
Grazie alla collaborazione con Lineapelle, la pelle entra in collezione con un approccio sensuale e artigianale. Viene lavorata a mano nei caban e nei pantaloni Lazy, intrecciata all’uncinetto in canotte e nella nuova Femminella Bag. Alcuni capi uniscono pelle e centrini vintage, creando un contrasto materico che racconta un presente fatto di stratificazioni e dualismi.
Stampe, tessuti e giochi di memoria
Le stampe floreali e le righe anni ’50 vengono ricodificate con un linguaggio digitale: il centrino diventa pattern stampato, il tulle gioca con trasparenze, il raso scivola leggero in camicie impalpabili. Il drill di cotone costruisce shorts da cui emerge il sacco tasca, richiamando una dimensione urbana e quotidiana. Ogni tessuto è pensato come veicolo di memoria che si trasforma.
Calzature e accessori: artigianato condiviso
Le calzature, realizzate in collaborazione con Bata, sono state interamente customizzate e includono l’anteprima esclusiva della sneakerina con lacci all’uncinetto personalizzati Rambaldi. Gli accessori nascono dalla partnership con Rosantica, che firma borse e gioielli artigianali Made in Italy, caratterizzati da una cura estrema per il dettaglio e da un’estetica che dialoga perfettamente con la poetica della collezione.
La SS26 di Marco Rambaldi racconta il presente attraverso un’estetica sospesa tra leggerezza e forza. È il dualismo femminile che emerge: vulnerabilità e resistenza, memoria e rinascita, poesia e ribellione. Una collezione che fa del quotidiano una bandiera e trasforma il ricordo in nuova vita, in una festa di corpi, tessuti e storie che non smettono di intrecciarsi.
credit image by Press Office – photo by Marco Rambaldi