Oppenheimer film recensione – Ci sono dei film per cui il dilemma, “vado o non vado al cinema” non esiste, e Oppenheimer è decisamente uno di questi. L’ultimo film di Christopher Nolan va visto in sala! In uscita questo 23 agosto, Oppenheimer riporta il grande cinema sugli schermi grazie ad una storia travolgente, una tecnica impeccabile ed un cast profondo ed attento.

Oppenheimer film recensione: il trailer ufficiale

Chi non conosce Robert Oppenheimer, il “padre dell’atomica”? Una persona cardine della storia moderna che ha dovuto affrontare dilemmi e complesse scelte etiche per poi dover giustificare non solo le sue scelte ma la sua intera vita. Nel corso di due processi differenti, Nolan ci mostra la vita di Oppenheimer – interpretato dallo stimolante Cillian Murphy – e quella delle figure che lo hanno accompagnato in piccole e grandi decisioni. Come le due figure femminili più importanti: la moglie Katherine “Kitty” Oppenheimer (nata Puening), interpretata da Emily Blunt, istintiva e sincera, e Florence Pugh, che ha dato vita all’introversa e sensuale Jean Tatlock.

Il film ci trasporta in un viaggio emozionante e coinvolgente che ci immerge direttamente nella psiche complessa di Oppenheimer. Quella di Nolan è quasi una sfida agli spettatori a comprendere le scelte di questo personaggio controverso, ponendo l’interrogativo sull’opportunità delle decisioni prese da lui ma anche dal resto dei protagonisti.

Nolan ci pone di fronte ad un’esperienza viscerale, in cui la tensione non ci lascia quasi mai, e lo fa magistralmente soprattutto grazie alla colonna sonora, curata dal talentuoso Ludwig Göransson. Il suono svolge un ruolo essenziale nel film. I bassi ci fanno vibrare generando tante piccole e continue esplosioni che non ci abbandoneranno mai nel corso del film. Göransson ha scelto il violino come base per la colonna sonora, poiché il suo suono precario evoca le emozioni e l’intelligenza complessa di Oppenheimer. La musica si trasforma, come il personaggio stesso, passando da momenti di bellezza a quelli di terrore, creando una tensione emotiva che ci avvolge lungo tutto il percorso della narrazione.

Uno dei tratti distintivi del film è l’uso sapiente del colore e del bianco e nero, ed è anche lo strumento che permette a Nolan di differenziare il registro narrativo. Mentre il mondo di Oppenheimer è presentato a colori, il regista utilizza il bianco e nero per descrivere la figura di Strauss – membro fondatore della Commissione per l’Energia Atomica degli Stati Uniti nel 1947 che ha avuto un ruolo chiave nel modellare la politica nucleare dopo la guerra. Questo contrasto visivo sembra riflettere le personalità e le situazioni diverse dei personaggi, creando un’impressione visiva mozzafiato, supportate dalle interpretazioni magistrali di Cillian Murphy e Robert Downey, Jr. – nei panni di Strauss.

Ma le scelte di Nolan sono state tutte volte alla realizzazione finale di un’atmosfera a tratti primordiale e decisamente coinvolgente, a partire dalla tecnologia. Il film è stato girato in IMAX, una tecnica solitamente riservata a spettacoli dal vivo e panorami mozzafiato. Nolan e il direttore della fotografia, Hoyte van Hoytema, invece hanno sfruttato la potenza di questa tecnologia per catturare l’animo umano e creare inquadrature intime ed emozionanti. Il risultato è un’esperienza cinematografica straordinaria e coinvolgente, che ci fa immergere letteralmente nella storia di Oppenheimer.

Insomma, cosa possiamo aspettarci da “Oppenheimer”? Di certo non è una semplice lezione di storia o un esercizio didattico, ma una profonda riflessione sulle sfide etiche e morali che gli esseri umani devono affrontare. Il film non fornisce risposte facili, ma ci stimola a creare connessioni con il mondo contemporaneo e a riflettere su quanto sia allarmante ciò che sta accadendo nel contesto attuale.

In conclusione, “Oppenheimer” è un’opera cinematografica magistrale e provocatoria, una potente odissea etica che cattura il cuore e la mente dello spettatore. Christopher Nolan dimostra ancora una volta il suo talento nel creare storie complesse e coinvolgenti, in grado di affrontare temi profondi e universali. Il film è un viaggio emozionante e suggestivo, che lascia un segno indelebile nello spettatore e offre un’esperienza cinematografica unica e indimenticabile.

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