Vivienne Westwood presenta la collezione primavera estate 2019 in occasione della London Fashion Week. La stilista racconta così come nasce l’ispirazione che guida le sue creazioni: “Le mie carte da gioco non sono solo una strategia per salvare il mondo, ma sono anche una mappa per le mie creazioni stilistiche. Credo che se avessimo più cultura anziché consumismo non saremmo in questo casino ambientale e avremmo un ethos differente.”

L’ispirazione di questa nuova collezione nasce dal suo essere Taoista e dal suo amore per l’arte cinese. Vivienne Westwood inizia dai cinque elementi taoisti: Fuoco, Terra, Metallo, Acqua e Legno.

Le stampe delle peonie e dei draghi cinesi rappresentano la forza vitale dell’universo. Le sue carte da gioco sono diventate bandiere giganti dipinte a mano su t-shirt e mini kilt.

Resta un must indiscusso la creazione di una nuova stampa camouflage, che simboleggia la battaglia per salvare il mondo e come ben sappiamo i punk amano lottare!

Tanta attenzione per la maglieria, le grafiche e il fai da te e il mood è questo: “Buy Less, Dress Up”.

Vivienne ha iniziato la collezione da un piccolo gilet, il gilet più sexy del mondo da indossare in ogni occasione con tutto. Abbinato ad un abito per un look da giorno con scaldamuscoli e calze spesse.

Non manca la giacca sartoriale indossata con un paio di shorts o con un paio di pantaloni Savile Row. In collezione sono presenti ogni tipo di pantalone, ma attenzione nessuno è un jeggings!

C’è poi una vera e propria ode per la camicia, a cui Vivienne dedica gran parte della sua attenzione creativa. Come spiega la stessa stilista: “la camicia è quell’indumento che indossi sempre. Togli la giacca ma la camicia resta. Anni fa, quando creai la mia Pirate Collection, il cuore dell’intera collezione risiedeva nella camicia, un indumento che non è cambiato in 500 anni di storia. È un indumento cosi romantico. Le persone la indossano per la propria sepoltura e i peccatori la indossano per andare in chiesa a chiedere l’assoluzione dai propri peccati. Quando Re Carlo II chiese a Peter Lely (1618-1680), il pittore di corte, di dipingere i ritratti delle sue amanti, queste indossavano le loro chemise e utilizzarono delle tende in satin come toghe perché voleva che sembrassero delle dee greche.”

La collezione ha una una chiara ispirazione unisex.