Cristina Ferrari primavera estate 2024 – Icona del beachwear da oltre 25 anni, il brand svela la sua ultima collezione primavera estate 2024. La nuova linea di beach couture promette di portare il glamour e l’unicità in ogni momento delle giornate estive e delle serate esclusive.

Cristina Ferrari primavera estate 2024: il video

Un’ode al lusso e all’individualità, con una vasta gamma di bikini, costumi interi, fuori acqua e tute one-piece confortevoli per il giorno e ricoperte di cristalli per la sera.

Capi arricchiti da stampe che evocano il mondo lussureggiante dei diamanti, reinterpretato in modo stilizzato e colorato. Due gamme colori: i toni freddi dei blu, turchesi e acque marine e i toni caldi degli aranci, gialli e variazioni dei rosa. Tagli metallizzati oro e argento, tessuti morbidi ed avvolgenti.

I suoi iconici bikini Crystal Mesh, apprezzati da sempre, brillano nello star system, conquistando il luxury trend delle più famose spiagge italiane ed internazionali.

“Finalmente il mio Crystal Bikini, must-have della collezione, dalla vestibilità perfetta diventa un cult, capo irrinunciabile e oggetto del desiderio di ogni donna” ha commentato Cristina Ferrari.

La sostenibilità è un valore che ha sempre caratterizzato la sua moda. Tutti i capi sono realizzati con tessuti di prima qualità e prodotti interamente in Italia, puntando all’eccellenza artigianale.

“Tutta la mia moda dev’essere durevole nel tempo” prosegue Cristina Ferrari.

La vera abilità della stilista risiede nell’esaltare la bellezza di ogni forma fisica. Punta di diamante della collezione è l’inserimento della linea Curvy, capi pensati per modellare ed esaltare anche le fisicità più morbide, senza rinunciare all’eleganza e allo stile.

“Voglio rendere ogni donna una regina in spiaggia, ecco perché quest’anno ho inserito questa linea, dimostrando il mio impegno nell’abbattere il mito che i costumi estivi siano riservati solo a donne con fisici scolpiti” ha concluso Cristina Ferrari.

« di 14 »

credit image by Press Office – credit photo by Nicolò Ruatta