Fantin novità collezione 2023 – L’azienda presenta gli ampliamenti di gamma delle collezioni di Giulio Iacchetti e Salvatore Indriolo e illumina il suo prodotto più storico e intramontabile a cinquant’anni dalla sua creazione. Dall’arte alla moda, il monocromo ha segnato tutto il Novecento, confermandosi nel filo degli anni come una tra le soluzioni formali più apprezzate, grazie a un minimalismo che è già di per sé stesso sinonimo di equilibrio.

Fantin novità collezione 2023: Frame, Hug e i 50 anni del sistema Uno

La collezione Hug, disegnata da Giulio Iacchetti e presentata con grande interesse alla scorsa Milano Design Week, si arricchisce con i nuovi sgabelli e nuovi tavoli, confermando l’identità aziendale di Fantin, improntata su prodotti funzionali e di assoluta pulizia formale.

In ogni tipo di struttura, le giunzioni rappresentano un elemento cruciale: benché poco visibili o talvolta nascoste, garantiscono stabilità e solidità. Proprio su di esse si è focalizzata la riflessione progettuale di Giulio Iacchetti e che prende ora corpo nella collezione Hug di Fantin.

Il nome della collezione – la parola abbraccio in inglese – deriva proprio dalla modalità con cui Iacchetti ha risolto i punti di giunzione tra le gambe in tubo tondo, leggermente inclinate, e il telaio orizzontale dalla stessa sezione. Un abbraccio letterale, con le gambe che si trovano così innestate nelle curve perimetrali del telaio orizzontale, in un incrocio che assolve pienamente al ruolo strutturale, conferendo al tavolo e ai nuovi sgabelli una forte connotazione estetica.

Secondo Giulio Iacchetti: “l’abbraccio è un valore simbolico, oltre che un gesto concreto che tutti i popoli conoscono. Un abbraccio comunica molto più di mille parole, perché risolve tensioni, avvicina perché ci fa sentire uguali, partecipi della stessa cosa. Anche un tubo può dimostrare e raccontare metaforicamente l’abbraccio, e guarda caso l’abbraccio si trasforma in un significato statico: due persone abbracciate, così come due tubi abbracciati, sanno reggere molto di più le spinte, diventano più resistenti. Non abbiamo progettato un oggetto, bensì un sistema, un nuovo alfabeto con cui poter scrivere tantissime cose, storie che oggi ancora non ci immaginiamo.”

Quest’anno la collezione si amplia con i nuovi sgabelli, con seduta tonda dal diametro di 35 cm e declinati in tre altezze – 42, 65 e 75 cm – e i nuovi tavoli tondi a quattro gambe, tra cui uno le cui dimensioni, ø 80 cm per 110 cm di altezza. Come da tradizione ormai consolidata, tutti gli elementi della collezione Hug sono realizzabili in 35 colori, ottenuti con vernici a polvere atossiche.

La Frame Kitchen si arricchisce quest’anno con il raffinato top in vetro acidato in tinta e la mensola aspirante firmata Falmec. Tutto sempre personalizzabile in 35 esclusive finiture.

La celebre cucina workstation della collezione Frame, programma pluriennale disegnato da Salvatore Indriolo, lanciato nel 2018 e da allora ampliato grazie a molteplici integrazioni tipologiche, cromatiche e di dettaglio, si presenta in questo 2023 in una nuova veste, con un’estetica completamente tono su tono, grazie al nuovo top in vetro acidato e in tinta. Una finitura elegante e raffinata che restituisce una superficie satinata e morbida al tatto, facile da pulire e resistente. Disponibile per entrambi i modelli workstation (due moduli L 128 cm e tre moduli L 188 cm), il nuovo top in vetro consente così di raggiungere quel monocromo che era già insito nell’idea stessa del designer, come conferma Salvatore Indriolo:

“Fin dall’inizio della mia collaborazione con Fantin, dieci anni fa, nel progetto estetico di tutte le collezioni ho applicato a un design minimale il monocromatismo. L’ampia palette Fantin è quindi diventata negli anni sempre più identitaria e decisiva per rendere ogni prodotto trasversale e adatto a ogni contesto. Nel 2018 è stata presentata la Frame Kitchen con il top in acciaio, come eccezione a questa regola, perché funzionale e cromaticamente neutro, quindi ideale a qualsiasi variante cromatica delle basi. Allora era prematuro applicare il monocromatismo, in quanto un secondo materiale con un’estensione così ampia – 35 finiture – sarebbe stato imprudente. Oggi, dopo cinque anni e grazie al grandissimo successo commerciale, c’è stata la volontà di ricongiungere la Frame Kitchen a uno dei cardini estetici di tutte le collezioni Fantin, grazie al dialogo monocromo fra metallo e vetro. Una nuova offerta, che si affianca a quella consolidata con top in acciaio”.

Il mondo della cucina Fantin si arricchisce anche della ​nuova cappa​ Shelf di Falmec, sempre disponibile nelle 35 tonalità del brand, che completa così l’offerta di accessori ed elettrodomestici firmata da prestigiosi brand del settore quali Barazza, AEG ed Electrolux.

Gli arredi della collezione Frame si distinguono per i solidi telai in tubo quadro e sempre in vista, quasi a voler omaggiare il frame in quanto tale e lo stesso metallo che lo compone, che rappresenta l’anima di Fantin.

Creato nel 1973 da Dorino e Ferruccio Fantin, co-fondatori nel 1968 dell’omonima azienda, lo storico sistema di scaffalature Uno di Fantin si illumina per il suo anniversario. Fin dagli inizi, il sistema Uno si è subito rivelato la scelta ideale perché flessibile, solido e minimale.

Originariamente pensato come scaffale industriale per archivi e magazzini, nel corso degli anni è stato utilizzato in una vasta gamma di ambienti, fino ad entrare in casa, in ufficio, nel mondo retail e in prestigiosi spazi espositivi. Complici del successo sono la facile smontabilità e la riadattabilità in differenti configurazioni senza l’utilizzo di viti o bulloni di fissaggio, l’introduzione negli anni di svariati accessori (ante, appendiabiti, portatende, portabicchieri, ripiani inclinati…) e l’ampia palette di 35 finiture goffrate altamente resistenti.

Come ricorda Dorino Fantin: “Sono passati 50 anni da quando è nato lo scaffale Uno, e da allora non ci siamo più fermati. Ho creduto molto in questo progetto fin dall’inizio, e quindi ero certo del successo di questo scaffale, anche se all’epoca non potevo certo immaginare che andasse a finire dove è poi effettivamente andato, entrando nelle case o negli showroom espositivi, complici la sua pulizia formale e l’accurata lavorazione che da sempre ci contraddistingue”.

In occasione del suo 50° anniversario, il sistema Uno si rinnova introducendo la luce integrata sotto i ripiani, grazie a barre led liberamente agganciabili sotto i ripiani tramite calamite, che permettono di valorizzare ogni composizione ed esaltare così gli oggetti e le opere che custodisce. A luce spenta, l’unico elemento che svela l’illuminazione è il filo elettrico, volutamente lasciato libero e in vista, così da dichiarare la flessibilità di un sistema industriale sempre moderno e perfetto per ambienti contemporanei.

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