Otto anni fa, a Milano, sbocciava un’idea innovativa destinata a cambiare il panorama del fast food: nasceva Flower Burger, oggi il primo vegan fast food per punti vendita al mondo.

Con il suo menù plant-based ci delizia dal 2015 con burger colorati, gustosi contorni di verdure e golosi dessert vegani dimostrandoci come mangiare vegano possa essere anche divertente e soprattutto, un’esperienza ricca di sapore. Le melanzane croccanti sono davvero un must have e non c’è da lesinare nemmeno sulle salse artigianali!

Attenzione alla qualità, alla sostenibilità e all’originalità: che sia questa la ricetta per il successo di Flower Burger? Noi abbiamo voluto approfondire questi temi e per saperne di più abbiamo chiesto direttamente a Matteo Toto, giovane imprenditore, CEO e fondatore di Flower Burger.

Flower Burger

photo by Camilla Di Iorgi x GlobeStyles

Avete appena compiuto 8 anni. Come vi siete evoluti dagli inizi ad oggi in termini di sostenibilità e missione?

“Da sempre, ci impegniamo per essere all’avanguardia in termini di sostenibilità. Abbiamo adottato misure concrete, come l’utilizzo di packaging minimo, biodegradabile o riciclabile, e la preferenza per materie prime italiane per ridurre l’impatto ambientale. Nei nuovi locali, abbiamo introdotto la spillatrice per evitare il consumo di bottiglie di plastica e lattine di alluminio, dimostrando il nostro impegno per la riduzione dei rifiuti. Dove non è presente la spillatrice, utilizziamo l’acqua Wami, che impiega lattine o plastica riciclata al 100%. Ogni litro di acqua venduta attraverso Wami consente la donazione di 100 litri, contribuendo all’installazione di pozzi in zone meno fortunate nel mondo. Inoltre, non utilizziamo piastre e friggitrici, sia per una scelta volta alla salute che per evitare la generazione di olii di scarto. Entro metà dell’anno prossimo, prevediamo di adottare esclusivamente detergenti biodegradabili, rafforzando ulteriormente il nostro impegno verso una gestione sostenibile e responsabile.”

Ora avete sedi in tutta Italia ed in Europa. Come vi rapportate alla materia prima? Scegliete produttori locali di qualità o importate?

“In considerazione della nostra presenza in tutta Italia ed Europa, abbiamo implementato una strategia di gestione delle materie prime che combina l’attenzione alla qualità con l’ottimizzazione logistica. Abbiamo scelto di centralizzare la produzione a Milano per garantire la provenienza principalmente italiana dei nostri prodotti, riducendo gli sprechi produttivi e standardizzando la qualità. Questo ci permette di semplificare la catena di approvvigionamento per i nostri punti vendita. Inoltre, preferiamo collaborare con produttori locali di qualità per la maggior parte degli ingredienti. Tuttavia, manteniamo la flessibilità necessaria per importare ingredienti specifici, come la paprika affumicata dalla Spagna, quando ciò contribuisce a garantire autenticità ed eccellenza nei nostri piatti.”

Ci racconti meglio in cosa consiste la Flower Factory?

“La Flower Factory è il cuore pulsante della nostra operazione, dove la creatività culinaria si fonde con l’innovazione sostenibile. Qui, idee fresche prendono forma, e lavoriamo costantemente per ottimizzare processi e ridurre l’impatto ambientale. Questa struttura è la nostra ‘fabbrica di cioccolato’ alla Willy Wonka, un luogo magico dove la magia della trasformazione avviene. Il nostro team super eterogeneo e rappresentante della diversità presente in Flower Burger è composto da 9 persone che oltre a gestire la produzione quotidiana di circa 6.000 panini e 6.000 burger vegetali, si impegna settimanalmente in sessioni di ricerca e sviluppo per migliorare ricette esistenti e scoprire nuovi prodotti. Presto, inizieremo a condividere queste esperienze attraverso un formato dedicato, permettendo a tutti di capire ancor meglio cosa si cela dietro Flower Burger e la nostra dedizione all’originalità e all’eccellenza.”

Flower Burger

photo by Camilla Di Iorgi x GlobeStyles

Oltre a sostenere Wami, avete altri progetti di responsabilità sociale e aiuto al pianeta?

“Certamente, il nostro impegno per la sostenibilità non si limita solo al nostro formato di cucina vegana fast food. Lo scorso anno, abbiamo raggiunto un importante traguardo adottando un milione di metri quadrati di foresta amazzonica, contribuendo così alla sua preservazione fino al 2050. Questa iniziativa rappresenta solo uno dei nostri sforzi per fare la differenza nel nostro impegno per l’ambiente e la responsabilità sociale. Nel corso degli anni, abbiamo attivamente partecipato a varie attività socialmente utili, sponsorizzando e donando a associazioni che supportano categorie di persone rappresentanti minoranze o che necessitano di cure e sostegno. Al momento, stiamo valutando nuove iniziative e partnership per ampliare ulteriormente il nostro impatto positivo sulla comunità e sostenere progetti socialmente utili che rispecchino i nostri valori e obiettivi.”

Come vi rapportate all’approvvigionamento energetico?

“In ottica di sostenibilità energetica, circa la metà dei nostri punti vendita diretti utilizza energia proveniente interamente da fonti rinnovabili. Inoltre, nella Flower Factory abbiamo condotto un’analisi dettagliata del consumo energetico di ciascun macchinario durante le diverse fasce del giorno. Questo ci ha permesso di ottimizzare i nostri processi produttivi, riducendo al minimo il consumo energetico e contribuendo così a una gestione più responsabile delle risorse.”

Come affrontate il problema dello spreco alimentare in cucina?

“In cucina, abbiamo implementato nuove operazioni che hanno portato a un’ulteriore riduzione degli scarti, attestandoci oggi sotto la soglia dello 0,2%. Questo impegno non solo contribuisce alla sostenibilità ambientale, ma affronta direttamente il problema dello spreco alimentare. Ogni passo che compiamo è mirato a garantire che i nostri processi siano efficienti e che i nostri piatti siano preparati in modo responsabile, riducendo al minimo gli sprechi e massimizzando l’utilizzo degli ingredienti. Negli ultimi anni siamo entrati in contatto con realtà specializzate nella gestione e valorizzazione degli scarti ma la nostra efficienza è tale che non produciamo scarti sufficienti da poter valutare attivamente una partnership significativa in questo ambito. Continueremo a cercare modi innovativi per ridurre ulteriormente il nostro impatto ambientale e contribuire a un futuro più sostenibile.”

Che dire Flower Burger è veramente una scelta responsabile, ma fortunatamente anche molto golosa. Non è solo un fast food vegano ma un’esperienza che va oltre, un impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale.

Se sentite le papille gustative fremere, da oggi per tre mesi troverete da Flower Burger anche lo special natalizio: l’Elf Burger. Ci dicono che promette un’esperienza da fiaba con il suo soffice bun verde all’alga spirulina, un cuore deliziosamente composto da seitan e orzo, melanzane impanate, pomodori succosi, salsa senapina e la irresistibile teryaki ginger mayo.

credit image by Press Office – photo by Camilla Di Iorgi x GlobeStyles & Flower Burger