Met Gala 2023 streaming – È iniziato il conto alla rovescia per il Met Gala, l’evento più fashion dell’anno che quest’anno celebra l’indelebile eredità del compianto Karl Lagerfeld. I co-presidenti ufficiali di questa edizione, che sarà senza dubbio una vera festa della moda, sono Michaela Coel, Penélope Cruz, Roger Federer, Dua Lipa e Anna Wintour.

Met Gala 2023 streaming: il video

Il livestream del red carpet ufficiale dell’evento che si terrà lunedì 1 maggio ( in Italia nella notte fra l’1 e il 2 maggio), offre agli spettatori un’opportunità unica: poter seguire uno degli eventi più attesi dell’anno con uno sguardo dall’interno. La diretta sarà condotta dall’attrice e produttrice La La Anthony, affiancata dal giornalista Derek Blasberg e da Chloe Fineman del Saturday Night Live. Il livestream del Met Gala 2023 inizierà alle 00.30 del 2 maggio (mezzanotte e mezza della notte fra l’1 e il 2 maggio).

La mostra primaverile del Costume Institute è “Karl Lagerfeld: A Line of Beauty” e metterà in luce la metodologia di lavoro unica di Lagerfeld, concentrandosi sul vocabolario stilistico del defunto stilista così come è stato espresso attraverso le linee – temi estetici e concettuali che appaiono più volte – nelle sue linee dagli anni ’50 alla sua ultima collezione del 2019.

Più di 150 i capi che saranno in mostra e gli schizzi di Lagerfeld accompagneranno la maggior parte dei pezzi, sottolineando il suo complesso processo creativo e le relazioni di collaborazione con le sue premières d’atelier. Karl Lagerfeld: A Line of Beauty sarà in mostra dal 5 maggio fino al 16 luglio 2023.

Max Hollein ha commentato: “Karl Lagerfeld è stato una delle forze più accattivanti, prolifiche e riconoscibili nella moda e nella cultura, noto tanto per i suoi straordinari abiti e la sua instancabile produzione creativa quanto per il suo essere un personaggio leggendario. Questa mostra immersiva svelerà la sua singolare pratica artistica, invitando il pubblico a sperimentare una parte essenziale dell’immaginazione sconfinata e della passione per l’innovazione di Lagerfeld.”

La mostra

Presentata come un saggio tematico e concettuale sul lavoro di Lagerfeld, piuttosto che come una tradizionale retrospettiva, la mostra si aprirà con diverse gallerie introduttive che esplorano gli inizi della carriera di Lagerfeld, tra cui l’assegnazione dell’International Woolmark Prize nel 1954 e i suoi successivi ruoli come assistente presso Balmain e direttore artistico di Patou, dove ha continuato a perfezionare il suo stile unico di schizzi.

Lo schizzo era sia la principale modalità di espressione creativa di Lagerfeld sia la sua principale modalità di comunicazione. Illustrando il suo significato, un’altra galleria introduttiva sarà dedicata alle premières d’atelier— le sarte considerate le artefici della visione di Lagerfeld, responsabili della traduzione dei suoi disegni bidimensionali in abiti tridimensionali. A far luce su questa collaborazione creativa saranno una serie di interviste davanti alla telecamera, condotte dal regista francese Loïc Prigent, che ha seguito e documentato le collezioni del defunto stilista dal 1997 al 2019, con anteprime di Chanel, Chloé, Fendi e dell’omonima etichetta di Lagerfeld.

Le sezioni successive della mostra sono ancorate al concetto delle due linee che rappresentano gli schizzi di Lagerfeld: la linea serpentina e la linea retta, che rappresentano delle forze opposte ma complementari nel suo lavoro. La linea serpentina indica gli impulsi storici, romantici e decorativi di Lagerfeld, mentre la linea retta indica le sue tendenze moderniste, classiciste e minimaliste.

Queste due linee saranno ulteriormente suddivise in nove “sottolinee” che presenteranno dualità estetiche e concettuali messe in mostra nei suoi progetti per Chanel, Chloé, Fendi e Karl Lagerfeld: femminile e maschile, romantico e militare, rococò e classico, storico e futuristico, ornamentale e strutturale, canonico e controculturale, artigianale e meccanico, floreale e geometrico, figurativo e astratto. Colmare le dualità saranno delle vere e proprie “esplosioni” figurative: capi che rappresentano momenti di convergenza, in cui le estetiche concorrenti di queste dicotomie contrastanti sono unite e riconciliate.

Queste dualità insieme rivelano la complessità dei progetti sfaccettati di Lagerfeld così come l’ampiezza delle sue influenze, che abbracciano arte, film, musica, design, moda, letteratura e filosofia. La mostra si conclude con la sua verve più satirica, che si articolerà in due parti: la prima includerà capi che comunicano l’arguzia tagliente di Lagerfeld espressa attraverso ricami ironici, giocosi e stravaganti; la seconda presenterà ensemble che rispecchiano l’immagine di sé del defunto stilista attraverso varie rappresentazioni della sua “uniforme” in bianco e nero che lo ha sempre reso immediatamente riconoscibile.

La mostra è stata progettata dall’architetto di fama mondiale Tadao Ando, ​​che ha incontrato Lagerfeld per la prima volta nel 1996, quando il defunto designer gli ha commissionato la creazione di uno studio di design a Biarritz, in Francia. Sebbene il progetto non sia mai stato realizzato, ha avuto un impatto duraturo su Ando, ​​che, in collaborazione con il dipartimento di design di The Met, ha prodotto un concetto che esemplifica l’intersezione delle linee dritte e tortuose e funge da manifestazione fisica del dinamismo creativo di Lagerfeld.