Miu Miu primavera estate 2026: l’eleganza dell’impegno quotidiano

La collezione primavera estate 2026 di Miu Miu, ideata da Miuccia Prada, propone una riflessione sul significato del lavoro femminile. Attraverso la rilettura del grembiule e l’uso di materiali industriali e decorativi, la sfilata mette in luce la complessità dell’identità femminile contemporanea. Presentata al Palais d’Iéna di Parigi, la collezione si ispira alla fotografia documentaria e alla realtà quotidiana, valorizzando l’impegno invisibile delle donne. Un cast internazionale ha animato lo show, seguito da un evento esclusivo al ristorante Gigi.

Nel cuore di Parigi, Miu Miu ha presentato la collezione primavera estate 2026, firmata da Miuccia Prada, trasformando lo spazio razionalista del Palais d’Iéna in un palcoscenico dedicato alla riflessione sul lavoro delle donne. Un lavoro spesso silenzioso, trascurato, ma profondamente incisivo.

Non una semplice sfilata, ma una dichiarazione d’intenti. La moda, in questo contesto, diventa linguaggio visivo e strumento di narrazione, portando in passerella un’interpretazione sfaccettata e simbolica dell’identità femminile legata all’atto del lavorare. Cura, forza, dedizione, autonomia: ogni capo è un tassello che racconta, senza retorica, le molteplici forme attraverso cui le donne contribuiscono alla costruzione quotidiana della realtà.

Lavoro, identità, espressione: l’estetica della funzione


Alla base della collezione, una riflessione profonda sul significato del lavoro. Non solo come attività produttiva, ma come manifestazione di cura, come linguaggio dell’affetto, come scelta di libertà e mezzo di affermazione individuale.

Simbolo centrale di questa narrazione è il grembiule. Da sempre associato a contesti domestici, industriali, assistenziali, il grembiule viene reinterpretato da Miuccia Prada come elemento nobile, capace di racchiudere funzioni, ruoli e significati molteplici. Le sue trasformazioni attraverso tessuti, forme e materiali ne amplificano il messaggio: può essere pratico ma anche decorativo, quotidiano ma mai banale.

La scelta dei materiali rafforza questa visione: drill industriale, pelle, canvas grezzo ricamato, popeline di cotone, pizzo e seta cloqué. I tessuti si stratificano e si contrappongono, suggerendo la coesistenza di delicatezza e rigore, fragilità e determinazione. Accessori e calzature, in cuoio strutturato e forme robuste, richiamano l’estetica industriale senza rinunciare all’equilibrio stilistico.

L’influenza del documentario: Lange e Paris

Il riferimento visivo si sposta su un piano più storico e documentaristico, attingendo al lavoro fotografico di Dorothea Lange e Helga Paris. Due donne che, con la loro fotografia, hanno ritratto il mondo del lavoro femminile tra fabbriche, case e spazi pubblici, fornendo uno sguardo reale e non idealizzato sulla quotidianità.

Questo tipo di narrazione visiva si traduce sulla passerella in una sobrietà studiata: i capi sembrano usciti da archivi di memoria collettiva, ma riletti con attenzione contemporanea. Le silhouette non sono provocatorie, bensì funzionali; la decorazione non è fine a sé stessa, ma sottolinea una funzione o una storia.

Femminilità e struttura: il ruolo del dettaglio

Un elemento ricorrente all’interno della collezione è il contrasto tra la severità strutturale e la leggerezza estetica. Le ruches — archetipo visivo della femminilità — assumono un ruolo ambivalente: da un lato addolciscono la linea, dall’altro la rafforzano, ribaltando l’interpretazione più canonica del dettaglio decorativo.

Questa dualità è presente anche nei colori, che alternano tonalità neutre e terrose con accenti pastello e tocchi metallici. Il risultato è una palette coerente, capace di dialogare con gli elementi architettonici dello spazio e con le personalità in passerella.

Dopo lo show: sostenibilità e recupero creativo

Coerente con l’attenzione alla responsabilità ambientale e sociale, Miu Miu ha annunciato che parte degli elementi scenografici utilizzati per la sfilata saranno recuperati grazie alla collaborazione con La Réserve des Arts, associazione non-profit impegnata nello sviluppo di un’economia circolare nel settore culturale e creativo.

Materiali, arredi e allestimenti troveranno una nuova vita in contesti artistici o educativi, sottolineando l’intenzione di ridurre l’impatto ambientale anche all’interno del fashion system.

Un cast internazionale, tra moda e cultura

Oltre alla collezione, a distinguere l’evento è stato anche il cast, ricco di nomi noti del panorama artistico e culturale. Tra i volti in passerella e tra gli ospiti presenti spiccano attori come Anya Chalotra, Richard E. Grant, Emma Watson, Joey King e Billy Barratt, musicisti come Towa Bird e Daniel Blumberg, insieme a creativi e figure del mondo dell’arte come Baz Luhrmann, Lotta Volkova e Cécile B. Evans.

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credit image by Press Office – photo by Miu Miu

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Da oltre 18 anni lavora nel mondo dei media e della comunicazione e si occupa di creare contenuti per il web e i social media. Dalla formazione in Filosofia presso l'Università La Sapienza di Roma, approda nel mondo digital dove ha collaborato con molti network editoriali italiani. Iscritta all'Albo dei Giornalisti nell'elenco Pubblicisti. Nel 2019 ha fondato il magazine digitale GlobeStyles. Dal 2019 è anche responsabile Lifestyle di Quotidiano Motori.

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