Se volete ritrovarvi in un universo che trasuda cultura Pop da tutti i pori, un paio d’ore in compagnia di Ready Player One è la mossa vincente. Il nuovo film di Steven Spielberg, tratto dall’omonimo romanzo di Ernest Cline – già fenomeno mondiale – è una celebrazione di tutto ciò che sono gli anni ’80. In questo futuro immaginario, ma forse non così tanto, in cui la realtà virtuale sostituisce la vita vera, la prima visione vi lascerà attaccati agli schermi impazienti di arrivare alla fine del gioco…la seconda sarà un divertente gioco chiamato “trova la citazione”.

Quando il mondo reale diventa un luogo ostile emerge Oasis, un intero universo virtuale dove la maggior parte dell’umanità può evadere per trascorre le proprie giornate. Nel 2045, gli unici momenti in cui Wade Watts (Tye Sheridan) – il nostro improbabile giovane eroe – si sente veramente vivo è quando si immerge in Oasis, la creazione del brillante ed eccentrico James Halliday (Mark Rylance), che alla sua morte lascia la sua immensa fortuna e il controllo totale di Oasis al vincitore di una competizione in tre round che aveva progettato per trovare un degno erede. Perché chi entra ad Oasis lo fa per tutto ciò che può fare, ma ci resta per tutto quello che può essere.

Oasis, quindi, pone le sue basi su una premessa importante. Siamo in un’epoca in cui la tecnologia sfonda barriere a ritmi serrati. Poco più di 30 anni fa, era inconcepibile accedere a un computer, creare un proprio profilo – vero o falso – e connettersi con le persone di qualsiasi parte del mondo in tempo reale. E se fra 30 anni potessimo accedere con un avatar personale – vero o falso – e interagire con le persone in un intero universo virtuale? Quali sono le possibilità? Quali i pericoli?

Ready Player One è tutto questo e molto altro, è l’importanza del reale sul virtuale, è una storia d’amore e di amicizia, è una guerra emozionante per salvare Oasis. Tutti possono trovare qualcosa con il quale connettersi in questo mondo, non bisogna essere necessariamente un amante dei videogiochi per relazionarsi agli aspetti umani e al cammino che Wade Watts deve percorrere per diventare l’eroe della storia.