Suspiria Luca Guadagnino film – Un vortice di oscurità avvolge una compagnia di danza rinomata in tutto il mondo, un vortice che travolgerà la direttrice artistica della compagnia (Tilda Swinton), una giovane ballerina ambiziosa (Dakota Johnson) e uno psicoterapeuta. Qualcuno di loro soccomberà all’incubo. Gli altri finalmente si sveglieranno.

Uscirà il 1 Gennaio 2019 nelle sale italiane, Suspiria, il film di Luca Guadagnino, presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia con un cast stellare composto da Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Lutz Ebersdorf, Jessica Harper e Chloë Grace Moretz, si avvale poi della musica composta dal cantante dei Radiohead Thom Yorke.

La giovane ballerina americana Susie Bannion negli anni 70 arriva a Berlino per un’audizione presso la Compagnia di Danza Helena Markos, rinomata a livello mondiale e, con il suo talento puro, sorprende la famosa coreografa della compagnia, Madame Blanc.

Susie riesce ad ottenere immediatamente il ruolo da prima ballerina, scavalcando Olga, prima ballerina fino ad allora. Olga ha un crollo di nervi e accusa le direttrici della compagnia di essere delle streghe. In vista dell’esibizione e con l’intensificarsi delle prove, Susie e Madame Blanc entrano sempre più in confidenza. Sembra che l’obiettivo di Susie all’interno della compagnia vada oltre la passione per la danza.

Nel frattempo, appare la figura di uno psicoterapeuta che cerca di svelare i segreti più oscuri della compagnia e per fare questo si avvale dell’aiuto di un’altra ballerina, che esplorerà i meandri delle camere sotterranee della compagnia, dove l’attendono atroci scoperte.

Luca Guadagnino dirige una versione inquietante e originale del classico dell’horror del 1977 Suspiria.

SUSPIRIA LUCA GUADAGNINO FILM: LA REGIA


All’età di dieci anni, per la prima volta Luca Guadagnino “fu colpito” dalla locandina di Suspiria in un cinema dell’Italia del nord, dove era stato mandato per un campo estivo. Ogni giorno, i ragazzi attraversavano il desertico paesino di Cesenatico e fu proprio lì che vide la cruda locandina del classico dell’horror di Dario Argento del 1977, affissa davanti ad un cinema chiuso. Gli lasciò una sensazione indelebile.

“Non sapevo di cosa parlasse il film – ricorda – Non sapevo che il titolo fosse latino. Ma l’immagine era talmente forte che iniziò a crescere dentro di me sempre di più. Noi attraversavamo quel paese ogni giorno ma l’unico vero momento che contava per me era quello in cui passavamo vicino al cinema così da ammirare nuovamente quella locandina. È così che ho scoperto Dario Argento e Suspiria, e ho iniziato a comporre dentro di me una delle mie identità primarie, come regista e come uomo.”

Per molto tempo a seguire, Luca Guadagnino scoprì poco altro su Suspiria, a parte quell’immagine sconvolgente e il nome del regista. Ma a tredici anni, si imbatté nella messa in onda di Suspiria su un canale televisivo, proprio mentre la sua famiglia era a tavola per cenare.

“Dissi ‘Io non mangio,’ e andai a chiudermi in una stanza per guardarlo da solo,” racconta il regista. Il film era tutto ciò che aveva immaginato e molto di più. “Ero terrorizzato ed euforico per il suo coraggio folle, la sua audacia formale, la musica, il potere evocativo del concetto di streghe. Il film ebbe un impatto così forte su di me che iniziai a pensare ‘Lo voglio rivedere. Voglio leggere più cose.’ Andai perfino in biblioteca alla ricerca di articoli dell’epoca in cui era uscito.”

Non passò molto tempo prima che Luca Guadagnino iniziasse a fantasticare di realizzare un remake del film. “Avevo dei quaderni in cui scrivevo, ‘Suspiria di Luca Guadagnino.’ Influenzato dal film di Dario Argento, iniziai a pensare a un Suspiria che potesse essere mio.”

Adesso, Luca Guadagnino ha finalmente realizzato il suo più antico sogno cinematografico, un omaggio profondamente personale al film che lo ha incantato e ispirato in tenera età. Tilda Swinton, una delle protagoniste del film di Luca Guadagnino, definisce il nuovo Suspiria una “cover” piuttosto che un remake.

Per scrivere la sceneggiatura, Luca Guadagnino ha scelto di collaborare con lo scrittore americano David Kajganich, che ha anche scritto il film drammatico del regista A Bigger Splash del 2015. David Kajganich ricorda lo sconvolgimento provocato dalla prima visione del Suspiria di Dario Argento. “Sembra di essere trascinati da un folle dentro una lampada fatta di lava ed essere pugnalati a morte – dice – È sconvolgente. Ricordo di essere stato colpito dall’assenza di logica nella storia del film, in realtà il suo essere opposto alla logica, non ha comunque sminuito l’esperienza della visione per moltissimi spettatori. Colpisce la gente come una sorta di delirio. Ho degli amici per i quali il Suspiria di Dario Argento supera tutti gli altri film horror. E considerando la complessità e la profondità del genere, credo che sia un risultato enorme.”

Già dai loro primi scambi di idee, scrittore e regista stabilirono che il nuovo film dovesse essere ambientato nel 1977, l’anno in cui uscì il film di Dario Argento. La sceneggiatura parte con la stessa premessa dell’originale: una giovane ballerina americana di nome Susie viene attratta da una compagnia di danza che ospita in segreto un covo di streghe.

Ma mentre l’originale ha luogo nella piccola cittadina della Germania sudoccidentale di Friburgo, la versione di Luca Guadagnino è ambientata in una Berlino divisa dalla guerra fredda, in un’epoca in cui gli attacchi terroristici del gruppo di estrema sinistra Baader-Meinhof avevano raggiunto il culmine. Quindi, la consapevolezza che nasce nella giovane ballerina sulla vera natura della Compagnia Markos rispecchia la crescente consapevolezza dell’oscura epoca in cui si sta per entrare.

Luca Guadagnino definisce questa storia come ‘una favola ambientata in un luogo e in un’epoca molto specifici, in cui il passato era così oscuro e cupo da poter essere paragonato allo scavare nelle viscere della propria oscurità’. Il regista aggiunge inoltre che il film rievoca il femminismo che rinnovò l’Europa degli anni 70 “nel modo in cui viene descritta la figura archetipica della strega”.

SUSPIRIA LUCA GUADAGNINO FILM: LE PROTAGONISTE FEMMINILI


Per il ruolo della protagonista Susie, la giovane principiante che entra nella Compagnia di Danza Helena Markos, Luca Guadagnino ha scelto Dakota Johnson. Quando finalmente vide l’horror di Dario Argento, Dakota Johnson capì immediatamente il potere che esercitava su Luca Guadagnino e su molti altri cineasti. “È un capolavoro così coinvolgente a livello visivo – dice l’attrice – Capisco come abbia potuto influenzare il genere horror per decenni. È evidente che appartiene a un’altra epoca ma non lo definirei un film datato. Riesce ancora a rapirti.”

L’attrice ha trascorso l’intero anno prima dell’inizio della produzione, a sviluppare il suo personaggio, a elaborarne il passato, il futuro e il rapporto con la danza. Quando incontriamo Susie per la prima volta, ha appena lasciato tutto ciò che le è caro in America ed è arrivata a Berlino come se fosse stata chiamata da qualcosa di profondo dentro di lei.

Sebbene Susie provenga da un ambiente semplice, dimostra di essere una che impara in fretta e la sua ascesa all’interno della compagnia sorprende sia lei che tutti quelli che la circondano. “È come un agnellino incantato dal mondo e sebbene ogni cosa la sorprenda, in realtà non è timida – dice Dakota JohnsonLei lo vuole. Vuole berselo tutto d’un fiato. È un comportamento aggressivo e inquietante per una donna nella Berlino di quegli anni e ad un certo punto ti ritrovi a temere per la sua ingenuità.”

Tilda Swinton, con cui Guadagnino ha collaborato in molti film precedenti, racconta che il regista iniziò a parlarle dell’idea di questo film più di 25 anni fa. “Discutiamo e facciamo progetti su Suspiria da sempre. Tutti questi anni hanno enormemente facilitato il progetto. Ho già fatto l’esperienza di una lunga gestazione in passato con altri registi e la adoro. Significa che il lavoro si evolve con tale gradualità e con tale dovizia di dettagli che poi girare risulta davvero facile.”

Il suo personaggio, Madame Blanc, è una famosa coreografa ed è a capo della Compagnia di Danza Helena Markos. “La Blanc è l’artista, è una ballerina e una coreografa geniale, un’insegnante carismatica e potente che ispira vero amore e devozione nelle sue ballerine – afferma Tilda Swinton – Ma il suo è un conflitto profondo: ha fatto un patto con le forze soprannaturali per preservare la sua compagnia e adesso deve vivere accettandone le conseguenze. “La sua caratteristica è l’ambivalenza e una sorta di solitudine crepuscolare – aggiunge Tilda Swinton – Si sente profondamente compromessa dalla stregoneria a cui ricorre. Il contesto turbolento di Berlino al quale è sopravvissuta e in cui vive attualmente è ancora alienante. La bellezza e la gioia sono fuori dai giochi.”

Poco dopo il suo arrivo nella Compagnia di Danza Helena Markos, Susie diventa amica di Sara, una collega ballerina, interpretata dall’attrice emergente Mia Goth, che era intrigata dall’ambivalenza del suo personaggio; da accanita sostenitrice della compagnia a convinta inquisitrice, le cui ricerche potrebbero distruggere ogni cosa.

Un’altra giovane attrice scelta per un ruolo fondamentale è Chloë Grace Moretz, che dà il via al film con una scena da brividi. L’attrice interpreta Patricia, una ballerina scappata via dalla Compagnia Markos dopo essersi avvicinata troppo ai segreti più profondi della congrega. In una sessione con il suo psicoterapeuta, emerge la sua paura intensa che sfiora la paranoia e il fatto che Patricia scompaia fa sì che le altre componenti della compagnia si chiedano che cosa l’abbia spinta a farlo – e cosa ne sia stato di lei.

SUSPIRIA LUCA GUADAGNINO FILM: LA FOTOGRAFIA E I COSTUMI DI SCENA


Per girare il film, Luca Guadagnino ha voluto accanto a sé il direttore della fotografia Sayombhu Mukdeeprom. “Molti si aspettano che il film abbia i colori vivaci dell’originale – dice Sayombhu Mukdeeprom – Ma leggendo la prima stesura ho iniziato a vedere il film a modo mio e non ho percepito un solo elemento di colori forti.”

Il regista è stato ispirato in particolare dal lavoro di Fassbinder, il prolifico regista tedesco. “Con Sayombhu Mukdeeprom ho parlato molto del lavoro di Michael Ballhaus e di Xaver Schwarzenberger per Fassbinder e dei dipinti di Balthus – dice Luca Guadagnino – Volevamo racchiudere qualcosa che fosse del tempo e del luogo piuttosto che simulare uno stato d’animo o trovarne uno a caso. La tavolozza di colori include una varietà di grigi, marroni, ruggine, celeste e verde chiaro. Volevamo che riflettesse il periodo e il cinema tedesco di quel periodo.”

Per la scenografia la scelta è caduta su Inbal Weinberg e ciò ha significato stare alla larga dall’estetica livida del capolavoro di Dario Argento. “Con Luca Guadagnino abbiamo deciso che il nostro film dovesse avere una qualità realistica e abbiamo voluto contrapporre quel realismo con gli elementi sovrannaturali che lentamente emergono nel film. Sentivamo che più autentico fosse stato l’ambiente, più inquietudine avrebbe provocato nello spettatore nel momento in cui le cose sarebbero iniziate ad andare male.”

Per le sue ricerche sul progetto, Inbal Weinberg è andato a Berlino, dove ha visitato musei e resti del muro di Berlino, e ha divorato libri e film del periodo. Sebbene molte scene esterne di Suspiria siano state girate in Germania, la maggior parte delle scene interne, inclusi gli interni della sede della Compagnia di danza, sono state girate in un grande albergo abbandonato sulle montagne dell’Italia settentrionale.

Per la costumista Giulia Piersanti, storica collaboratrice di Luca Guadagnino, Suspiria ha rappresentato un assoluto cambiamento rispetto alle camicie abbottonate a metà e i pantaloncini corti di Chiamami col tuo nome. Il suo è stato un grande lavoro per creare degli abiti che aderissero perfettamente alla personalità di ogni personaggio. “Definire il vissuto di un personaggio, approfondendolo da un punto di vista sociale e culturale, immergerlo nell’epoca in cui vive, è sempre la mia priorità nel disegnare i costumi – dice Giulia Piersanti – È la prima cosa che discuto con Luca Guadagnino. E laddove posso sentirmi libera di immaginare e dare spazio alla mia creatività, inizio a farli vivere attribuendo loro caratteristiche e interessi per determinare le scelte di stile.”

Rispettando pienamente i canoni dell’epoca, Giulia Piersanti è riuscita a catturare in modo sottile il clima estremo del film. “I colori sono molto importanti per me – dice la costumista – Uso spesso i miei colori preferiti: marrone fango, beige e verde militare, che in questo caso sono fedeli agli approfondimenti che ho fatto, andando alla ricerca di foto di quei luoghi e di quell’epoca. Volevo inoltre che il colore rosso spiccasse tra gli altri per dare la sensazione di cosa sarebbe accaduto dopo.”

Per la performance principale della Compagnia, “Volk”, Giulia Piersanti ha creato dei costumi di corda simili ad imbragature che richiamano un’influenza BDSM. Giulia Piersanti spiega che l’idea le è venuta osservando la foto di un’opera dell’artista Christo che ritrae una donna avvolta in grosse corde. “Quando ho proposto l’idea a Luca e al nostro coreografo, Damien Jalet, Damien mi ha detto che aveva già lavorato con le corde, quindi abbiamo trovato un terreno comune – dice Giulia Piersanti – Abbiamo annodato a mano nel nostro laboratorio ogni costume con la corda rossa da bondage, con un riferimento particolare alle tecniche di bondage e al lavoro del fotografo Nobuyoshi Araki.”

Alcune particolari spunti sartoriali, appaiono quando il film scava più a fondo nei meandri della congrega. “Quando il film vira verso il lato più oscuro di questo mondo, c’è un uso dei costumi davvero sconvolgente, come fanno le streghe che indossano abiti fatti di capelli – dice Luca Guadagnino – Questa è stata una delle incredibili idee di Giulia che ci ha portato in un mondo con un immaginario davvero forte e inquietante.”

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