Bombay Sapphire Canvas Bar Roma – Veloce e sempre connessa, ma anche estremamente articolata e in continua evoluzione, tanto da rendere impossibile una sola interpretazione. È la società contemporanea che, come ipotizzata da importanti pensatori va compresa e vissuta nella sua totalità, multisfaccettata e priva di confini.

Una lettura che vede nell’arte e nella creatività, importanti chiavi: quella di moltiplicare i punti di vista, mescolarli, suggerirli al pubblico nella loro irripetibilità e coerenza. È questo il messaggio di fondo di cui Bombay Sapphire si è fatto portatore ieri, mercoledì 9 ottobre, in occasione dell’arrivo a Roma del suo Canvas Bar, una sorta di tempio in cui l’arte della mixology si fonde alle diverse espressioni artistiche, nel senso della sperimentazione e della creatività.

Valori questi, portati avanti con la campagna internazionale Stir Creativity per far sì che tutti liberino il proprio potenziale creativo, con il quale Bombay Sapphire veste i panni di mecenate di un movimento artistico che travalica i confini e mescola linguaggi, origini e messaggi.

Per fare questo, Bombay Sapphire ha scelto il duo Carnovsky, i creativi di fama internazionale che a Palazzo Velli hanno realizzato l’installazione site-specific “Stir perspectives” con l’obiettivo di mettere in scena questa molteplice prospettiva sulla realtà.

L’opera, aperta al pubblico fino ad oggi, è un affascinante gioco di luci ottenuto attraverso la tecnica RGB (Red, Green, Blue), un’intersecazione di tre paesaggi diversi che richiamano l’immaginario Bombay: le suggestioni indiane, i botanical, il colore blu.

Bombay crede infatti nella creatività ed è esso stesso come una tela bianca su cui interpretare un’opera d’arte. Il suo gin contiene dieci differenti botanical selezionati a mano, provenienti da luoghi esotici di tutto il mondo, delicatamente infusi a vapore per catturare i loro vibranti aromi.

“I colori si mescolano, le linee e le forme si intrecciano in un esito sfumato e onirico” affermano i Carnovsky. “In ogni immagine convivono tre livelli, tre mondi che corrispondono ad un diverso stato psicologico o emotivo che passa dal manifesto al segreto, dal chiaro allo scuro, dalla veglia al sogno, in una sorta di esplorazione della profondità della superficie”.

L’opera è al centro di un imponente e coinvolgente spettacolo da fruire stimolando i diversi sensi, dalla vista al tatto, dall’udito all’olfatto fino, ovviamente, al senso del gusto, con l’esclusivo cocktail Stir The Fizz creato per l’occasione dal brand ambassador Bombay, Marco Gheza.

L’ispirazione di Stir The Fizz arriva da lontano e risale alla fine del 1400, epoca storica caratterizzata dal mecenatismo da parte di abbienti signori che tutelavano l’arte dando la possibilità agli artisti di potersi esprimere inseguendo il loro talento.

Proprio come una tela, questo drink rappresenta una creazione unica di Marco Gheza. Un canvas che assume colori e gusti diversi a seconda delle suggestioni degli ospiti che, in veste di mecenati, possono chiedere al barman di creare qualcosa di unico e personalizzato, proprio come se fosse un artista rinascimentale.

Oltre all’exhibition di Carnovsky, Palazzo Velli diventa palcoscenico di performances artistiche e workshops in cui lo spettatore è coinvolto attivamente, da un’artista del marbling, ad un maestro della calligrafia, fino al corner instagrammabile delle designer Design by Gemini.