La mostra “Je Est Un Autre” di Ernest Pignon-Ernest, presentata da Espace Louis Vuitton alla Biennale d’Arte di Venezia 2024, esplora i temi di alterità e identità attraverso una serie di ritratti. L’artista incorpora figure storiche e culturali in installazioni che dialogano con l’ambiente, dimostrando il potere dell’arte di trasformare spazi e percezioni.

La 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia quest’anno brilla particolarmente grazie all’invito esteso dalla Fondation Louis Vuitton all’artista francese Ernest Pignon-Ernest. “Je Est Un Autre” è una mostra concepita specificatamente per l’Espace Louis Vuitton Venezia, inserita nel programma “Beyond the Walls” che si estende attraverso i diversi Espace Louis Vuitton a Tokyo, Monaco, Venezia, Pechino, Seoul e Osaka.

Sin dai suoi esordi negli anni Sessanta, il tema dell’alterità ha giocato un ruolo cruciale nell’opera di Pignon-Ernest. La mostra attuale arricchisce ulteriormente questo tema con l’introduzione di due nuovi volti nella sua galleria di personaggi: le grandi poetesse Anna Akhmatova e Forough Farrokhzad. Insieme a figure storiche del calibro di Pier Paolo Pasolini, Arthur Rimbaud, Antonin Artaud e Jean Genet, questi nuovi ingressi costituiscono il cuore della mostra.

Ernest Pignon-Ernest ha anticipato di decenni il fenomeno ora conosciuto come “street art”, inaugurando fin dagli anni Sessanta un cammino ricco di innovazioni tecniche e di un profondo impegno etico e estetico. Le sue opere non solo manifestano una maestria tecnica ineccepibile ma esprimono anche un’onestà esistenziale e un modo unico di “abitare poeticamente il mondo”.

Durante la sua prolifica carriera, ha realizzato vere e proprie icone culturali, come la rappresentazione dei fucilati La Commune e il suo Rimbaud vagabondo, sono state riprodotte in centinaia di migliaia di copie e sono diventate icone contemporanee. In particolare, la sua rappresentazione di Rimbaud è diventata talmente iconica da sostituire spesso le fotografie tradizionali del poeta su copertine e pubblicazioni.

L’approccio di Pignon-Ernest non è mai stato privo di rischi: ogni nuova opera è un’avventura che sfida le convenzioni e cerca di catturare l’essenza dei suoi soggetti in modi sempre nuovi e provocatori. Le sue creazioni a grandezza naturale vengono realizzate in locazioni specifiche, infondendo nei luoghi quotidiani una vibrante presenza umana che dialoga con l’ambiente circostante e ne esplora le risonanze storiche, mitiche o politiche.

Oggi, l’artista lavora ancora nel suo studio a La Ruche, un celebre hub per artisti internazionali a Parigi, dove continua a influenzare e ispirare nuove generazioni. Artisti del calibro di Francis Bacon e JR hanno espresso ammirazione per il suo lavoro, segnando l’impatto duraturo di Pignon-Ernest nel campo dell’arte contemporanea.

La mostra è curata da Suzanne Pagé e Hans Ulrich Obrist, con contributi di Dominique Gonzalez-Foerster. È accompagnata da una pubblicazione che include riproduzioni delle opere, commenti dell’artista e una conversazione approfondita con i curatori, offrendo così un ricco contesto critico e una più ampia comprensione del suo impatto artistico.

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credit image by Press Office – photo by Louis Vuitton – Courtesy Galerie Lelong & Co. © Ernest Pignon-Ernest / Adagp, Paris 2024