Hotel Indigo Venezia – Sant’Elena, convento degli anni ’30 riconvertito a struttura alberghiera, ha recentemente subìto un rinnovamento, e si posiziona strategicamente nella zona più orientale e tranquilla di Venezia: l’isola di Sant’Elena.

Il quartiere Sant’Elena è famoso in tutto il mondo per la Biennale che, fino al 24 novembre 2019, ospiterà la 58°esposizione internazionale d’arte, ma anche per i suoi vasti giardini, considerati il “polmone verde della laguna”, situati nelle immediate vicinanze dell’hotel.

L’ispirazione per il progetto di interior, sviluppato dallo studio londinese THDP – The Hickson Design Partnership, prende spunto dalla storia del luogo, dal forte legame tra la città di Venezia, considerata la porta dell’Ovest verso l’Oriente, e la cultura bizantina.

Da questi elementi l’Architetto Manuela Mannino, attraverso una ricerca minuziosa, ha voluto raccontare la sua visione stilistica, attraverso arredi e prodotti di artigianato locale. Una struttura che si distingue per le forme volutamente retrò, per la ricercatezza dei materiali e delle forniture in grado di rappresentare al meglio la tradizione veneziana.

“Durante i primi sopralluoghi – afferma Manuela Mannino di THDP – abbiamo immediatamente sentito l’esigenza di ricreare la forma planimetrica del convento originale. Abbiamo così deciso di abbattere i muri che dividevano la hall dal ristorante ed è stata creata una grande apertura dietro l’abside, verso il giardino. In questo modo siamo riusciti a fondere l’ambiente interno con quello esterno, migliorando la percezione dello spazio che l’ospite coglie anche attraverso le lanterne e i vasi appesi alle mensole che fanno da cornice al perimetro dell’intero ambiente.”

L’ingresso dell’hotel è infatti accogliente e dinamico, animato da lanterne a sospensione in stile art déco di Contardi, che abbelliscono e valorizzano l’ambiente, ricreando l’atmosfera di una passeggiata notturna tra le calli di Venezia.

Dalla hall si accede al Ristorante Savor dove, sopra estrosi e confortevoli divani, troviamo le stampe di Alberto Valese, artigiano veneziano famoso per essere stato il primo ad importare in città la tecnica Ebru da Istanbul, ossia l’effetto marmorizzato che prende vita sulla carta attraverso una lavorazione particolare del colore.

La scelta per l’illuminazione del ristorante e degli spazi comuni è ricaduta sui lampadari di Siru: eleganti e in vetro soffiato, prendono forma all’interno di strutture metalliche minimali.

Design originale e capacità di adattare forme e materiali sono gli elementi che contraddistinguono le sedie e gli sgabelli di Tekhne, che vanno a completare l’arredo della sala, della lobby e delle camere. Elementi di spicco e di originalità sono dettati dai piatti e dai cuscini di Les Ottomans. Presenti nella hall e nella sala, richiamano le decorazioni e la palette dei colori bizantini.