Lanvin primavera estate 2021, il direttore creativo di Lanvin Bruno Sialelli intraprende un viaggio attraverso lo
spazio ed il tempo. La collezione debutta fisicamente a Shanghai, nel giardino cittadino Yu (risalente al XVI secolo),
allestito per l’occasione e noto come “Giardino della felicità”.

La location è simbolica: il rurale si fonde con l’urbano, in una metropoli nota per la sua modernità. Lo scambio tra vecchio e nuovo, tra heritage e contemporaneo, ispira l’approccio della collezione, un riesame dell’eredità della Maison, dei suoi archivi fisici e del significato ideologico di Lanvin.

Nato nel 1889, lo stile di Jeanne Lanvin è diventato sinonimo degli anni tra le due guerre. L’ottimismo di quell’epoca – emergente dalla Grande Guerra e caratterizzato dal grafico dinamico e lungimirante del movimento Art Déco, trova una controparte nell’attuale situazione mondiale, nel nostro confronto con una crisi globale. Fornisce un modello per evolversi, sperimentare, sognare.

Lanvin ha da sempre riflettuto la storia, rispettando il presente, usando il passato per inventare un futuro. Per la primavera estate 2021, Bruno Sialelli riscopre gli stili emblematici della maison che vengono personificati diventando eroi ed eroine in una nuova rappresentazione di Lanvin per il domani.

La nota “robe de style” di Jeanne Lanvin, un abito mozzafiato e romantico, con un cerchio – a sua volta originariamente ispirato alle sagome del XVIII secolo – è una silhouette fondamentale in questa collezione. Ancorando la Maison al suo patrimonio, la “robe de style” viene ricontestualizzata in una serie di look dal tocco sartoriale e nei morbidi cappotti. In una rinnovata connessione tra Lanvin e la celebrazione della giovinezza, vengono creati modelli dove anche il logo della Maison – la Femme et l’Enfant – e le illustrazioni di Georges Lepape giocano un ruolo primario.

Le silhouette giovanili contrastano con morbide ballerine – dove piccoli dettagli, tratti dalla forma dell’iconico flacone di
profumo Arpège, aggiungono un tocco di eleganza adornandone i tacchi. Anche i look uomo si contraddistinguono per la morbidezza e la fluidità delle silhouettes.

Si giocano giochi di traslazione: fiocchi tridimensionali diventano collari in tessuto o ricami grafici bidimensionali che possono effettivamente essere tessuti o stampati; diversi elementi traggono ispirazione dagli interni e vengono riportati nell’abbigliamento, ispirandosi alla vita ed al vivere di Jeanne Lanvin.

Altro elemento distintivo della collezione è la collaborazione con l’artista Jean Dunand i cui caratteristici paraventi laccati, vengono tradotti in stampe, jacquard e ricami, spesso combinati tra loro. innanzitutto il fogliame lussureggiante del suo paravento “Forêt” del 1930 e le figure cadenti del paravento “Fortissimo” (1924-26) che come Arpège fa riferimento alla terminologia musicale legata alla dinamica.

Attingendo al lavoro di Armand Albert Rateau, produttore di mobili ed interior designer francese, una sequenza di abiti è invece creata da pellami, che rimandano ad una sedia specificatamente da lui creata per Jeanne Lanvin. L’influenza della cultura cinese sull’arte e la moda degli anni ’20 è stata fondamentale. L’estetica bidimensionale e stilizzata dell’arte cinese ha influenzato lo stile lineare dell’Art Déco, le silhouette aerodinamiche, l’attenzione alla decorazione.

In un costante scambio culturale, Cina e Francia vengono messe in connessione, fondendo le due in una celebrazione simultanea di entrambe le culture e la loro comune cura del lusso, dell’unicità. Sagome e tessuti sono sensuali, drappeggiati lungo il corpo sia per l’uomo che per la donna.

Gli uomini indossano abiti di charmeuse dalla costruzione morbida, rilassati come un pigiama; i vestiti delle donne cadono delicatamente lungo il corpo, a volte appesantiti da una cotta di maglia, altro riferimento all’innovazione senza limiti presente nell’archivio di Jeanne Lanvin. I disegni fanno riferimento al pesce rosso Wen (simbolo di prosperità e buona fortuna), ricamato o tessuto in velluto di seta fils-coupe. L’oro è un colore chiave: dal biondo più pallido, al rosato, ai metallizzati ocra e dorati del lamé e della pelle.

Le borse Minaudière sono realizzate come acquari, laccate con piccoli pesci di bronzo, decorate con bijoux, nappe
e catene d’oro. Oggi la moda deve essere preziosa oltre che pragmatica: qualcosa di cui fare tesoro. Questa collezione è una traduzione di Lanvin per un nuovo luogo e un nuovo tempo, ma il codice estetico rimane contraddistinto dai valori
di sempre: eleganza, ottimismo, gioia di vivere.