Maestro Bradley Cooper Venezia 2023 – E’ stato presentato, in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Maestro, un’imponente e impavida storia d’amore che ripercorre la relazione durata una vita tra Leonard Bernstein e Felicia Montealegre Cohn Bernstein. Maestro non è solo una dichiarazione d’amore alla vita e all’arte, ma essenzialmente una rappresentazione emotivamente epica di famiglia e amore.

Maestro Bradley Cooper Venezia 2023: il trailer ufficiale

Come racconta Bradley Cooper: “Quando ero piccolo in casa ascoltavamo spesso l’opera e la musica classica. Ho passato molte ore a condurre un’orchestra immaginaria con le capacità limitate di un bambino di otto anni. In particolare, ascoltavamo spesso un disco di Leonard Bernstein. Perciò la fiaccola che mi avrebbe mostrato la via per realizzare Maestro era già accesa molti anni prima che mi capitasse il progetto tra le mani.

Dopo aver completato un anno di ricerche su Lenny e sulla famiglia, e aver digerito tutte le informazioni, ho capito che l’aspetto più interessante e toccante per me era il matrimonio tra Lenny e Felicia. Era un amore non convenzionale e sincero, che trovavo estremamente intrigante. Ed era questa la storia che ho voluto raccontare. Sarò per sempre riconoscente a Jamie, Nina e Alex per avermi aperto le porte della loro famiglia e dei loro cuori. È stata una delle più grandi gioie della mia carriera.”

Maestro Bradley Cooper Venezia 2023

Diverse note che includono un accordo o che si rincorrono per formare una melodia. Singole voci che si uniscono in un coro. Gli strumenti di un’orchestra sinfonica che si esprimono in modo concertato. Prima ancora di qualsiasi registrazione o spettacolo, la musica è collaborazione. Ed è proprio questo spirito di comunione che pervade ogni inquadratura di Maestro, il film che vede Bradley Cooper alla regia dopo l’acclamato A Star is Born del 2018, candidato a otto Oscar.

Il film è un tributo agli estasianti alti e angoscianti bassi che accompagnano una vita alla ricerca di amore, famiglia e arte. È interpretato dalla due volte candidata agli Oscar Carey Mulligan, nei panni dell’acclamata attrice, artista e attivista Felicia Montealegre Cohn Bernstein, e dal nove volte candidato agli Oscar Cooper, nel ruolo del leggendario musicista, direttore d’orchestra, compositore, insegnante e autore Leonard Bernstein.

A partire dal duetto tra Cooper e Josh Singer, co-responsabili della sceneggiatura, per arrivare all’ensemble di acclamati produttori e al coro di artigiani che ha creato un’armonia visiva, Maestro è un entusiasmante sinfonia di gruppo allineata alla visione di Cooper, conduttore sia davanti sia dietro la cinepresa.

Maestro Bradley Cooper Venezia 2023: lo speciale costumi di scena

Maestro Bradley Cooper Venezia 2023

Avendo già lavorato con Cooper a Il lato positivo e a Licorice Pizza, Mark Bridges ha portato un’aria di familiarità sul set di Maestro fin dai primi test con la cinepresa nell’estate del 2020. Quell’intesa, unita a un intenso periodo di ricerca, ha permesso al costumista due volte premio Oscar di ricreare la particolare evoluzione del look di Leonard e Felicia Bernstein nel corso del film.

“Quando vuoi far vedere il passaggio di più anni attraverso il vestiario”, spiega Bridges “devi mostrare molto chiaramente i segni distintivi di quei particolari periodi. Ad esempio, quali scelte specifiche posso rappresentare il pubblico alla prima della Messa nel 1971? Quali indumenti suggeriscono il look specifico di quell’anno, di quell’evento e lo status del pubblico presente, pur rimanendo visivamente interessanti, fotogenici ed eleganti? Per ricreare questi momenti cruciali era necessario saper cogliere lo stile distintivo del compositore e dell’epoca rappresentata. Ma riuscire a capire cosa Bernstein avesse davvero indossato nello specifico era spesso complicato dalla mancanza di prove fotografiche. Prendi per esempio quello che indossa nel film alla prima della Messa: una giacca da sera di velluto con il collo a scialle e pantaloni da smoking.”

Quel vestito è stato ricostruito tramite un’elaborata operazione che Bridges definisce “perizia vestiaria”.

Bridges spiega: “Non ci sono molte foto di Lenny o Felicia in quella serata, ma questo è quello che siamo riusciti a ricostruire. Ci sono molte immagini della produzione e della famiglia Kennedy tra il pubblico, ma poche di loro due, quindi abbiamo scelto quel look elegante”.

Un’altra sfida è stata quella di creare costumi per la parte in bianco e nero del film. Fortunatamente, Bridges è giunto a Maestro forte dell’esperienza dei costumi di The Artist e ha potuto sfruttare ciò che aveva imparato nel film vincitore nel 2012 (Miglior film).

Maestro

“Ho scoperto che le texture rimangono visibili anche in bianco e nero”, dice Bridges “come alla festa in cui Lenny conosce Felicia, dove i vestiti hanno un po’ di lustrini. Sapevo che quelle texture o stampe avrebbero funzionato e poi comunque, insieme a DP Matty [Libatique], ho fatto in modo che il nostro lavoro si adattasse alle tecniche di ripresa del regista”.

La sua esperienza ha aperto la strada a molte innovazioni, ma Bridges attribuisce il successo di Maestro anche alle conversazioni avute con gli attori sui loro personaggi, che hanno gettato le basi della scelta dei costumi. La dedizione di Carey Mulligan per il personaggio di Felicia è un esempio di questo spirito di collaborazione.

“La adoro”, dice Bridges parlando di Mulligan. “Abbiamo avuto conversazioni estremamente interessanti su chi fosse questa persona e su come presentarla con il passare degli anni. Mi esalta e mi riempie di entusiasmo lavorare con attori che hanno un loro punto di vista e con in quali si può discutere e creare qualcosa di veramente stupendo”.

Mentre preparava meticolosamente i vestiti principali del film insieme al suo team, Bridges ha avuto un colpo di fortuna si è potuto recare alla casa di Bernstein nel Connecticut, dove ha incontrato la figlia Jamie e ha visitato i luoghi, riuscendo anche a vedere i vestiti di Leonard e Felicia ancora appesi negli armadi. Cooper e Mulligan hanno usato alcuni di quei vestiti.

“Abbiamo davvero indossato una della vestaglie di lui”, dice Bridges “e uno dei vestiti di Felicia”. “E sai qual è la cosa migliore? Non abbiamo dovuto modificare nulla. Erano già di misura.”

Il trucco di Bradley Cooper by Kazu Hiro

Maestro Bradley Cooper Venezia 2023

La passione del truccatore prostetico premiato agli Oscar Kazu Hiro per Leonard Bernstein è iniziata quando era ancora adolescente. Il compositore era in visita in Hokkaido. Kazu ha scoperto chi fosse da un documentario trasmesso in quel periodo alla televisione giapponese.

“Aveva un viso stupendo”, ricorda Kazu, parlando di Bernstein. “Sono ossessionato dal volto umano fin da quando ho iniziato a lavorare al trucco per gli effetti speciali. Mi ricordo di aver pensato che un giorno avrei voluto partecipare a un progetto su di lui. La sua vita e la sua personalità si irradiano dal suo volto. Mi ispirava molto.”

Ci sarebbero voluti diversi decenni prima che il desiderio di Kazu venisse esaudito. La svolta è giunta sotto forma di un messaggio a sorpresa da Bradley Cooper, che lo invitava a lavorare al suo prossimo film intitolato Maestro. Kazu era stato consigliato da Guillermo Del Toro in persona, con il quale Cooper all’epoca lavorava al film La fiera delle illusioni – Nightmare Alley. Il compito che era stato prospettato a Kazu era quello di ricreare una somiglianza perfetta.

“Voleva che assomigliasse il più possibile a Lenny”, dice Kazu, descrivendo l’ambizioso obiettivo di Cooper per le protesi.

Dopo aver letto il copione, Kazu si è messo al lavoro di buona lena con un calco dal vivo e una scansione in 3D del viso di Cooper, oltre a una scansione in 3D dell’intero corpo. Ma i primi test con la cinepresa sono stati completamente diversi dalle normali esperienze di un truccatore, perché sono avvenute alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles con il direttore d’orchestra Gustavo Dudamel disponibile per guidare Cooper.

Nel complesso l’incarico di Kazu prevedeva cinque fasi di trucco prostetico per Cooper in modo da rappresentare le diverse tappe dell’invecchiamento di Bernstein, dalla gioventù fino all’anzianità.

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Per la prima fase, intorno ai 25 anni di età, Kazu ha elaborato il mento, il labbro superiore giovanile e pieno, il labbro inferiore e il naso. Per ringiovanire Cooper, Kazu ha applicato un lifting facciale alle tempie e sui lati della mascella. Inoltre, ha aggiunto un dispositivo per modificare la forma delle orecchie e farle diventare più simili a quelle del grande compositore. È stata applicata una parrucca per rendere l’attaccatura dei capelli maggiormente in linea con quella di Bernstein.

La seconda fase è stata realizzata senza il lifting. La parrucca è stata applicata leggermente più in alto ed è stato aggiunto del colore grigio. Per la terza fase Kazu ha applicato protesi a guance e collo per far sembrare Cooper leggermente più vecchio. Nella quarta ha aggiunto le rughe sulla fronte e attorno agli occhi di Cooper. Inoltre, l’attore ha indossato una protesi per invecchiare la corporatura. Nella quinta e ultima fase, la testa e il viso di Cooper erano completamente ricoperti, così come braccia e gambe.

Kazu era continuamente colpito dal perfezionismo di Cooper e dal suo atteggiamento positivo sul set, nonostante la notevole quantità di tempo che l’attore-regista doveva trascorrere sulla sedia del trucco: da due ore e un quarto per la versione più giovane a oltre cinque per quella più anziana. Per Kazu quella di Maestro è “la migliore esperienza di tutta la mia carriera”.

Dato il suo vivace interesse per il viso di Bernstein, Kazu è consapevole che questo momento segna la chiusura di un ciclo.

“Essere fluidi e flessibili era molto importante per noi. Abbiamo continuato a migliorare ogni look anche durante le riprese. Sono sempre pronto a modificare il mio lavoro se c’è una soluzione migliore, proprio come fa Bradley. Ci è piaciuta molto questa collaborazione lungo tutte le riprese”, commenta Kazu. “Questo è un lavoro da sogno perché succede molto di rado di poter a seguire l’immagine del protagonista per tutto l’arco della sua esistenza. È stata una vita incredibile e una storia d’amore straordinaria e abbiamo voluto riprodurla in modo sincero e reale.”

Il trucco by Sian Grigg

Maestro Bradley Cooper

Già premiata ai Bafta, Sian Grigg è giunta a Maestro senza alcuna conoscenza approfondita della vita e delle opere di Bernstein, a parte West Side Story. Un rapporto consolidato e una frequentazione di lunga data con Carey Mulligan, oltre alla passione per il lavoro in film e serie in costume, l’hanno però resa la scelta ideale come responsabile del reparto trucco.

Una volta arrivata, Grigg ha scoperto che una delle maggiori sfide del film sarebbe stata la parte in bianco e nero. Fortunatamente ha potuto approfittare del fatto che occuparsi di questo formato è una tradizione di famiglia. Grigg ha potuto usare queste tecniche essenziali con Mulligan grazie alla fiducia reciproca costruita in anni di lavoro insieme. Se a questo si aggiungono le caratteristiche dell’attrice e la sua spontanea interpretazione, ecco che nasce un’altra storia di successo.

“Mentre in altri film sa essere meravigliosa quando è completamente truccata, Carey è una bellezza naturale e la sua interpretazione è così spontanea che non ha bisogno di usare molto make-up. In un certo senso la stessa cosa valeva per Felicia. Non era molto sofisticata e non usava un trucco pesante, ed è per questo che è stato possibile riprodurlo fedelmente su Carey.”

Naturalmente l’aspetto biografico di Maestro, che racconta oltre quarant’anni della vita di Bernstein, ha richiesto di invecchiare e ringiovanire gli attori a seconda delle circostanze. Per questo è stato necessario usare molto trucco e Grigg ha dovuto capire quando ricorrere alle protesi.

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“Per una buona parte del film, quando è ambientato negli anni ’70, Carrie non fa uso di trucco prostetico; si ottiene tutto dipingendo e aggiungendo luminosità e ombreggiature”, racconta Grigg. “Quando ho guardato il film mi è piaciuto notare le differenze di lei nei primi anni ’70 e negli anni ’40, e l’unica cosa che cambia è come è stata truccata in viso.”

Le sequenze successive del film che mostrano una Felicia invecchiata hanno naturalmente richiesto l’uso di protesi. Questo ha portato a diverse innovazioni, come recuperare una speciale macchina facciale a ossigeno per i look più giovani, un lucidalabbra irritante per gonfiare le labbra prima delle scene e uno speciale liquido iridescente nel fondotinta. Per quest’ultimo elemento è stato necessario coordinarsi con attenzione con il direttore della fotografia Matty Libatique.

“Quando una luce forte la colpiva, lei sembrava quasi brillare, come un viso pieno di glitter”, racconta Grigg a proposito di questa procedura. “Quando invece la luce era quella corretta, la pelle sembrava luminosa, in un modo però giovanile e radioso. È stato un vero successo, anche se ho avuto qualche timore, perché non avevo mai usato prima qualcosa di simile.”

Il film uscirà su Netflix il prossimo 20 dicembre.

credit image by Press Office – photo by Jason McDonald/Netflix © 2023