Marble Stories II – In occasione del Fuorisalone 2019, i designer italo-brasiliani Giorgio Bonaguro, Gustavo Martini e Ronald Scliar Sasson hanno deciso di continuare il loro progetto espositivo comune, rafforzando il legame tra Brasile e Italia, in cui i loro stili interagiscono per raccontare storie diverse attorno a un unico prezioso materiale che è ancora una volta il marmo.

Ma con una grande differenza: per sottolineare la relazione tra i due paesi, la materia prima è totalmente brasiliana. Michelangelo Marmores do Brasil, un’importante cava di marmo e azienda dello stato del Paranà, ha collaborato con i designer e con Marimar, una solida azienda veronese di lavorazione del marmo.

Diversi tipi di pietre tropicali, scelti tra i materiali di Michelangelo, con le loro texture originali e particolari, sono stati trasformati in prodotti scultorei grazie agli esperti artigiani italiani di Marimar.

La mostra si è svolta presso la Galleria Carte Scoperte, un’illustre galleria d’arte milanese, all’interno di Brera Design District. In Marble Stories, il marmo è il filo conduttore di un viaggio alla scoperta delle connessioni tra stili e storie, in un cammino che dialoga con ricordi, nostalgie e intuizioni, richiamando le origini italo-brasiliane dei designer che vi hanno partecipato.

Apprezzato sin dal neolitico, chiamato “pietra splendente” dagli antichi greci e simbolo di potenza culturale ed economica al tempo dei Romani, in Marble Stories il marmo è fonte d’ispirazione preziosa e semantica, che crea un parallelo tra una porosità materica e una permeabilità intellettuale, prestandosi a interpretazioni e contaminazioni proprie della koinè culturale.

I cristalli di calcite e di dolomite che si trasformano in marmo, ben rappresentano questa partecipazione emotiva, che è integrazione delle diversità, la cui somma si eleva da risultato matematico a genesi di un contenuto più grande, che rimanda ad altro. Come le perle, anche il marmo trae il proprio colore, le venature e la sua forma da elementi estranei, che in territorio culturale sono componenti disruptive, dirompenti, promotori di onde d’urto generatrici.

Marble Stories è una narrazione corale a cui partecipa Giorgio Bonaguro, designer dalla formazione poliedrica e dalle numerose collaborazioni con realtà internazionali, che nella sua poetica artistica ricorre a uno stile lineare combinato a ricerca e utilizzo di diversi materiali.

Lavorando attorno al tema del movimento, con l’intento di rendere dinamico e leggero un materiale considerato solido e statico, Bonaguro ha sviluppato Equilibrium, una collezione/installazione di sculture luminose realizzate in marmo. Ispirato da una parte alla scultura minimalista di artisti come John Mccracken, Carl Andre o Dan Flavin, e dall’altra alle forme curve e avvolgenti dell’architettura brasiliana, le tre sculture rappresentano istanti diversi dello stesso movimento, lo “still life” di un equilibrio instabile dove ogni momento statico diventa dinamico.

I designer Gustavo Martini e Ronald Scliar Sasson condividono insieme a Giorgio Bonaguro questo racconto di superamento di confini geografici. Gustavo Martini ha presentato Italic. Per questo progetto ha creato un sistema di sculture luminose che utilizza aspetti estetici caratterizzati nell’universo tipografico. Ogni simbolo è composto dalle tracce principali che sono fatte di linee inclinate e hanno barre trasversali alle loro estremità, proprio come è stato fatto con i serifs che ha fornito la finitura delle linee mentre erano scolpiti nella pietra nell’antica Roma.

Ronald Scliar Sasson ha mostrato al pubblico Pol Circle. Supportato da una recente ricerca sull’arte cinetica e dal suo rapporto diretto con il comfort e il benessere nel design, Ronald Scliar Sasson ha osservato meglio il lavoro dell’artista belga Pol Bury e ha creato una serie di aloni luminosi che si ripetono in modo coeso e concentrico in un movimento ritmico e con una dinamica ripetitiva.